The Italian Museums Index

Turner. Paesaggi della Mitologia alla Reggia di Venaria Reale

Joseph Mallord William Turner, La baia di Baia con Apollo e la Sibilla, esposto nel 1823. Credits: Artribune.com

Fino al 28 gennaio 2024, la Reggia di Venaria ospita la mostra “Turner. Paesaggi della Mitologia” in collaborazione con la Tate UK.

Dopo la mostra che si è tenuta lo scorso anno alla Reggia di Venaria dedicata a John Constable, prosegue la prestigiosa collaborazione con la Tate UK. “Turner. Paesaggi della Mitologia” è la mostra dedicata al pittore romantico britannico Joseph Mallord William Turner (Londra, 1775 – 1851) a cura della storica dell’arte inglese Anne Lyles.

La rappresentazione del mito classico

“Turner. Paesaggi della Mitologia” vede esposte più di quaranta opere provenienti dall’istituzione britannica; tra dipinti ad olio, schizzi e disegni, incisioni e acquerelli realizzati negli anni Venti dell’Ottocento. In queste l’artista esprime non solo la sua predilezione per la pittura di paesaggio, ma anche la sua passione per temi legati alla mitologia greco-romana

 Dalle opere emerge la sua visione della natura e del mito classico, ispirandosi ai paesaggi che ebbe occasione di visitare durante i suoi viaggi in Italia.

Joseph Mallord William Turner, Apollo uccide Pitone, esposto nel 1811 (olio su tela). Foto ©Tate
Joseph Mallord William Turner, Apollo uccide Pitone, esposto nel 1811 (olio su tela). Foto ©Tate Credits: FinestraSullArte.info

La mostra

Nella prima sala della mostra vengono presentate le prime influenze artistiche di Turner. Già prima di poter visitare personalmente l’Italia, Turner infatti studiò le opere degli antichi maestri, come Poussin e Lorrain conservate in collezioni private, in esposizioni o sul mercato. Ebbe anche occasione di studiare i dipinti di altri grandi artisti come Rembrandt e Tiziano. Turner continuò a impiegare questi metodi compositivi e gli effetti di luce atmosferica osservati in di tutta la sua produzione, in particolare nei colour beginnings (ampie stesure compositive) che dipinse ad acquerello a partire dal 1820 circa.

La seconda e terza sala sono dedicate al mito di Apollo. Nel 1802 Turner venne eletto membro effettivo della Royal Academy e da quel momento si dedicò alla pittura di paesaggi di carattere storico sempre più ampi e ambiziosi. Tra tutti i personaggi della mitologia, il suo preferito era Apollo. In una delle sue prime rappresentazioni del dio, Turner lo ritrae mentre è in procinto di sferrare il colpo mortale all’enorme drago-serpente Pitone. mostrano lo sviluppo della sua arte: da uno stile inizialmente cupo e strettamente legato alle opere dei Maestri, l’artista passa a una tavolozza di colori più chiara e ricca.

Apullia in Search of Appullus exhibited 1814. Olio su tela Credits: LaVenaria.it

Ovidio, una fonte fondamentale

Si prosegue nella quarta e quinta sala con due donne protagoniste: Didone e Venere. Dalla sua biblioteca e dai riferimenti presenti nei suoi scritti, si percepisce chiaramente quanto Turner avesse a cuore lo studio della mitologia e della storia classica. L’artista era particolarmente affascinato dal IV libro del poema in cui è narrata la travagliata storia d’amore tra Enea e Didone, regina e fondatrice di Cartagine.

Nelle sale sei e sette ci si concentra invece sulle Metamorfosi di Ovidio come fonte di ispirazione. Fu probabilmente all’inizio della sua carriera che Turner cominciò a scoprire gli autori classici e a nutrire un grande amore per la poesia elegiaca, tra cui i testi di Omero, Virgilio e Livio, ma soprattutto di Ovidio. Le Metamorfosi di Ovidio rimase una delle principali suggestioni per Turner durante tutto il corso della sua lunga carriera, diventando così temi per i suoi dipinti. Turner infatti ideò una raccolta di stampe, il Liber Studiorum, in cui rappresentò i soggetti delle Metamorfosi, che da schizzi su taccuini si concretizzarono in opere più complete.

Turner a Torino

La decima e ultima sezione della mostra è dedicata al Taccuino di Torino. Nel 1819 Turner partì per il suo primo viaggio in Italia: l’itinerario consigliato non prevedeva il passaggio da Torino, ma Turner scelse comunque la città come prima tappa. È esposto in mostra il taccuino che Turner utilizzò quando passò per Torino e viaggiò verso i laghi italiani. È uno dei taccuini più piccoli che portò con sé in Italia, pensato per stare in tasca e per essere utilizzato, se necessario, durante gli spostamenti. Quando utilizzava questo tipo di quaderni tascabili, Turner usava quasi sempre la matita. Lo scopo principale era quello di documentare e memorizzare le caratteristiche fondamentali di un paesaggio e dei suoi edifici. In questo taccuino Turner realizzò anche molte vedute di edifici del centro della città, delle chiese e dell

Claudian Harbour Scene: Study for ‘Dido Directing the Equipment of the Fleet’ c.1827–8. Oil paint on canvas. Credits: LaVenaria.it

I viaggi in Italia

L’Italia era considerata la culla della civiltà occidentale e nel Settecento molti viaggiatori britannici, soprattutto coloro che avevano ricevuto un’istruzione classica, avevano visitato l’Italia con il Grand Tour, per ammirare le collezioni d’arte e le antichità. Il desiderio di Turner di conoscere dal vero i paesaggi italiani di Wilson si realizzò solo nel 1819, per le difficoltà che comportava un viaggio in Europa durante le guerre napoleoniche. In Italia Turner tornò poi nel 1828 per un soggiorno più lungo. Dopo questi due viaggi in Italia, Turner utilizza proprio i paesaggi italiani come sfondo per i soggetti mitologici. I temi che caratterizzano l’artista sono contrastanti: bellezza e decadenza, gloria e declino, fragilità della vita e caduta degli imperi.

La pittura di Turner

Tra gli artisti britannici più noti e amati al mondo, William Turner è diventato celebre per i suoi dipinti di paesaggio, dove la Natura è concepita nell’ambito di un’estetica del Sublime. Turner si afferma a livello internazionale all’inizio dell’Ottocento dipingendo grandi quadri per le rassegne ufficiali, nei quali raffigura scene tratte dalla Bibbia, dalla letteratura classica e dalla mitologia. In queste opere è ancora evidente l’influenza dallo stile dei pittori Nicolas Poussin e Claude Lorrain. Turner si appassiona ai personaggi che popolano il mondo della mitologia, come le battaglie tra eroi e mostri; le storie d’amore di Ovidio, Virgilio e altri autori classici. A influenzare ulteriormente l’artista nei i suoi quadri di mitologia classica contribuì anche Richard Wilson, artista britannico che nella seconda metà del Settecento visse per un lungo periodo nel sud Italia, tra Roma e Napoli.

Info Utili

Dove: Piazza della Repubblica, 4, 10078 Venaria Reale TO.

Quando: la mostra è accessibile dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 18:00. L’ultimo ingresso è alle 17:00. La mostra è chiusa il lunedì.

Il costo del biglietto per la mostra è di 12 euro intero, 10 euro ridotto e 8 euro per i gruppi.

Fonti

LaVenaria.it

FinestraSull’Arte.info

di Benedetta Maccagnano

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto