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Il Monastero di Torba: un angolo di Medioevo nel Varesotto

Monastero di Torba. Credits Giorgio Majno
Monastero di Torba. Credits Giorgio Majno

Monastero di Torba // Gornate Olona // Varese // Lombardia – Un angolo di Medioevo nel silenzio e nei boschi del Varesotto.

Contesto

Il monastero di Torba sorge a Gornate Olona (VA), nella località di Torba, ai piedi dell’altura che ospita il parco archeologico di Castelseprio. Questo complesso archeologico comprende il castrum, il borgo, la chiesa di Santa Maria foris portas, i resti della basilica di San Giovanni, quelli della chiesa di San Paolo e altri edifici religiosi. Anche il monastero stesso, con la chiesa di Santa Maria e la Torre di Torba, è parte integrante del sito archeologico ed è gestito dal FAI.

Inserito nella lista seriale “Longobardi in Italia: i luoghi del potere”, questo complesso archeologico comprende sette luoghi ricchi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell’arte longobarda, ottenendo nel giugno del 2011 il riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Monastero di Torba maps
Monastero di Torba maps

Storia

Il nucleo originario del complesso, noto come castrum, venne eretto dai Romani nel IV-V secolo d.C. come avamposto militare difensivo contro i barbari lungo la fascia nord-occidentale delle Alpi. Venne scelta questa zona, chiamata Sibrium, poiché ritenuta strategicamente importante per l’approvvigionamento idrico e la posizione lungo un fondamentale asse di comunicazione transalpino lungo il fiume Olona.

Il castrum fu utilizzato da Goti, Bizantini e Longobardi quando nel periodo della pax longobarda ha trasformato la sua originaria funzione. Infatti perse l’aspetto militare per acquisire scopi civili e religiosi. Successivamente nel VIII secolo si insediarono le monache benedettine dando vita al monastero, ampliando l’edificio con celle, refettorio, sala di preghiera, un portico a tre arcate e, nel XI secolo, venne edificata una chiesa dedicata alla Vergine.

Durante l’epoca franca, il Seprio divenne sede di un contado e un centro agricolo-produttivo. Nel XIII secolo il sito fu teatro di scontri tra potenti famiglie milanesi, come i Della Torre e i Visconti. Ottone Visconti nel 1287 ordinò la demolizione del castrum preservando solo gli edifici religiosi incorporando la torre romana.

Inoltre fonti risalenti al 1049 testimoniano la storia articolata del monastero. La famiglia dei Pusterla, nel 1482, trasferì le monache a Tradate, avviando il periodo agricolo del complesso. Con le soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi, nel 1799, Torba perse lo status di monastero e fu adattato per scopi agricoli.

Successivi passaggi di proprietà caratterizzarono i secoli fino al 1971, quando l’ultimo nucleo familiare abbandonò il sito. Infine Giulia Maria Mozzoni Crespi nel 1977 donò il complesso al Fondo Ambiente Italiano, che lo restaurò.

Architettura esterna

La torre, originariamente punto di avvistamento nel sistema difensivo romano, emerge come un notevole esempio di architettura difensiva del V-VI secolo nel nord Italia. Fu costruita con materiali provenienti dalla demolizione di un vicino complesso cimiteriale romano. La torre presenta una struttura imponente e slanciata. I suoi muri perimetrali sottolineano uno slancio progressivo dalla base, con circa 2 metri di profondità, fino alla sommità della torre, con circa 85 centimetri, creando gradini noti come “riseghe”, visibili sia internamente che esternamente, rendendo la struttura alta oltre 18 metri.

Specificatamente la parte inferiore, risalente ai secoli VIII e IX, mostra feritoie e un’altezza di circa 7 metri, con una base quadrata di 8 metri per lato. Inoltre gli angoli dei muri sono rinforzati da contrafforti, e la cinta muraria si inserisce negli angoli nord-ovest e sud-ovest. Dunque la sezione centrale, databile tra l’VIII e il IX secolo, presenta finestre ad arco con basi rettilinee e porzioni curve. Invece il piano del sottotetto, realizzato tra i secoli XIV e XV, è una fase più tarda.

Architettura esterna

Gli interni del monastero rivelano la complessa storia dell’edificio: al primo piano, finestre a feritoia convivono con una finestra ogivale del XV secolo. Gli affreschi e gli incavi indicano la destinazione in epoca longobarda come sepolcreto delle badesse. Dopo la secolarizzazione, il primo piano divenne cucina.

Tra l’VIII e l’XI secolo, il secondo piano fu utilizzato come oratorio dalle monache, con un altare ora perduto e affreschi religiosi. Si possono notare dipinti di Cristo Pantokrator, angeli, santi martiri e monache in processione, insieme a frammenti di affreschi raffiguranti la Vergine col Bambino e un Cristo in una mandorla sulla parete nord.

Successivamente i restauri promossi dal FAI hanno rivelato i maestosi archi del portico nel corpo del monastero, ora destinato al ristoro. Questa struttura è collocata strategicamente sulla spina romana della muratura di Castelseprio, ancora visibile nelle cantine e nel porticato del refettorio, dove spicca il notevole camino originale. I portici testimoniano l’ospitalità dell’ordine monastico verso pellegrini e viaggiatori, offrendo loro un riparo e la possibilità di utilizzare il forno posizionato attorno al quale si sviluppa la scala che conduce al piano superiore della torre.

Giorni di apertura da Mercoledì a Domenica
Orari di apertura dalle 10:00 alle 18:00
Biglietti 8€ intero 4€ ridotto (6/18 anni e studenti fino ai 25 anni)
Prenotazione Si
Visita guidata 70€ lingua italiana (gruppo da 25/30 persone) 90€ lingua straniera (gruppo da 25/30 persone)

Fonti fotografiche
Sailko; Travel-expereince.it

di Carolina Stellini

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