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Dara Birnbaum a Fondazione Prada

Dalla mostra “Dara Birnbaum”, Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Andrea Rossetti
Dalla mostra “Dara Birnbaum: Atti Rivoluzionari”, Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Andrea Rossetti

L’artista americana Dara Birnbaum è in mostra alla Fondazione Prada di Milano dal 13 aprile al 25 settembre 2023.

Un’ampia antologica ripercorre la carriera e la pratica artistica di Birnbaum, che in oltre cinquant’anni di lavoro ha continuamente esplorato nuovi territori.
La sua opera innovativa nel campo del video, dei mass-media e delle installazioni, infatti, l’ha resa celebre a livello internazionale.
Inoltre, a partire dal 1 giugno fino al 28 agosto 2023, un’altra versione del progetto sarà presentata a Prada Aoyama Tokyo.

La mostra

Birnbaum ha dimostrato la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti nel corso del tempo, mettendo in luce come le generazioni si evolvono al variare degli strumenti e delle terminologie.
La mostra, curata da Barbara London con la collaborazione di Valentino Catricalà ed Eva Fabbris, offre un’analisi approfondita della storia e dell’ideologia dell’artista.
Il percorso si compone di una selezione di video monocanale, opere audio, installazioni multicanale, fotografie e stampe 3D su plexiglass realizzate tra il 1975 e il 2022. In questo modo il pubblico può scoprire l’indagine dell’artista sulle intersezioni culturali tra videoarte, televisione e tecnologie di consumo. Birnbaum affronta, inoltre, tematiche come i pregiudizi di genere nella rappresentazione della donna nella cultura popolare.

Dalla mostra “Dara Birnbaum”, Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Andrea Rossetti
Dalla mostra “Dara Birnbaum: Atti Rivoluzionari”, Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Andrea Rossetti

Il percorso espositivo della mostra è concepito dall’artista per i due piani dell’Osservatorio di Fondazione Prada. Questo si concentra sulla molteplicità di media e linguaggi utilizzati da Birnbaum, esplorando i temi ricorrenti nella sua pratica artistica.
Sei video monocanale sono stati suddivisi in coppie tematiche per investigare tre aspetti fondamentali della sua ricerca.
Primo, il distacco tra il corpo e la sua rappresentazione attraverso azioni ripetute e manipolazioni della telecamera. Secondo, l’appropriazione di immagini televisive e la realizzazione di musiche in collaborazione che si mescolano con dinamiche provocatorie. Terzo, la critica all’economia della rappresentazione della sessualità e del consumismo.

La mostra “Dara Birnbaum” sarà accompagnata dalla pubblicazione della serie dei Quaderni, edita dalla Fondazione Prada, che contiene un saggio della curatrice Barbara London e una conversazione tra l’artista e i due curatori associati, Valentino Catricalà ed Eva Fabbris. Inoltre, la mostra è il frutto di una collaborazione con la School of Digital Arts (SODA) di Manchester, Regno Unito, incentrata su attività educative.

Le sezioni

Quinto piano – Prima parte

Il quinto piano della mostra presenta opere come “Technology/Transformation: Wonder Woman”, in cui Birnbaum esplora il personaggio di Wonder Woman, vista come una creazione maschile in un’industria dominata dagli uomini. Nel video, una segretaria gira vorticosamente su se stessa per diventare una supereroina potente in abiti succinti.
Birnbaum ha presentato “Technology/Transformation: Wonder Woman” in vari modi: attraverso la TV via cavo, contrapponendola al vero telefilm di Wonder Woman; come proiezione video in vari festival di cinema, tra cui uno al Kitchen, e su uno schermo televisivo nella vetrina di un parrucchiere, l’H-Hair Salon de Coiffure, Inc. in Prince Street a Soho.

L’artista utilizza tre immagini di anime ingrandite per la sua opera Quiet Disaster, stampandole su dischi circolari di Plexiglas. Tagliando i primi piani e rimuovendoli dal loro contesto originale, enfatizza l’idea di vittimismo e di come i media rappresentino tali azioni.

Dalla mostra “Dara Birnbaum: Atti Rivoluzionari”, Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Andrea Rossetti
Dalla mostra “Dara Birnbaum: Atti Rivoluzionari”, Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Andrea Rossetti

I primi video di Birnbaum esplorano la separazione tra il corpo fisico e la sua rappresentazione.
La serie Six Movements è ispirata ai video di Vito Acconci, rivolti principalmente a uno sguardo femminile. Entrambi legati alle sue prime opere performative del 1975, Chaired Anxieties: Abandoned e Mirroring sono un tentativo di approfondire la separazione tra il corpo e la sua rappresentazione tramite azioni ripetitive e manipolazioni della telecamera.

Quinto piano – Seconda parte

Durante una residenza al Kitchen, Pop-Pop Video prende forma dopo che l’artista ha assistito alla proiezione di un lavoro sperimentale di Jean-Luc Godard per la televisione, creato insieme ad Anne-Marie Miéville. In Pop-Pop Video: Kojak/Wang, Birnbaum alterna immagini tratte dal celebre telefilm poliziesco Kojak con una pubblicità di uno dei primi computer per uso privato realizzato dalla Wang, all’epoca la principale produttrice di computer al mondo.

Fire!/Hendrix è stato creato usando materiali procurati dall’allora direttore della EAI, Eric Trigg, di un concerto di canzoni di Jimi Hendrix rimaste inedite, i cui diritti erano passati al padre di Hendrix dopo la morte improvvisa del musicista.
Inoltre, utilizzando il Faust di Johann Wolfgang von Goethe come punto di riferimento, la Damnation of Faust Trilogy è costituita da una serie di opere strutturate che evocano un paesaggio onirico non lineare e fluttuante. L’artista trae ispirazione dall’opera di Hector Berlioz La dannazione di Faust, che a sua volta si basa sul Faust di Goethe.

Dalla mostra “Dara Birnbaum: Atti Rivoluzionari”, Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Andrea Rossetti
Dalla mostra “Dara Birnbaum: Atti Rivoluzionari”, Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Andrea Rossetti

Sesto piano

Birnbaum si è più recentemente orientata verso l’autobiografia come nuova direzione della sua indagine critica.
L’installazione multicanale Journey: Shadow of the American Dream, ad esempio, esplora la memoria dell’artista riguardo alla cultura del dopoguerra della sua infanzia. L’opera è composta da sei canali video e audio distinti che occupano lo spazio della galleria. Cinque di questi canali presentano frammenti di trasmissioni televisive degli anni Quaranta e Cinquanta, frutto di una meticolosa ricerca.

Lesson Plans è un’opera di impronta strutturalista sulla televisione e sul suo linguaggio. Consiste in due serie di fotografie in bianco e nero e pannelli di testo.
Transmission Tower: Sentinel, invece, è un’opera scultorea imponente commissionata per documenta IX dal leggendario curatore e direttore museale Jan Hoet.
La struttura minimalista e monumentale della scultura presenta una vera torre di trasmissione ROHN proveniente da Peoria, in Illinois, che incornicia otto piccoli monitor sospesi verticalmente.

L’evoluzione dei temi

Le opere esposte a Milano, realizzate dal 1975 al 2022, forniscono una chiave di lettura del percorso creativo di Dara Birnbaum, che ha arricchito il dialogo critico per oltre mezzo secolo attraverso i prodotti della cultura televisiva. La sua nascita nel periodo post Seconda Guerra Mondiale l’ha portata a interrogarsi su come il sogno americano e l’entusiasmo propagandistico della vittoria abbiano avuto un impatto negativo sull’intera generazione.
Nel corso degli anni Settanta, l’artista si appropria delle immagini e dà vita ad opere che presentano punti di contatto con il lavoro di altre figure dell’arte conosciute come “Pictures Generation”. Queste opere sconvolgono i codici convenzionali della rappresentazione televisiva attraverso una potente disamina critica.

Dalla mostra “Atti Rivoluzionari”, Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Andrea Rossetti
Dalla mostra “Dara Birnbaum: Atti Rivoluzionari”, Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Andrea Rossetti

Negli anni Ottanta, mentre la pittura torna in auge nel mondo dell’arte, Birnbaum continua a creare video, esplorando le nuove attrezzature digitali e le sue competenze in architettura e design per ampliare le dimensioni delle sue installazioni.
Dagli anni Novanta, Birnbaum presenta immagini che mostrano la complessità degli eventi contemporanei senza spettacolarizzare l’opera o il soggetto.
Intorno agli anni 2000, l’artista si confronta con l’aggiornamento delle prime installazioni e opere video alla luce dei progressi tecnologici. Birnbaum lavora in modo organico, tenendo conto del progresso nelle tecnologie emergenti e coltivando il suo interesse per la musica e i diritti delle donne.

Informazioni sulla mostra

Dal 13 Aprile 2023 al 25 Settembre 2023

LUOGO: Osservatorio Fondazione Prada, Milano

COSTO BIGLIETTI: Intero: 22€ 
Ridotto under 18: 10€ 
Ridotto Over 65 residenti nel Comune di Milano: 17.50€

TELEFONO: +39 02 56662634

SITO UFFICIALE: http://fondazioneprada.org

Fonti

Arte.it
Fondazione Prada
LaStampa
L’Officiel
Collater.al

di Chiara Pezzella

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