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Tatuaggio. Storie del Mediterraneo al Mudec

Ritratto di Venitucci Giovanni. Detenuto tatuato. Stampa al carbone, post 1914. Courtesy Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso - Università di Torino.
Detenuto tatuato. Stampa al carbone, post 1914.

Dal 28 marzo al 28 luglio 2024 il Mudec ospita l’originale mostra Tatuaggio. Storie del Mediterraneo.

Il Museo delle Culture di Milano presenta la rassegna “Tatuaggio. Storie dal Mediterraneo”, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura, a cura di Luisa Gnecchi Ruscone e Guido Guerzoni con la collaborazione di Jurate Francesca Piacenti. La mostra, attraverso una narrazione unica, ripercorre alcune tappe fondamentali della storia del tatuaggio, una delle più antiche forme di espressione artistica dell’uomo, dalle sue antiche origini fino ad oggi, concentrandosi in particolare sull’area del bacino del Mediterraneo,  ma esponendo anche materiali extra-europei che facilitano il confronto di questo particolare fenomeno globale.

La mostra: Tatuaggio. Storie del mediterraneo

La storia del tatuaggio, dalla Preistoria ad oggi, viene approfondita in mostra tramite un percorso espositivo scenografico e multimediale che affronta il tatuaggio dal punto di vista storico, antropologico e culturale a partire da una ricca documentazione di testi, reperti storici, stampe, incisioni, opere, oggetti, materiali sonori, videoinstallazioni e infografiche provenienti da diverse istituzioni e raccolte museali, quali ad esempio il Museo archeologico dell’Alto Adige, il Museo di antropologia criminale “Cesare Lombroso” dell’Università di Torino, il Museo Nazionale delle arti e tradizioni popolari di Roma e il Museo Pontificio della Delegazione Pontificia, fino alle collezioni private del Queequeg Tattoo Studio & Museo di Gian Maurizio Fercioni a Milano.

Herbert Hoffmann Tavole con disegni per tatuaggi, 1950 circa. Mostra Mudec Tatuaggio. Storie del Mediterraneo
Herbert Hoffmann, tavole con disegni per tatuaggi, 1950 circa

L’allestimento e il percorso espositivo

L’allestimento della mostra è stato affidato allo studio di design multidisciplinare Dotdotdot cha ha progettato la composizione grafica e multimediale dell’intera rassegna e valorizzato sapientemente l’ampio lavoro di ricerca dei curatori. Il progetto allestitivo di Dotdotdot restituisce per la prima volta in mostra uno sguardo integrale e complesso di un segno che ha attraversato e attraversa tutt’oggi la storia dell’uomo coinvolgendo diverse discipline tra cui l’antropologia, la sociologia, la mitologia, la scienza e l’arte.

Il percorso espositivo mette in scena dunque una ricca selezione di elementi, in cui il fruitore viene accompagnato in un viaggio tra la storia delle culture del mondo, in un dialogo permanente tra radici remote e contemporaneità, tra acquisizione e reinterpretazione di significati e simboli, riti e messaggi culturali. Da segno superficiale, il tatuaggio rivela così un significato più profondo che si è trasformato nel tempo e nello spazio.

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Allestimento mostra Tatuaggi. Storie del mediterraneo. Credits Carlotta Coppo

Le sezioni della mostra attraverso l’allestimento

La mostra è suddivisa in sei sale che seguono un andamento cronologico: le prime tre sezioni partono quindi dalle origine preistoriche del tatuaggio fino al 1700, mentre le ultime tre indagano il periodo storico che va dalla metà del XIX secolo fino ad oggi.


Le prime tre sale

La prima sezione è caratterizzata da un grande mosaico di immagini e video con le voci di tatuatori contemporanei che accoglie i fruitori e li accompagna alla scoperta dedicata alle origini del tatuaggio: da Ötzi, il più antico uomo tatuato rinvenuto finora, alle prime tracce di pigmento naturale scoperte nelle grotte di Lascaux; dalle testimonianze dal mondo egizio come il ritrovamento della mummia della donna tatuata di Deir El Medina, fino alle influenze che hanno caratterizzato il bacino del Mediterraneo nel mondo greco e romano.

La seconda sezione contrappone sacro e profano: il racconto cronologico prosegue infatti con i tatuaggi delle corporazioni di mestiere diffusi tra gli artigiani medievali e con i tatuaggi legati alla devozione religiosa, realizzati in un periodo in cui il tatuaggio era proibito dalla chiesa.

La terza sezione è dedicata alle origini del tatuaggio moderno. Un’installazione multimediale racconta le navigazioni al di là dell’oceano che nel corso del XVII e del XVIII secolo hanno portato alla scoperta dei tatuaggi degli indigeni arrivando ad influenzare la moda del tatuaggio tra gli aristocratici dell’epoca.

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Allestimento mostra Tatuaggi. Storie del mediterraneo. Credits Carlotta Coppo

Le ultime tre sale

Le ultime due sale sono dedicate agli approfondimenti: la quarta sezione ospita i raggruppamenti di Cesare Lombroso e altri studiosi che – tra la metà del Ottocento e gli inizi del Novecento – hanno contribuito ad associare il tatuaggio ai carcerati, creando il pregiudizio nei confronti di una pratica considerata “primitiva” e indegna dell’uomo “civilizzato”. La quinta sezione affronta il tema del tatuaggio come elemento propiziatorio, terapeutico e sociale: qui una galleria di volti, mani e corpi di donne racconta la contemporaneità attraverso una lente geografica-politica.

La sesta ed ultima sezione offre ai visitatori l’esperienza immersiva di attraversare un tattoo-studio tradizionale, scoprendo anche volti di personaggi famosi appassionati a questa antica pratica.

Anonimo, Don Manuelo, 1908 circa, Milano, Tattoo Museo Gianmaurizio Fercioni.
Don Manuelo, 1908 circa, Milano
Anonimo, Alcazar d’Été. L’homme et la femme tattooed, Edition Charles Lévy, Paris 1886, collezione privata.
Alcazar d’Été. L’homme et la femme tattooed, 1886, Parigi

Informazioni utili

Data: dal 28 marzo al 28 luglio 2024 

Luogo: Mudec, Museo delle culture

Indirizzo: Via Tortona, 56 – Milano

Orari della mostra: La mostra è aperta secondo i seguenti orari di ingresso:

  • Lunedi: 14.30 – 19.30
  • Martedì, Mercoledì, Venerdì, Domenica: 9.30 – 19.30
  • Giovedì, Sabato 9.30 – 22.30
  • Ultimo ingresso un’ora prima

Ticket: acquistabili online o in loco

  • Intero: € 16,00
  • Ridotto: € 14,00
  • Ridotto convenzioni: € 8,00
  • Martedì universitari: € 10,00

Infoline: +39 02.54917 (Lunedi –Venerdì 9:00 – 18:00)

EMAIL: info@mudec.it

La mostra è accompagnata da un ricco catalogo in vendita presso lo shop del museo al prezzo di 29 euro.

Per maggiori informazioni visitare il sito ufficiale del Mudec


Fonti

Mudec

Artribune

Tatoo Italia

Manintown


Di Federica Pansera

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