The Italian Museums Index

Yuri Ancarani al PAC con la mostra: “Lascia stare i sogni”

Il Capo, 2010. Still video. Courtesy Studio Ancarani

Dal 4 aprile il PAC di Milano presenta la prima mostra monografica in Italia, “Lascia stare i sogni”, dedicata alla ricerca visionaria e poetica di Yuri Ancarani.

Con Io stesso sguardo lucido e imparziale che contraddistingue da sempre il punto di vista dell’artista, l’esposizione si propone di far emergere gli aspetti più autentici della sua produzione. Inoltre ne rileva le diverse sfumature e i codici linguistici attraverso una vasta selezione di lavori del passato e una nuova opera pensata appositamente per il PAC. Yuri Ancarani da un’originale e accurata commistione fra cinema documentario e arte video che è possibile conoscere in questa retrospettiva dedicata a lui.

“Lascia stare i sogni”, un invito a mettere da parte i propri sogni per una volta.

Il titolo della mostra, “Lascia stare i sogni”, è una citazione tratta dall’ultimo film dell’artista, Atlantide. È la frase che il protagonista Daniele dice alla giovane fidanzata Maila. Il titolo pertanto, diventa un invito a vedere la mostra senza far riferimento a quei sogni spesso evocati dall’industria cinematografica.

La mostra espone le prime creazioni di Yuri Ancarani , tra cui la serie Ricordi per moderni , catturata tra il 2000 e il 2009 , raccolta in un’unica installazione. Così, l’artista chiede al pubblico di mettere da parte i propri sogni e adottare un atteggiamento più radicale ed emotivo. Un’esperienza di visione scorrevole e coinvolgente è incoraggiata dall’attenta considerazione data alle inquadrature, al montaggio, alla fotografia e all’uso sapiente del suono per la narrazione. L’arte di Ancarani è strettamente legata alla realtà e viene obiettivamente osservata. La fusione ideale di realtà e immaginazione costituisce un potente strumento di lettura e interpretazione nei suoi film.

Le opere in mostra:

Tra le opere esposte troviamo Piattaforma Luna, 2011, girato all’interno di una camera iperbarica, che narra la vicenda di sei subacquei esperti che eseguono un’operazione off-shore sulla piattaforma Luna.

Altro lavoro in mostra è Da Vinci , 2012. Questo lavoro tratta di un organismo pulsante ed illuminato da capillari racchiusi in membrane, trafitte da tenaglie e beccucci metallici, durante un operazione chirurgica. SanSiro , 2014 , invece, descrive i minuti che precedono una partita nell’omonimo stadio di calcio. Tombini, cavi elettrici, serrature e gradinate sono il scheletro della struttura calcistica, il cui “stomaco” è disseminato da griglie di pannelli luminosi che favoriscono la manutenzione dell’erba.

Il percorso espositivo continua con San Vittore ,2018. Una messa in scena delle procedure di sicurezza che i ragazzi devono seguire per visitare i propri genitori all’interno del carcere di San Vittore. Esso costituisce oggetto di attenta riflessione da parte dell’artista. San Giorgio invece è il pezzo incompiuto di Ancarani che completa la trilogia di Roots of Violence.

Completano così la mostra The Challenge, 2016 dove le immagini ci trasportano nel deserto del Qatar. Qui vediamo i preparativi per un torneo di falconeria che racconta gli eccessi della società del Qatar. Il film segue sequenze rigide che fanno uso frequente di fotogrammi basati sulla simmetria dell’asse centrale dell’inquadratura.
Whipping Zombie, 2017 invece si concentra sul cosiddetto “Kale Zonbi”, o la danza tradizionale titolare “Whipping Zombie “. I residenti di una comunità haitiana mettono in atto gesti che ricordano la crudeltà coloniale , fino a stati di trance. Il rituale è un tipo di esorcismo del recente passato.

Ed infine troviamo l’ultima opera dal titolo il Popolo delle donne, prodotta appositamente per gli spazi del PAC di Milano.

Il popolo delle donne, la nuova opera dell’artista

Il Popolo delle donne è l’ultimo lavoro di Yuri Ancanari. Attraverso il premio, vinto da Yuri, della ventesima edizione del Premio ACACIA, l’associazione ha contribuito alla produzione di quest’ultima opera. L’opera è un incontro con la psicoterapeuta e psicoanalista Marina Valcarenghi, ambientato nel cortile dell‘Università Statale di Milano. Yuri decide qui di mettere in scena un monologo di 45 minuti della Valcarenghi che oltre essere a essere una psicoterapeuta e anche stata una giornalista e attivista politica negli sessanta e settanta. La sua carriera da psicoanalista l’ha dedicata allo studio nei carceri nei reparti dedicati alle violenze sulle donne. Quest’ultimo costituisce il soggetto dell’ ultimo lavoro dell’artista.

Il tema della violenza

Il video lo riprende la Valcarenghi seduta dietro una cattedra con davanti dei documenti, una bottiglia e un orologio. Si trova nel luogo dove lei stessa ha intrapreso i suoi studi universitari. L’ immagine è divisa in una simmetria centrale dal colonnato che caratterizza l’ edificio e per enfatizzare le sue osservazioni che fanno eco alla testimonianza di storie da polarità narrata.

Qui vediamo un parallelismo che allude ai movimenti antisistemici degli anni ’60. l’ opera di fatti prende in prestito le qualità di un documentario sulla società moderna e offre uno sguardo sul vero volto del futuro .

I tribunali, discorsi teorici e ferite legate alla sua esperienza sul campo, evidenziando le paure della società legate alla dicotomia tra uomo e donna e le violenze private che hanno un impatto sulla dimensione pubblica e politica quotidiana. Nel video, l’immagine di Marina Valcarenghi è mostrata da tre angolazioni differenti in un lungo avvicinamento dal mezzo busto in cattedra al suo sguardo. Il video dimostra l’urgenza del racconto sul tema della violenza.

Yuri Ancarani, tra arte e cinema

Yuri Ancarani (nato nel 1972 a Ravenna) è un video artista e regista italiano. Le sue opere sono il prodotto di una ricerca che mira tipicamente a esplorare luoghi non particolarmente evidenti nella vita normale, e sono il risultato di una fusione tra cinema documentario e arte contemporanea. L’ artista incontra personalmente queste realtà, che costituiscono il tema dei suoi lavori.

Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre e musei nazionali e internazionali , tra cui Kunstverein Hannover (Germania), Castello di Rivoli (Rivoli Torino, Italia ) , Manifesta 12 (Palermo, Italia), Kunsthalle Basel (Basilea, Svizzera ) , SSO Biennale di Venezia : CAC Centre d’Art Contemporain Genève(Ginevra, Svizzera), Centre Pompidou (Parigi, Francia), Hammer Museum (Los Angeles, USA) (Parigi, Francia).

Inoltre ha a partecipato a numerosi festival cinematografici , come il Locarno Film Festival a Locarno, in Svizzera, la Viennale a Vienna, in Austria, la 67′ e la 680 Mostra del Cinema di Venezia alla Biennale di Venezia in Italia, l’ IFFR International Film Festival a Rotterdam in Olanda, e il 230 IDEEL’International Documentary Film Festival di Amsterdam ha presentato tutti i suoi film (Amsterdam, Olanda). Altre onorificenze e riconoscimenti gli sono stati conferiti , come il ” CINÉ+ Special Jury Prize” for Filmmakers of the Present al 690 Locarno Film Festival ( Locarno , Svizzera), cinque nomination per il Cinema Eye Honors al Museum of Moving Immagine (nuovaYork, USA) e “Grand Prix in Lab Competition” al Clermont Ferrand Film Festival (Clermont Ferrand, Francia). È stato candidato al miglior documentario del David di Donatello nel 2022 .

frame del film Atlantide, Yuri Ancanari

La mostra è visitabile dal 4 Aprile fino al 11 Giugno 2023 presso il PAC di Milano. Per altre informazioni consultare il sito del museo.

Fonti:

PACmilano.it

di Vittoria Brugali

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto