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Guy Bourdin: fotografo storyteller all’Armani Silos di Milano

Guy Bourdin, fotografia di moda

Dal 24 Febbraio al 31 Agosto 2023 l’Armani Silos di Milano omaggia l’artista e fotografo di moda Guy Bourdin, con oltre 100 fotografie.

La Mostra

Si tratta della prima retrospettiva dedicata a Bourdin in Italia. Curata da Giorgio Armani e dal Guy Bourdin Estate, la mostra esplora lo stile innovativo del fotografo e i suoi temi ricorrenti, come la sensualità, il surrealismo, lo shock e il mistero.

Guy Bourdin, mostra Armani Silos

Si sviluppa al piano terra dell’Armani Silos e presenta le opere di Bourdin suddivise per temi e colori. Si possono ammirare le sue composizioni antropomorfe, i suoi giochi di luce e ombra, i suoi trucchi visivi e le sue atmosfere inquietanti, tra fotografie a colori e in bianco e nero che svelano la libertà creativa che contraddistingue il fotografo. La mostra inoltre esplora anche il rapporto del fotografo con il cinema, la pittura e il surrealismo, che furono di grande influenza per suo stile innovativo.

“Una mostra dedicata a Guy Bourdin che approfondisce, attraverso la lente del fotografo, il sorprendente impatto della sua visione come storyteller. Il suo obiettivo non era quello di scioccare, ma piuttosto di incoraggiare gli spettatori a interagire con le immagini, a porsi domande, a giocare.”

Guy Bourdin Estate

Così, il Guy Bourdin Estate presenta in modo essenziale la mostra e i lavori dell’artista.

L’artista

Nato nel 1928 a Parigi, Guy Bourdin inizia la carriera come pittore, passando da autodidatta alla fotografia nei primi anni Cinquanta. Fu infatti durante il servizio militare prestato a Dakar tra il 1948 e il 1949 che imparò i primi rudimenti della fotografia come cadetto della France Air Force. Quando tornò a Parigi ebbe l’occasione di conoscere Man Ray, pittore con cui strinse una profonda amicizia e di cui divenne protégé. Così Bourdin organizzò la sua prima mostra di disegni e quadri presso la Galerie, Rue de la Bourgogne, a Parigi, mentre la sua prima mostra fotografica si tenne nel 1953. Nei primi anni, le opere di Bourdin furono esibite sotto lo pseudonimo di Edwin Hallan; solo successivamente si firmerà con il proprio nome.

Da subito Bourdin fotografo sviluppa uno stile personale, intriso di atmosfere e richiami surrealisti. Furono infatti di grande influenza per lui l’artista Edward Hopper e il regista Alfred Hitchcock. Ciò emerge dalla capacità narrativa di Bourdin: era infatti un abile narratore, in grado di creare storie complesse e misteriose con le sue immagini, capace di racchiudere interi romanzi, di preferenza gialli o noir, in un singolo scatto.

Guy Bourdin, ritratto.

Nel 1955 viene notato da Vogue Paris, e così Guy Bourdin inizia a collaborare con la testata e a produrre servizi fotografici e campagne pubblicitarie. In seguito realizza anche servizi per altre riviste come Harper’s Bazzar e campagne per marchi famosi come Chanel, Issey Miyake, Versace, Charles Jourdan e molti altri. Queste esperienze, insieme al suo gusto per la provocazione e la sua audacia formale, contribuirono a renderlo uno dei più celebri fotografi di moda e pubblicità della seconda età del XX secolo.

Alla sua morte, avvenuta il 29 marzo 1991 a Parigi, Guy Bourdin è stato riconosciuto come uno dei più grandi fotografi di moda di tutti i tempi, e nel 2001 suo figlio Samuel Bourdin ha pubblicato un volume contenente tutte le migliori realizzazioni del padre, intitolato Exhibit A. La sua prima mostra retospettiva si è tenuta presso il Victoria & Albert Museum a Londra nel 2003, per poi essere allestita anche presso il National gallery of Victoria di Melbourne, ed il Jeu de Paume di Parigi.

Le opere

Le opere di Guy Bourdin sono principalmente fotografie di moda o pubblicità. Il suo stile è caratterizzato dall’uso vibrante e intenso del colore, dalle composizioni geometriche contrastanti, dall’influenza del cinema e del surrealismo e dalla presenza dominante della figura femminile, spesso frammentata o messa in ombra. Nelle sue fotografie infatti, spesso Bourdin non mostra il volto o il corpo intero delle modelle, ma solo una parte di essi, come le gambe, le mani, i piedi o il seno. Questo crea un effetto di mistero, di erotismo e di distacco, che mette in discussione il ruolo e l’identità della donna nella fotografia di moda.

Il background di Bourdin come pittore influenza il suo approccio fotografico, dallo studio minuzioso dei colori alle composizioni sospese tra l’assurdo e il sublime, capaci di stimolare il subconscio dello spettatore. I colori iperreali, i giochi di luci e ombre, ma anche il trucco ‘glossy’ delle modelle fanno parte del suo codice visivo, unico e riconoscibile. La sua ferma volontà è di mettere in primo piano la creazione dell’immagine, non il prodotto, e rimane costantemente fedele a questo intento. Nelle sue fotografie non si limitava a mostrare gli oggetti di moda, ma li inseriva in contesti insoliti, provocatori, ironici e a volte violenti, mettendo in discussione i limiti della fotografia pubblicitaria convenzionale.

Informazioni sulla visita

DATE: dal 24 febbraio al 31 agosto.

LUOGO: Armani Silos

INDIRIZZO: via Bergognone 40, a Milano.

ORARI: dal mercoledì alla domenica dalle ore 11 alle 19, con ultimo ingresso alle 18.

TELEFONO: +39 02 91630010

E-MAIL: info@armanisilos.com

SITO UFFICIALE: https://www.armanisilos.com/it/

BIGLIETTI: il costo del biglietto è: 12€ intero, 6€ per studenti e over 65, 8.40€ per ragazzi fino ai 26 anni, disabili, docenti, forze dell’ordine, giornalisti, gruppi (min. 15 persone) e visitatori in possesso della Milano Card. È invece gratuita per chi possiede un abbonamento ai musei, per i soci ICOM, per gli accompagnatori di una persona disabile e per i bambini dagli 0 ai 6 anni.

Fonti

Armani Silos

Artribune

MFfashion

Ansa

Vogue

Di Benedetta Maccagnano

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