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Gallerie dell’Accademia di Venezia | Appuntamenti social

Figura 1: Dettaglio dell’operazione di pulitura della superficie dell’opera di Palma il Giovane, “Gli ozi del figliol prodigo”
Figura 1: Dettaglio dell’operazione di pulitura della superficie dell’opera di Palma il Giovane, “Gli ozi del figliol prodigo”

Le Gallerie dell’Accademia di Venezia, per fronteggiare le difficoltà causate dalla chiusura, hanno avviato una serie di iniziative digitali molto stimolanti.

Tra i progetti più interessanti spiccano due iniziative di social engagement, portate avanti sui profili Instagram e Facebook dell’istituzione. “Appuntamento col restauro” e “Appuntamento con i Disegni e con le Stampe” sono i due format ideati dall’istituzione per rimanere in contatto con il pubblico.  Attraverso queste proposte, infatti, le Gallerie dell’Accademia sono riuscite a coinvolgere il pubblico in tutte le sue attività, rendendolo protagonista delle sue iniziative.

Gallerie dell’Accademia di Venezia | Breve storia

Le Gallerie dell’Accademia di Venezia si inseriscono nel panorama italiano agli inizi dell’Ottocento. Esse nacquero come diretta conseguenza delle vicende storiche che, in quegli anni, videro Venezia come triste protagonista.

Con la soppressione delle congregazioni religiose e delle magistrature pubbliche, una grande quantità di opere d’arte lasciarono per sempre Venezia. Da Repubblica Marinara, dotata di immenso prestigio, decadde a semplice oggetto di scambio tra le potenze europee. Alcune opere finirono a Parigi per essere esposte al Louvre, altre invece arricchirono la collezione della Pinacoteca dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Ma la maggior parte dei capolavori furono dispersi ed entrarono nel circuito del mercato d’arte.

Molte opere, però, fortunatamente trovarono la salvezza nelle sale della Pinacoteca dell’Accademia di Belle Arti. Istituita nel 1756 come luogo di formazione dei giovani artisti, da subito si occupò anche della conservazione e del restauro delle opere. Sin dalla sua costituzione, infatti, divenne un efficace strumento di tutela contro le vendite e le dispersioni del patrimonio.

Figura 2: Facciata e Chiesa di Santa Maria della Carità, sede delle Gallerie dell'Accademia di Venezia
Figura 2: Facciata e Chiesa di Santa Maria della Carità, sede delle Gallerie dell’Accademia di Venezia 

Gallerie dell’Accademia di Venezia | La nuova sede 

La sede originale delle Gallerie era il Fonteghetto della Farina, ma nel 1807 si decise di trasferire la collezione presso il convento dei Canonici Lateranensi, la chiesa e la Scuola della Carità. Nonostante le difficoltà di adattamento della sede, iniziarono i lavori di restauro. Si provvide a sistemare gli ambienti interni della chiesa, ad aggiungere nuove ali espositive e a rifare completamente la facciata.

A partire dal 2005, inoltre, il Mibact ha promosso il progetto Grandi Gallerie che prevede l’ampliamento e il restyling delle Gallerie. Dopo il restauro del piano terra, terminato nel 2015, il cantiere ora prosegue al primo piano dell’edificio. Le opere non fruibili a causa dei lavori sono visibili sul sito delle Gallerie, nella sezione Opere temporaneamente non esposte.

Figura 3: Apollo e Marsia (1770) di Giambattista Tiepolo è una delle opere attualmente non esposte
Figura 3: Apollo e Marsia (1770) di Giambattista Tiepolo è una delle opere attualmente non esposte 

Gallerie dell’Accademia di Venezia | Iniziative digitali

Durante i lunghi mesi di chiusura, le Gallerie dell’Accademia di Venezia hanno organizzato una serie di Appuntamenti online. Sfruttando i vantaggi offerti dai social, le Gallerie sono riuscite a mantenere un contatto diretto con i loro pubblici, offrendo di continuo interessanti spunti di riflessione.

Appuntamento col restauro: professione e scienza

Uno dei format che ha riscosso più successo è il ciclo di incontri intitolato “Appuntamento col restauro: professione e scienza”. Ogni lunedì, come spunto per iniziare al meglio la settimana, le Gallerie dell’Accademia approfondiscono numerosi aspetti della professione, affrontando tematiche quali la tecnica, la storia, la diagnostica e il lessico tecnico. Questi approfondimenti nascono con l’intento di svelare ciò che il pubblico normalmente non vede, ovvero tutto ciò che sta dietro l’opera d’arte, sia fisicamente sia dal punto di vista della sua storia conservativa. Uno degli ultimi approfondimenti è dedicato al focus Cosa c’è sotto: la riflettografia IR de ‘La Crocifissione’ di Paolo Veronese.

Figura 4: Locandina dell'Appuntamento "Cosa c'è sotto. 'La Crocifissione' di Paolo Veronese"
Figura 4: Locandina dell’Appuntamento “Cosa c’è sotto. ‘La Crocifissione’ di Paolo Veronese”

Nel breve video viene mostrato come appare l’opera se sottoposta a riflettografia IR, una tecnica diagnostica non invasiva che permette di rivelare gli strati sottostanti dell’opera. In questo modo è possibile visualizzare l’eventuale presenza di disegni preparatori o restauri successivi. In questo caso, solo grazie alla riflettografia è stato possibile osservare una versione precedente dell’opera, in cui Veronese aveva impostato diversamente la scena. Sulla destra del dipinto, infatti, si intravede una scala posta in diagonale, scomparsa poi nella versione finale.

Figura 5: Il confronto tra la versione finale della Crocifissione e la sua Riflettografia IR ha rivelato dei dettagli invisibili. all'occhio umano
Figura 5: Il confronto tra la versione finale della Crocifissione e la sua Riflettografia IR ha rivelato dei dettagli invisibili. all’occhio umano
 

Gallerie dell’Accademia | Appuntamento con i disegni e con le stampe

Un altro format decisamente interessante è invece dedicato ai disegni di cui vanta la collezione delle Gallerie dell’Accademia. Questi, a causa della loro strema fragilità, vengono esposti solo durante alcune mostre temporanee. “Appuntamento con i Disegni e con le Stampe” si presenta come l’occasione di scoprire opere nuove, non visibili nemmeno a porte aperte. Ogni mercoledì le Gallerie approfondiscono uno dei tanti temi inerenti allo straordinario mondo delle opere su carta. L’ultimo approfondimento, ad esempio, è ‘La carta preparata, le punte metalliche e la biacca’. L’approfondimento proposto dalle Gallerie ripercorre la storia dei disegni su carta, spiegando come venivano preparate le punte e le difficoltà che un disegno su carta comporta, sia per la sua realizzazione che conservazione. L’Appuntamento si conclude con un affondo sulla “biacca“, proponendo una lettura di alcune opere realizzate mediante questa tecnica.

Figura 6: Disegno di Benozzo Gozzoli (n. 104) in cui la biacca è protagonista
Figura 6: Disegno di Benozzo Gozzoli (n. 104) in cui la biacca è protagonista 

Attraverso le sue proposte, le Gallerie dell’Accademia di Venezia hanno concesso al pubblico di scoprire opere inedite, non accessibili neppure in presenza. Gli utenti, inoltre, sono potuti entrare nel vivo delle sue attività, le quali non si sono mai fermate nonostante la chiusura. È stato inoltre un modo, anche per i membri dell’istituzione, di rimanere in contatto con il pubblico, malgrado la distanza.

Fonti

Sito ufficiale delle Gallerie dell’Accademia di Venezia
Pagina Facebook delle Gallerie
Pagina Instagram delle Gallerie

di Giulia Alberti

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