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I Macchiaioli alla Villa Reale di Monza

Giovanni Fattori 1868 "Bovi al carro" conservato presso Palazzo Foresti, Carpi
Giovanni Fattori “Bovi al carro” 1868. Collezione Palazzo Foresti, Carpi

LOrangerie della Villa Reale di Monza ospita, dal 18 febbraio al 21 maggio 2023, la mostra:“I Macchiaioli e l’invenzione del Plein Air tra Francia e Italia”.

A cura di Simona Bartolena in collaborazione con  il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e con il Comune di Monza. Col contributo di BPER Banca, travel partner Trenord. Prodotta e realizzata con ViDi Cultural. 

La mostra

L’esposizione presenta oltre novanta opere. Opere provenienti da collezione private, ma anche da alcune importanti istituzioni come il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Palazzo Foresti di Carpi, la Fondazione Cariparma di Parma, la Galleria d’Arte Moderna di Milano. 

In mostra autori quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Raffaello Sernesi e molti altri. Tutti protagonisti dell’evoluzione di questo movimento, fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana.

Corot 1856 "Le petit berger" conservato a Milano presso la Galleria D'Arte Moderna
 Camille Corot “Le petit berger”  1856.  Galleria d’Arte Moderna, Milano

Il percorso espositivo

Il percorso espositivo si apre con la sezione che racconta lo sviluppo della pittura “del vero dal vero”. Partendo dagli autori della Scuola di Barbizon quali Camille Corot, Constant Troyon e Théodore Rousseau. Si prosegue con i lavori degli artisti italiani come Serafino De Tivoli, il quale porta ai colleghi del Caffè Michelangelo a Firenze novità e conferme importanti, grazie alle conoscenze acquisite durante il viaggio a Parigi. 

Serafino De Tivoli 1880 La senna a Bougival conservata presso collezione privata
Serafino De Tivoli “La Senna a Bougival” 1880. Collezione privata

È proprio attorno ai tavoli del locale fiorentino che, nella seconda metà degli anni cinquanta dell’Ottocento, si riuniva un gruppo di giovani autori accomunati dallo spirito di ribellione verso il sistema accademico e dalla volontà di dipingere il senso del vero. 

La rassegna prosegue attraverso i tre principali ambiti entro cui si è sviluppata la pittura di macchia: opere di paesaggio, scene di genere e pitture storiche.

Telemaco Signorini 1887 "Pioggia a Settignano"
Telemaco Signorini “Pioggia a Settignano” 1887. Collezione privata

Pittura di Paesaggio

Per raccontare la visione del paesaggio sono esposti dipinti, realizzati anche in anni differenti. Presentano come soggetto le campagne fiorentine, le coste di Castiglioncello e dintorni, le località tra Toscana e Liguria. Opere che documentano la particolare relazione con la fotografia che si proponeva come una nuova tecnica con cui confrontarsi.

Silvestro Lega 1863 "Il Bindolo"
Silvestro Lega “Il Bindolo” 1863.  Collezioni d’Arte Fondazione Cariparma – Donazione Renato Bruson

Scene di Genere

Il racconto del quotidiano è un argomento molto frequente nella pittura di macchia, come i lavoratori nei campi o il mercato di bestiame. Esiti innovativi quali Il bindolo di Silvestro Lega (Fondazione Cariparma) o Donne che lavorano nei campi di Cristiano Banti (Palazzo Foresti, Carpi).

Cristiano Banti 1870 "Donne che lavorano nei campi"
Cristiano Banti “Donne che lavorano nei campi” 1870.  Collezione Palazzo Foresti, Carpi

Pitture Storiche

Inoltre, per raccontare come i Macchiaioli hanno interpretato il tema storico-letterario e quello di cronaca risorgimentale si propongono capolavori come Scena romantica di Cristiano Banti, Dante nel Casentino di Vincenzo Cabianca e altre scene militari di Giovanni Fattori.

Vincenzo Cabianca “Dante nel Casentino” 1865. Collezione privata

Infine, l’ultima sezione della mostra analizza la produzione più tarda dei principali protagonisti del movimento, prendendo in considerazione anche la loro eredità.


La stagione dei Macchiaioli rappresenta una fase della nostra storia dell’arte di grande interesse – commentano il Sindaco e Presidente del Consorzio Paolo Pilotto con Arianna Bettin, Assessora alla Cultura, al Parco e alla Villa Reale –  È significativo che, mentre i Macchiaioli approfondivano la propria indagine, si faceva l’Italia e contestualmente i Savoia prendevano possesso della Villa Reale. Ospitare una mostra che affronti questo movimento significa stimolare le molteplici connessioni, in campo artistico e non solo, che esso ha avuto con spinte culturali che investivano tanto il nostro Paese quanto l’intera Europa, nel corso di anni cruciali per la stessa città di Monza”.

Fonti

Arte.it

Finestre sull’arte

Itinerari nell’arte

di Eleonora Covotta

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