The Italian Museums Index

Palazzo Visconti è davvero il Castello dell’Innominato?

Palazzo Visconti, Brignano Gera d'Adda. Credits Artribune
Palazzo Visconti, Brignano Gera d’Adda. Credits Artribune

Palazzo Visconti // Brignano Gera d’Adda // Bergamo // Lombardia – Antica residenza nobiliare tra leggenda e realtà.

Contesto

La Lombardia è da sempre terra di grandi ville e residenze nobiliari.
Tra le più sontuose ed imponenti vi è certamente Palazzo Visconti, dimora natale di Francesco Bernardino Visconti, l’Innominato de I promessi sposi di Alessandro Manzoni
Situato nel paese di Brignano Gera d’Adda, in provincia di Bergamo, l’intero edificio è posto nell’antica cinta muraria del borgo medievale.

“Il castello dell’innominato era a cavaliere a una valle angusta e uggiosa, sulla cima d’un poggio che sporge in fuori da un’aspra giogaia di monti, ed è, non si saprebbe dir bene, se congiunto ad essa o separatone, da un mucchio di massi e di dirupi, e da un andirivieni di tane e di precipizi, che si prolungano anche dalle due parti.”

Alessandro Manzoni, “Promessi Sposi” – cap. XX

Storia

Fino agli anni ’70 del ‘900, il palazzo è rimasto sostanzialmente in uno stato di decadenza. Soltanto negli anni successivi alcune operazioni di restauro lo hanno riportato alle sue sembianze originarie.
La porzione più antica è uno storico castello già esistente nel 1106, mentre la seconda porzione di palazzo Visconti è formata dal cinquecentesco Palazzo Vecchio e da Palazzo Nuovo, costruito tra il 1710 e il 1725.
Oggi l’edificio è uno straordinario esempio di sontuosa residenza nobiliare, ma solo Palazzo Vecchio, dal 2004 sede municipale, è pubblico e visitabile.
Dal 1997, Palazzo Nuovo, con tutte le sue ricchezze artistiche e architettoniche, è invece di proprietà della società Rea Dalmine.
Il continuo impegno per la valorizzazione della struttura ha permesso di mantenere “vivo” questo così importante luogo di arte e storia.

Architettura

L’organismo architettonico, anche se apparentemente unitario, è in realtà il risultato dell’assemblaggio di vari corpi di fabbrica. Le tre parti, anche se costruite in tempi e con scopi diversi, sono però fisicamente correlate.
La porzione più antica, ovvero il primitivo nucleo difensivo con torri e mura, risalente al XIII – XIV secolo, conserva ancora al suo interno parte dell’antico camminamento.
Dal XVI secolo, il castello originario fu però trasformato in una sontuosa residenza
Affacciata sul paese di Brignano, la seconda porzione di Palazzo Visconti,  composta dall’austero corpo di fabbrica cinquecentesco, è infatti nota come Palazzo Vecchio.
Sul loggiato della corte interna vi è infine “Palazzo Nuovo”, un corpo di fabbrica settecentesco con pianta a U dalle tipiche torrette che sembrano di porcellana. Progettata dall’architetto Giovanni Ruggeri, la reggia Visconti è una filiazione diretta della cultura berniniana-borrominiana.
Inoltre vi è un giardino segreto” con statue allegoriche, fontana centrale, belvedere e caffhaus. 

Architettura: l’interno

Se all’esterno il palazzo è essenziale e sobrio, all’interno la decorazione pittorica è scenografica, poiché legato ad un esplicita volontà propagandistica e celebrativa dei Visconti. Può essere considerato come una sorta di museo dell’affresco dal XVI al XVIII secolo. Il piano nobile offre numerose sale affrescate, che lo rendono così una delle pagine più riuscite del barocco lombardo. Infatti, la loro decorazione è riconducibile agli artisti del Seicento e del Settecento più in vista nello Stato di Milano.

Lo scalone d’onore è interamente affrescato con scene dedicate alle fatiche di Ercole e figure femminili allegoriche. Lo spazio reale viene del tutto trasfigurato con la tecnica illusionistica della quadratura, molto utilizzata nel palazzo per celebrare l’autorevolezza dei committenti. 
Una spettacolare visione è offerta anche dal soffitto. Infatti, Giove, accanto allo stemma della famiglia, conferisce l’immortalità alla dinastia Viscontea tra le divinità dell’Olimpo.

Architettura: le sale principali

Lo scalone conduce all’ingresso del Salone d’Onore, o Sala del Trono, probabilmente in origine destinata a ricevimenti o eventi ufficiali. È l’ambiente più vasto dell’ala orientale, con cupola e lanternino completamente affrescati. 
Concepita come una sorta di museo della storia patria di Milano, sulle pareti interamente decorate sono riconoscibili le rappresentazioni di otto dei dodici signori di Milano. Gli affreschi raffigurano gli esponenti più illustri della famiglia Visconti che, in finte architetture, si stagliano su alti piedistalli sotto forma di statue monocrome dipinte.

La Sala dell’Innominato, cioè la galleria affrescata che dà sulla corte interna, è l’ambiente di maggiori dimensioni del palazzo.
Originariamente ospitava la quadreria di famiglia, specchi, nonchè numerose sculture.
Il suo nome è dovuto al fatto che, secondo la tradizione, l’Innominato di manzoniana memoria sarebbe Francesco Bernardino Visconti, appartenente alla famiglia proprietaria dell’edificio. Infatti, si narra che Palazzo Vecchio altro non è che il castello dell’Innominato.

Architettura: gli affreschi di Palazzo Nuovo

Nelle sale del Palazzo Nuovo sono visibili anche altre pitture murali di grande valore.
Degne di nota, nell’ala ovest, le decorazioni degli ambienti della Sala dei Giganti, della Sala del Trionfo di Ercole e infine della Sala di Fetonte. Inoltre, sul torrino si apre un piccolo appartamento, affrescato con capricci di rovine classiche, noto come “del Cardinale”, da cui si gode di una splendida vista su tutto il centro abitato di Brignano. 
L’ala est ospita la Sala dei Fratelli Galliari, cui si deve la decorazione, e poi la Sala dell’Eroe Ferito, con un affresco per errore attribuito a Tiepolo.
Le sale di minori dimensioni hanno una decorazione ad affresco solo nella parte superiore, vicino ai soffitti lignei a cassettoni, con scene allegoriche e mitologiche.
Grazie ad un lavoro di restauro sono stati riportati alla luce altri ambienti caratterizzati da prospettive dipinte di cui oggi rimane ben poco. 

Architettura: la sala delle maschere

Ciò che accomuna Palazzo VecchioePalazzo Nuovo” sono i mascheroni lignei seicenteschi, in origine collocati lungo le pareti esterne, ma oggi conservati nella Sala delle Maschere.
Spesso dall’aspetto grottesco o deforme, benché realizzate a scopo decorativo, erano considerate oggetti magici in grado di allontanare spiriti malvagi.
Sebbene 166 di queste sculture antropomorfe siano state restaurate, solo 36 sono visibili nell’esposizione permanenteI mascheroni di Palazzo Visconti” allestita nella Sala dei Centauri. Per permettere ai visitatori una visione completa dei manufatti, ogni tre anni le maschere vengono sostituite con altre non ancora esposte. 

Giorni di apertura prima domenica del mese da marzo a giugno, da settembre a novembre
Orari di apertura dalle 14:30 alle 16:30
Biglietti 0€ iscritti al FAI; 7€ intero; 0€ per bambini sotto i 12 anni e per over 75
Prenotazione si
Visita guidata 5€ a persona (gruppi da minimo 25 persone)

Fonti
Visit Bergamo, Italia.it, Artribune, Pianura da scoprire, lemeravigliedell’arte.it
Fonti fotografiche
Artribune; credits: Livia Marzani, Elena Scotti, Lena Yokoyama

di Chiara Mazzuca

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto