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Palazzo Reale ospita El GRECO, il maestro del Siglo de Oro.

El Greco, Sacra Famiglia con Sant’Anna, 1995 ca., olio su tela.

Dall’11 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024, Palazzo Reale a Milano dedicata una mostra al celebre pittore El Greco.

Per la prima volta a Milano, un ampio e inedito progetto espositivo dedicato al grande pittore Doménikos Theotokópoulos, universalmente noto come El Greco.

La mostra EL GRECO, promossa dal Comune di Milano Cultura e prodotta da Palazzo Reale e MondoMostre. Con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, è curata da Juan Antonio García Castro, Palma Martínez – Burgos García e Thomas Clement Salomon.

La mostra

Il progetto espositivo della mostra EL GRECO presenta oltre 40 opere del maestro cretese e vanta prestigiosi prestiti internazionali. Un’occasione unica per scoprire l’opera dell’artista alla luce delle ultime ricerche sul suo lavoro.

La mostra EL GRECO è infatti il frutto di una profonda e innovativa riflessione storico-critica. Al centro c’è la riconsiderazione dell’impatto dei modelli italiani nella formazione dell’artista e l’interpretazione dell’ultimo periodo toledano di El Greco. Dall’allontanamento al consapevole recupero di un’impostazione compositiva in senso lato bizantina.

El Greco, Orazione nell’orto, 1597-1607 ca., olio su tela.
Cristo agonizzante con Toledo sullo sfondo, 1604-1614 ca., olio su tela.

La volontà è quella di approfondire l’evoluzione artistica, tematica e tecnica di El Greco. La mostra porta l’attenzione sull’influenza che i grandi artisti italiani, tra cui Michelangelo, Parmigianino, Correggio, Tiziano, Tintoretto, i Bassano ebbero nella sua pratica artistica e in particolare nella sua versione del Manierismo. Questi artisti vennero presi a modello da El Greco, il quale non ne abbandonò mai gli insegnamenti.

L’esposizione affronta anche il tema del cambio di scala rispetto a ciò che El Greco dipinge in terra italiana, per lo più opere di piccolo formato come il Trittico di Modena o l’Adorazione dei Magi del Museo Lázaro Galdiano di Madrid. Un cambio di scala sorprendente, visibile in composizioni come la versione di El Expolio della Chiesa di Santa Leocadia di Toledo o Il battesimo di Cristo della Fondazione Ducal de Medinaceli.

El Greco, Trittico di Modena, 1568 ca., tempera grassa su tavola.

Il percorso

Il percorso espositivo della mostra è articolato in sezioni pensate in modo da tenere costantemente a fuoco il rapporto dell’artista con i luoghi in cui ha vissuto. Al contempo vuole offrire ai visitatori con immediatezza una precisa ricostruzione storico-biografica dell’artista El Greco.

Parallelamente, una serie di confronti con la grande pittura romana e veneziana farà emergere il potente tema del labirinto. Ciò vuole sottolineare come la vita di El Greco sia stata una sorta di immenso romanzo di formazione ambientato tra le capitali culturali del Mediterraneo.

La mostra si compone di cinque momenti fondamentali, pensati come aree tematiche.

Cinque momenti fondamentali

La prima sezione s’intitolata Un bivio. Affronta gli esordi di El Greco nel circolo della produzione cretese di icone e il suo successivo apprendistato a Venezia e poi a Roma. Questa fu una tappa decisiva in cui diventa definitivamente pittore alla latina abbandonando la “maniera greca”.

La seconda, Dialoghi con l’Italia, espone una serie di opere realizzate dal pittore sotto il diretto influsso dei pittori italiani da lui ammirati per l’uso del colore e della luce. Qui le opere di El Greco e quelle dei suoi “maestri” dialogano in una cornice unica.

A sinistra: Jacopo Bassano: San Martino e il povero con Sant’Antonio Abate. A destra: El Greco, San Martino e il mendicante.

Nella terza, Dipingendo la santità, la mostra approfondisce la prima fase del lavoro di El Greco a Toledo come pittore di scene principalmente religiose. Una volta in Spagna, l’artista è tenuto a confrontarsi con il contesto della Controriforma. In queste circostanze realizza innumerevoli dipinti devozionali.

La quarta sezione, Di nuovo l’icona, illustra come El Greco torni, nell’ultima fase della propria esistenza, a richiamarsi al sistema compositivo delle icone della sua natia Creta. Così l’artista sviluppa una produzione caratterizzata da un approccio diretto, frontale, senza nulla che distolga la devozione. Si tratta di lavori di profonda introspezione, in cui si indaga a fondo la potenzialità espressiva dei gesti.

Conclude la mostra una sezione in cui si rende omaggio all’unica opera mitologica realizzata da El Greco. Si tratta de Il Laocoonte, capolavoro tardivo e geniale, pieno di messaggi che ancora oggi rimangono non completamente interpretati.

Una prestigiosa collaborazione

Per la realizzazione del progetto espositivo della mostra EL GRECO, grandi musei hanno concesso il prestito di autentici capolavori. Tra questi la National Gallery di Washington, la Gallerie degli Uffizi e diversi altri. La mostra vanta inoltre la presenza di opere straordinarie provenienti da istituzioni ecclesiastiche che per la prima volta arrivano in Italia.

L’artista

Doménikos Theotokópoulos, detto El Greco, nasce a Candia, nell’isola di Creta nel 1541 e muore a Toledo nel 1614. Nella sua vita ricercò costantemente formule artistiche che lo portarono ad esplorare linguaggi sconosciuti e assolutamente personali. Nel 1567 si reca a Venezia per diventare un pittore occidentale, lasciandosi alle spalle le caratteristiche proprie delle icone. In seguito a Roma acquisisce la conoscenza della statuaria antica. Così avviene la sua prima trasformazione, divenendo pittore “alla maniera latina”. Questo stile era caratterizzato dall’uso del colore e della macchia come base della pittura. Tuttavia, nel complesso ambiente artistico italiano, non riesce a trovare un mecenate. Così decide di tentare fortuna in Spagna.

Arrivò dall’Italia un pittore chiamato Domenico Greco […]; egli portò con sé una maniera talmente stravagante che fino a oggi non si è mai visto qualcosa di così estroso.

Jusepe Martìnez. Discursos practicables del nobilìsimo arte de la pintura, 1673-1675

Arriva a Toledo nel luglio del 1577 all’età di 41 anni. Ha la speranza di ottenere un incarico dal re Felipe II e di essere nominato pittore della Cattedrale di Toledo. Non riuscì a realizzare nessuno dei suoi sogni. Il suo carattere difficile e l’originalità artistica delle sue composizioni e iconografie sorpresero tutti, così come i suoi prezzi molto alti per il mercato castigliano. Nonostante ciò, Toledo gli fornì un ambiente di amici e fedeli clienti dove ebbe grandi commissioni. Contemporaneamente crea una bottega alla maniera delle botteghe veneziane. Qui vengono realizzate alcune versioni delle sue opere più ricercate, come quelle di San Francesco o quelle della Maddalena in lacrime. Lontano da mode e correnti, a Toledo trova la calma necessaria per continuare ad indagare un linguaggio sempre più personale, astratto e stravagante, che si nota in opere come il Laocoonte.

Alla sua morte, avvenuta il 7 aprile 1614, lascia un vasto inventario che conosciamo attraverso il figlio Jorge Manuel Theotocopoulos.

Info Utili

Dal 13 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024

LUOGO: Palazzo Reale, Milano, P.za del Duomo, 12, 20122 Milano MI

ORARI: Orario: 10:00 – 19:30
Il giovedì fino alle ore 22.30. Lunedì chiuso.

COSTO: Da 13 €

Fonti

Palazzorealemilano.it

Di Benedetta Maccagnano

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