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Artemisia Gentileschi. Coraggio e passione a Genova

Dal 16 novembre 2023 al 1° aprile 2024 si svolge presso il Palazzo Ducale di Genova la mostra Artemisia Gentileschi. Coraggio e passione.

Artemisia Gentileschi Giuditta e Abra con la testa di Oloferne 1640-1645
Olio su tela, cm 115×116,5
Terni, Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, Collezione d’Arte

La mostra, prodotta da Arthemisia con Palazzo Ducale di Genova, espone oltre 50 capolavori di Artemisia, offrendo una visione completa della sua complessa personalità. Curata da Costantino D’Orazio, la mostra è suddivisa in 10 sezioni che esplorano la vita familiare, le soluzioni artistiche rivoluzionarie e i trionfi femminili di Artemisia. La mostra è promossa da Arthemisia con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova e Regione Liguria, inserendosi nelle iniziative di Genova Capitale Italiana del Libro 2023.

La mostra è parte del progetto “L’Arte della solidarietà,” che collega l’arte alla salute in collaborazione con Komen Italia, charity partner della mostra. Parte dei proventi della vendita dei biglietti verrà devoluta a progetti di tutela della salute delle donne.

La mostra

La mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi offre uno sguardo approfondito sulla straordinaria carriera dell’artista nel contesto della prima metà del Seicento. Nonostante il predominio maschile nell’arte dell’epoca, Artemisia ha avuto una carriera eccezionale, lavorando per prestigiose corti europee come Firenze, Napoli e Londra.

L’esposizione si propone di narrare le vicende tumultuose della vita di Artemisia, ma anche di riconoscerle il merito di aver contribuito in modo significativo al rinnovamento della pittura, seguendo le orme di Caravaggio.

La scelta di Genova come sede della mostra è legata alla presenza storica della famiglia Gentileschi nella città. Orazio Gentileschi, il padre di Artemisia, si trovava a Genova quattrocento anni fa, lasciando opere significative, mentre Agostino Tassi aveva lavorato qui nel 1605. Sebbene non ci siano documenti che confermino un soggiorno di Artemisia a Genova, l’influenza del suo lavoro e alcune delle sue opere raggiungono la città. La mostra intreccia le vicende umane, le rivoluzioni pittoriche e gli aneddoti della vivace comunità artistica del primo Seicento, che ha attraversato l’Italia e si è diffusa in Europa, portando le innovazioni caravaggesche e lo spirito della Controriforma.

Orazio Gentileschi Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo 1615-1621
Olio su tela, 90×105 cm
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria

La curatela di Costantino D’Orazio cerca di evidenziare l’interazione tra Artemisia Gentileschi e la comunità artistica genovese dell’epoca, includendo opere di pittori locali come Domenico Fiasella, Gioacchino Assereto e Bernardo Strozzi. La mostra presenta così un’interessante finestra sul panorama artistico genovese del Seicento, in sintonia con le novità che si sviluppavano contemporaneamente a Roma.

Il percorso espositivo

La prima sezione del viaggio nell’universo di Artemisia si apre con la raffigurazione della storia biblica di Susanna, minacciata da due uomini mentre fa il bagno. Questo tema, presente nei dipinti del 1610 e del 1649, evidenzia l’evoluzione dello stile di Artemisia nel corso degli anni. La seconda sezione ci porta nel XVI secolo, esplorando il cambiamento di prospettiva sul ruolo delle donne nell’arte. Artemisia, insieme ad altre artiste come Properzia de’ Rossi e Sofonisba Anguissola, ha contribuito a ridefinire questo ruolo, sfidando la crescente competizione con gli artisti maschi.

La terza sezione approfondisce la relazione tra Artemisia e suo padre Orazio Gentileschi, sottolineando come la guida paterna abbia plasmato il talento distintivo di Artemisia, rendendola la pittrice più celebre del suo tempo. La quarta sezione ci introduce a una ricostruzione virtuale del Casino delle Muse a Roma, dipinto da Orazio Gentileschi e Agostino Tassi. Questo contesto offre una prospettiva unica sulla presenza di Artemisia nel dipinto, legato al traumatico evento della violenza subita da Tassi.

Artemisia Gentileschi Susanna e i vecchioni 1610
Olio su tela, 170×119 cm
© Pommersfelden, Kunstsammlungen Graf von Schönbor
Artemisia Gentileschi Minerva 1635 circa
Olio su tela, 131×103 cm
Firenze, Gallerie degli Uffizi

La quinta sezione esplora il tema della vendetta di Artemisia, evidenziando come dipingesse la scena di Giuditta decapitante Oloferne in risposta alla violenza subita. Nonostante il contesto emotivo, il testo sottolinea che questo non riduce il merito del suo talento e della sua originalità nell’affrontare il tema. La sesta sezione ci trasporta nel mondo del caravaggismo a Genova nel primo Seicento, influenzato dall’arrivo di Orazio Gentileschi. Questo contesto storico e artistico mette in luce l’impatto del caravaggismo sulla scuola locale e introduce opere che riflettono la tendenza genovese frequentata da Artemisia. La settima sezione esplora il coinvolgimento di Orazio Gentileschi nei processi romani, mentre la successiva ci porta a Firenze, dove Artemisia si trasferì dopo il processo contro Tassi. Qui, sposò Pierantonio Stiattesi e si affermò come una delle artiste più richieste della città.

Artemisia e le eroine

Le sezioni otto e nove ci immergono nelle opere di Artemisia, focalizzandosi sulle sue rappresentazioni di eroine e approfondendo il tema ricorrente di uomini forti soggiogati dall’astuzia delle donne, come evidenziato nella storia di Sansone e Dalila. La decima sezione ci trasporta a Napoli nel 1630, evidenziando l’Annunciazione come una delle commissioni più potenti di Artemisia. Qui, la pittrice, ormai celebre in tutta Europa, si inserisce nei circuiti più elitari del collezionismo.

Nell’undicesima sezione, seguiamo Artemisia a Napoli, dove trascorse gran parte della sua vita circondata da allievi e commissioni prestigiose. La sezione termina con la morte di Artemisia nel 1653, sottolineando la sua celebrità e la perdita della sua tomba nella Chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini negli anni ’50 del Novecento.

Artemisia Gentileschi
Autoritratto in forma di allegoria della Pittura, con un ritratto maschile sul cavalletto 1630-35
Olio su tela, 98×74,5 cm
Roma, Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma, Palazzo Barberini
Artemisia Gentileschi Giuditta e la sua ancella con la testa di Oloferne 1645-1650
Olio su tela, 272×221 cm
Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte

L’eredità artistica di Artemisia Gentileschi è un viaggio affascinante e complesso attraverso epoche, luoghi e esperienze personali. L’eccezionale esposizione dell’Allegoria dell’Inclinazione a Casa Buonarroti di Firenze offre un’opportunità unica di immergersi nell’ispirazione che ha guidato l’intera opera di Michelangelo.

L’artista

La mostra “Artemisia Gentileschi. Coraggio e Passione” a Genova è la prima dedicata a questa amata artista del XVII secolo. Artemisia, ammessa come prima donna all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, ha affrontato una vita ricca di sfide, tra cui la violenza subita a 17 anni da Agostino Tassi, un amico del padre. Nonostante le difficoltà, Artemisia emerge come un’icona di tenacia e genialità, trasmettendo il desiderio di riscatto attraverso i suoi dipinti, in un contesto sociale che limitava il ruolo delle donne nell’arte.

Informazioni

Data: dal 16 novembre 2023 al 1 aprile 2024
Luogo: Palazzo Ducale
Indirizzo: Piazza Giacomo Matteotti, 9 – Genova
Orari: aperto dalle 9 alle 19 da lunedì alla domenica
Email Info: msorci@palazzoducale.genova.it
Telefono: 010 8171600
Sito web: Palazzo Ducale Genova

Fonti

Palazzo Ducale Genova

Arthemisia

di Ilaria Torretta

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