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Felice Carena alle Gallerie d’Italia di Milano

Felice Carena, Estate (L'amaca), 1933, olio su tela, Torino, GAM - Galleria civica d'arte moderna e contemporanea. Su concessione della Fondazione Torino Musei
Felice Carena, Estate (L’amaca), 1933, olio su tela
Torino, GAM – Galleria civica d’arte moderna e contemporanea. Su concessione della Fondazione Torino Musei.

Intesa Sanpaolo apre al pubblico dal 17 maggio al 29 settembre 2024 nel suo museo di Milano delle Gallerie d’Italia, la mostra Felice Carena.

Un pittore nascosto

La mostra è curata da Luca Massimo Barbero, Virginia Baradel, Luigi Cavallo ed Elena Pontiggia. È dedicata a uno degli artisti più importanti e meno conosciuti del Novecento storico. L’esposizione mira a ricostruire la parabola artistica del grande pittore torinese. Questo artista, adottato da Firenze e Venezia, era considerato fino agli anni Quaranta uno dei grandi maestri del Novecento europeo. La sua straordinaria produzione è frutto di una continua ricerca pittorica, luminista e poetica. La mostra offre l’opportunità di scoprire e apprezzare l’opera di un artista di eccezionale talento, la cui eredità artistica merita di essere rivalutata e celebrata.

In mostra ci sono oltre cento opere, oggi conservate in collezioni pubbliche e private. Queste provengono dalle città in cui il pittore visse e lavorò: Torino, Roma, Firenze e infine Venezia. La mostra include anche importanti e sorprendenti inediti. L’esposizione illustra la carriera e i successi di Carena, che attraversa la prima metà del XX secolo. Carena è noto per le sue sperimentazioni sempre nuove, che spaziano dal simbolismo all’espressionismo. La sua arte è una continua ricerca di dialogo con la tradizione classica e rinascimentale. Questa mostra permette di apprezzare la versatilità e l’innovazione di Carena, sottolineando il suo contributo significativo alla storia dell’arte del Novecento.

Felice Carena, Ofelia, 1912, olio su tela Collezione Alessandro Fogliato
Felice Carena, Ofelia, 1912, olio su tela
Collezione Alessandro Fogliato

L’esposizione

La mostra si articola in sei sezioni espositive, ciascuna dedicata a un periodo specifico della vita di Felice Carena. Le sezioni sono: Tra Torino e Roma, Il periodo romano, Tra Roma e Firenze, Teatro, Il ritratto e la natura morta, Dipinti e Disegni Sacri. Questa struttura permette di evidenziare il denominatore comune di tutti i lavori di Carena: la spasmodica ricerca di una luce interna agli oggetti. Una luce che non accarezza i corpi, ma si sprigiona da essi, diventando essa stessa “forma“.

L’esposizione si inserisce nella linea di particolare attenzione di Intesa Sanpaolo verso la riscoperta di significative figure di artisti che meritano una più ampia valorizzazione nel panorama della storia dell’arte italiana. La mostra, con la sua organizzazione tematica e cronologica, offre un percorso completo attraverso le diverse fasi artistiche di Carena, evidenziando la sua continua evoluzione stilistica e la profondità del suo lavoro. Questo evento rappresenta un’importante occasione per approfondire la conoscenza di un maestro del Novecento e per apprezzare il suo contributo alla tradizione artistica italiana.

Teatro Popolare, Felice Carena, 1933 - Milano, Galleria d'Arte Moderna
Felice Carena, Teatro Popolare, 1933, olio su tela
Milano, Galleria d’Arte Moderna

Biografia

Felice Carena (Torino, 1879 – Venezia, 1966) si forma presso l’Accademia Albertina di Torino, sotto la guida di Giacomo Grosso. I suoi primi interessi si concentrano su lavori di ambito secessionista e simbolista. Durante gli anni dell’Accademia, un viaggio a Parigi lo affascina particolarmente per le opere di Courbet. Nel 1906 vince il Pensionato artistico nazionale con il dipinto “La Rivolta“. Questo successo lo porta a trasferirsi a Roma. Nel 1910, Carena ha una sala personale alla mostra degli Amatori e Cultori. Due anni dopo, nel 1912, espone alla Biennale di Venezia.

Dopo aver combattuto nella Grande Guerra, dove è nominato ufficiale di artiglieria, Felice Carena si trasferisce ad Anticoli Corrado. Questo luogo è significativo per i suoi incontri e le sue scelte tematiche e formali. Nel 1924, grazie alla sua fama, viene chiamato a insegnare all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Carena non si allontana mai dalla sua solida cultura figurativa, evoluta dai modelli simbolisti. Non sente la necessità di cambiare il suo stile, mantenendo solidità e ricchezza di riferimenti classici nelle sue composizioni. In queste opere, emerge gradualmente una componente espressionista, arricchita da una dimensione spirituale e religiosa.

Dopo aver passato 20 anni come presidente dell’Accademia, le condizioni sociali lo condussero a Venezia, in cui si completò nella sua aspirazione alla resa in luce della materia.

Sezione di allestimento con in evidenza Lo Specchio - Studio Genova, Galleria d'Arte Moderna, GAM Musei di Nervi
Sezione di allestimento con in evidenza Lo SpecchioStudio
Genova, Galleria d’Arte Moderna, GAM Musei di Nervi

Modernizzare il sacro

Felice Carena mantiene una peculiare individualità rispetto agli altri autori italiani dell’epoca. Nascono così i suoi lavori “tardi”, caratterizzati da un tono drammatico e splendente, e le opere di forte impatto religioso. Tra queste spicca la “Deposizione” del 1939, proveniente dai Musei Vaticani, che rinnova il percorso moderno dell’arte cristiana.

Nel Dopoguerra, Carena sceglie un meditato isolamento a Venezia, dove stringe un rapporto intimo con mecenati come Gilberto Errera e Vittorio Cini. Dopo aver lasciato l’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1945, si dedica ai temi della natura morta e ai temi sacri. Questo approfondimento si riflette nell’importante serie di disegni della Fondazione Giorgio Cini e nell’eccezionale e drammatico “Adamo ed Eva” dai toni terrei ed espressionisti, entrambe opere esposte presso le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Milano.

Carena ottenne grandi successi sin dagli esordi della sua carriera artistica, partecipando alle più importanti mostre di arte italiana e a numerose Biennali di Venezia. La mostra alle Gallerie d’Italia di Milano segue idealmente l’ultima antologica dedicata all’artista, realizzata a Venezia nel 2010.

Informazioni utili

Luogo: Milano, Gallerie d’Italia – Piazza della Scala, 6

Data: Dal 17 maggio 2024 al 29 settembre 2024.

Orari: Dal martedì alla domenica (tranne il giovedì), dalle 9.30 alle 19.30; giovedì dalle 9.30 alle 22.30 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura).

Biglietti: Intero 10 euro, ridotto 8 euro.

Acquisto online e informazioni: Gallerie d’Italia Milano

Telefono: 800.167619

Email: Gallerie d’Italia Milano

Fonti

Gallerie d’Italia Milano

Intesa Sanpaolo

Enciclopedia Treccan

di Filippo Silveri

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