Dal 31 marzo al 22 agosto 2022, Fondazione Prada mette in mostra “Useless Bodies?” del duo scandinavo Elmgreen & Dragset.
“In un’epoca in cui la mercificazione dei dati personali da parte delle aziende tecnologiche è di dominio pubblico – seppur inutilmente – e l’influenza di queste organizzazioni su ogni aspetto della nostra vita è sempre più dilagante, ci fa un po’ paura pensare al ruolo futuro dei nostri corpi.“
Elmgreen & Dragset
Il progetto espositivo indaga sulla concezione del corpo umano nell’epoca post-industriale e rappresenta una delle indagini tematiche più estete mai trattate dalla Fondazione. La percezione del corpo e delle sue trasformazioni è un tema centrale per per Elmgreen & Dragset, tant’è che durante la loro carriera hanno più volte affrontato argomenti come: la crescita, lo sviluppo, l’intimità e i vari modi di vivere la sfera pubblica.
Il tema della percezione del corpo prende vita da una riflessione del duo scandinavo secondo cui oggi non si genera più valore all’interno di meccanismi produttivi tipici della società contemporanea. Se nel 19° secolo il corpo produceva beni di consumo, questo è diventato man mano un’ostacolo. A partire dal primo ventennio del 21° secolo il corpo detiene lo status di prodotto i cui dati vengono raccolti e venduti dalle Big Tech. La mercificazione di questi dati non solo influenza l’intera esistenza dell’uomo, ma lo mette di fronte anche ad una dilagante paura nei confronti del futuro.
La mostra Useless Bodies evidenzia come in epoca post-industriale la presenza fisica sia diventata superflua e come anche il lavoro, la salute e le relazioni interpersonali abbiano subito dei cambiamenti. Inoltre, il progetto mostra un particolare riferimento all’attuale pandemia, ovvero l’adattamento dell’uomo ad un mondo bidimensionale.
In occasione di quest’evento, Fondazione Prada ha deciso di pubblicare un volume di 500 pagine sulla mostra. La percezione del corpo e della sua condizione nel presente sono trattati da molteplici punti di vista, infatti sono presenti oltre 35 autori tra filosofi, artisti, scrittori, scienziati. Il libro, più come un semplice catalogo, è concepito come un’estensione tematica della mostra.
Useless Bodies: una delle indagini tematiche più estese mai trattate da Fondazione Prada
La mostra Useless Bodies occupa ben 3.000 m2 del Podium e si sviluppa nella Galleria Nord e nella Cisterna. Ogni spazio occupato si trasforma in un percorso espositivo ricco di installazioni immersive che creano un’atmosfera estetica diversa per ogni tema trattato.
L’esposizione si apre al primo piano del Podium in cui vi è una costellazione di sculture classiche e neoclassiche associate a opere di Elmgreen & Dragset. La sovrapposizione di opere provenienti da epoche diverse rimanda alla mostra Serial Classic del 2015 in cui sovrapposizione di sculture storiche e contemporanee evidenzia similitudini e differenze nelle modalità di riproduzione del corpo umano.
Il secondo piano, invece, è stato convertito in un ampio edificio abbandonato per sottolineare il ruolo del corpo nel contesto lavorativo e professionale. L’installazione richiama le tipiche strutture geometriche minimaliste in cui vi è un’infinita ripetizione di postazioni lavorativi suddivise in file. L’ambiente, inoltre, rimanda a film dispotici come Playtime (1967) di Jacques Tati e Brazil (1985) di Terry Gilliam.
La Galleria Nord si presenta come un ambiente domestico neutro e disumanizzato: un’angosciante fusione tra un bunker, un’astronave e un laboratorio che danno vita ad dimora inabitabile. La presenza di oggetti rigorosi, inoltre, fornisce uno spunto di riflessione sull’esistenza dell’uomo all’interno della propria abitazione, trasformata dalla tecnologia sempre più pervasiva.
I tre spazi della Cisterna, invece, sono stati adibiti a spa desolate. Ciò sottolinea come le industrie del benessere spingano per un’uniformità ai nuovi standard fisici per “risolvere il problema del corpo imperfetto”. L’ambiente centrale comprende anche l’opera What’s Left, un interpretazione di come la paura di trovare il proprio ruolo inibisca il corpo.
Infine, negli spazi esterni, vi sono sculture rappresentanti sottili alterazioni di oggetti d’uso quotidiano. L’idea è quella di ripensare all’ordinario ed enfatizzare il modo in cui ognuno di noi mette in discussione i meccanismi di sorveglianza tipici degli spazi pubblici.
Fonti:
https://www.fondazioneprada.org/project/useless-bodies/
https://www.arte.it/calendario-arte/milano/mostra-elmgreen-dragset-useless-bodies-82567