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La prima personale in Italia di Ron Mueck in Triennale Milano

Ron Mueck, En Garde, installation view, foto di Gautier Deblonde

Dal 5 dicembre 2023 al 10 marzo 2024, Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain presentano la prima personale in Italia di Ron Mueck.

La mostra in Triennale è un’evoluzione del progetto espositivo tenutosi a Parigi nell’estate 2023, concepito da Fondation Cartier in stretta collaborazione con l’artista. Ron Mueck ci invita così ancora una volta a riflettere sul nostro spazio nel mondo, partendo da una prospettiva introspettiva. Attraverso le sue opere, ci confrontiamo con la nostra dimensione umana, spesso piccoli di fronte alla vastità dell’esistenza.

Ron Mueck, Triennale Milano e Fondation Cartier

La personale di Ron Mueck costituisce la settima mostra nell’ambito del partenariato di otto anni tra Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain. Entrambe le istituzioni europee sono caratterizzate da un approccio multidisciplinare e una visione condivisa sulla cultura contemporanea e la creazione artistica.

L’arte di Ron Mueck (nato a Melbourne nel 1958, residente nel Regno Unito dal 1986) richiama temi universali e rivoluziona la scultura figurativa contemporanea. La creazione dei suoi personaggi sorprendenti e realistici, di dimensioni straordinarie, richiede mesi, talvolta anni. Profondamente misteriosa e autentica, l’opera di Mueck con un’aura surreale invita a riflettere sulla relazione con il corpo e, in generale, a confrontarsi con l’esistenza stessa.

L’esperienza dell’osservatore di fronte alle opere di Mueck è intrisa di perturbazione. I soggetti, realistici ma non a grandezza naturale, costringono chi le osserva a una decostruzione analitica di sé stessi.
La fragilità umana è un tema centrale nelle opere di Mueck. Le sculture diventano contenitori di vita e materializzano emozioni, interrogando la vulnerabilità e la fatica umana. L’artista mette alla prova i modi in cui percepiamo noi stessi, ridefinendo il concetto tradizionale di scultura attraverso l’uso di materiali precari che rispecchiano la transitorietà dell’esistenza umana.

La particolarità delle opere di Ron Mueck risiede infatti nell’utilizzo di materiali transitori e deperibili, un’innovazione rispetto ai tradizionali legno, marmo, bronzo e pietra. La sua arte, centrata sull’iperrealismo, crea uno straniamento unico: Mueck plasma, deforma e rimpicciolisce l’essere umano, sfidando la dicotomia tra soggetto e oggetto.

In 25 anni, ha creato 48 opere, l’ultima completata poco prima dell’inaugurazione a Parigi nel giugno 2023. La sua opera, misteriosa e genuina, spesso pervasa da un’aura surreale, invita alla riflessione sulla relazione con il corpo e l’esistenza stessa.

Nel 2005, la Fondation Cartier ha ospitato la prima personale di Mueck in Francia, seguita da una mostra più completa nel 2013, con successo a Parigi e presentazioni in sedi internazionali. In seguito a queste mostre, la Fondation Cartier ha acquisito opere dell’artista.

Ron Mueck, Mass, installation view, foto di Gautier Deblonde

Le opere

L’esposizione si articola attraverso sei sculture, con nuove opere affiancate ad alcuni dei suoi lavori iconici che hanno segnato tappe significative nella sua carriera.

L’imponente installazione Mass (2017), originariamente esposta alla National Gallery of Victoria di Melbourne, varca i confini australiani per la prima volta. Mass è un’installazione composta da cento gigantesche sculture di teschi umani ammucchiati e disposti in dialogo con lo spazio espositivo. È un cumulo, una pila, un enorme memento mori che si differenzia dai precedenti lavori dell’artista, che raffiguravano sistematicamente gli esseri umani nella loro individualità.

Con In Bed (2005) ci troviamo di fronte a una maestosa e incredibilmente realistica figura che evoca lo spirito di una persona reale, con pensieri ed emozioni proprie. Si tratta della gigantesca rappresentazione di una donna stesa a letto, che nonostante le due dimensioni appare delicata e intima e crea una sensazione di vicinanza con lo spettatore.

Woman With Sticks (2013) è una donna di piccole dimensioni la cui schiena è piegata sotto il peso di un fascio di bastoncini trattenuti a fatica tra le sue braccia. La scultura Baby (2000), di soli 25 cm, raffigura un neonato ispirandosi a un’immagine medica. Capovolgendo l’originale e fissandola al muro, l’artista crea una croce, invitando alla contemplazione come un’icona religiosa, con un’espressione apparentemente dispettosa. La scala minuta focalizza l’attenzione, immergendoci nell’aura circostante.

Ron Mueck, Woman With Sticks, foto di Gautier Deblonde
Ron Mueck Triennale

La nuova scultura En Garde (2023), alta quasi tre metri, la cui idea è stata coltivata dall’artista per oltre dieci anni, presenta un gruppo minaccioso di cani. L’enigmaticità della scultura lascia aperta l’interpretazione: potrebbero essere cani da guardia protettivi o un branco imprevedibile che minaccia chiunque si avvicini. Il titolo suggerisce una duplice interpretazione, creando un’atmosfera di incertezza per spettatori e cani, riflettendo l’incertezza del presente e del futuro.

Per la prima volta, Ron Mueck ci permette di vedere un’opera in corso di realizzazione. This Little Piggy (2023-in corso), ispirata a Pig Earth di John Berger, raffigura uomini impegnati nella macellazione, evidenziando il legame tra la memoria preindustriale e la violenza contemporanea. L’opera suggerisce interpretazioni più ampie sulla società e la comunità, concentrandosi sulla dinamica di gruppo piuttosto che sull’individuo, con l’attenzione catturata dalle forme corporee e dal paesaggio in evoluzione nello spazio.

La mostra ospita inoltre due film del talentuoso fotografo e regista francese Gautier Deblonde: Still Life: Ron Mueck at Work (2013) e Three Dogs, a Pig and a Crow (2023). girati negli studi dell’artista e durante le installazioni delle sculture in occasione di mostre e presentazioni, catturando l’atmosfera dello processo creativo di Mueck e il suo metodo di lavoro negli ultimi venticinque anni.

Ron Mueck, In bed, installation view, foto di Gautier Deblonde

Un Percorso Artistico di Risonanza Globale

Ron Mueck, nato nel 1958 a Melbourne, Australia, emerge come uno dei più significativi scultori contemporanei, con una carriera intrisa di diversità e innovazione. I suoi primi passi professionali, dal 1979 al 1996,. lo vedono coinvolto nell’industria cinematografica e televisiva, contribuendo alla creazione di modellini e pupazzi in Australia, Stati Uniti e Inghilterra.

Il 1996 rappresenta un momento significativo per Mueck, marcando l’inizio della sua carriera da artista. La sua scultura Pinocchio, commissionata da Paula Rego, debutta con successo alla mostra Spellbound: Art and Film .presso la Hayward Gallery di Londra, catturando l’attenzione di Charles Saatchi. Quest’ultimo, celebre mercante d’arte e collezionista, riconoscendo il talento di Mueck, gli commissiona tre sculture per la sua prestigiosa collezione.

Il 1997 vede l’esibizione di Dead Dad, una rappresentazione in miniatura del padre morto che giace nudo, .nella mostra Sensation: Young British Artists from the Saatchi Collection alla Royal Academy of Arts di Londra.

Nel 2000, Mueck viene nominato Artista Associato presso la National Gallery di Londra, dove trascorre due anni di studio. Durante questo periodo, dà vita a tre delle sue opere più celebri:. Mother and Child, Man in a Boat e Pregnant Woman, esposte nel museo nel 2003 in una mostra personale.

La monumentale scultura Boy del 1999, un adolescente accovacciato alto cinque metri, sorprende il pubblico alla 49esima Biennale di Venezia nel 2001. Il 2005 segna la sua prima mostra personale in Francia presso la Fondation Cartier, presentando cinque nuovi capolavori che confermano la sua maestria artistica.

Tra il 2005 e il 2013, Mueck riceve onori attraverso diverse mostre personali in tutto il mondo,. tra cui Stati Uniti, Giappone, Nuova Zelanda, Australia e Messico. Nel 2013, la sua seconda mostra alla Fondation Cartier riscuote successo critico, replicandosi successivamente in Sud America.

INFORMAZIONI UTILI

DATE: Dal 5 dicembre 2023 al 10 marzo 2024

LUOGO: Triennale Milano

INDIRIZZO: Milano, Viale Alemagna 6

ORARI: martedì – domenica, ore 11.00 – 20.00

BIGLIETTI: Biglietto intero: 15 euro / ridotto 12 euro / studenti 7,50 euro

TELEFONO: +39 02 724341

E-MAIL: biglietteria@triennale.org

SITO UFFICIALE: Triennale Milano

Fonti

Triennale Milano

di Eleonora Interliggi

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