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Mario Nigro. Opere 1947-1992: Palazzo Reale e Museo del 900

Mario Nigro Dallo spazio totale, 1954-64
Ph. Bruno Bani, Milano © Archivio Mario Nigro, Milano

Apre a Milano il 14 luglio la più grande rassegna mai dedicata a Mario Nigro (Pistoia, 28 giugno 1917 – Livorno, 11 agosto 1992).

Con centoquarantaquattro opere tra dipinti, lavori tridimensionali, disegni e una vasta selezione di documenti, esposte tra Palazzo Reale e il Museo del 900.

La mostra si inserisce a Palazzo Reale all’interno di un ciclo di mostre dedicate a grandi artisti italiani e internazionali del 900 e contemporanei, come Mario Dondero, Bill Viola, Leandro Elrich e Fabrizio Plessi.

Mario Nigro Dalla metafisica del colore: i concetti strutturali elementari geometrici, Ettore e Andromaca, 1978
Ph. Bruno Bani, Milano © Archivio Mario Nigro, Milano

La mostra diffusa tra Palazzo Reale, Museo del 900 e PAC

La mostra, a cura di Antonella Soldaini e Elena Tettamanti, si svolge nelle sale di Palazzo Reale e del Museo del 900, e verrà accompagnata da una conferenza al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea il 25 luglio. Il progetto nasce in memoria dei trent’anni dall’attentato mafioso avvenuto in via Palestro a Milano nel 1993, che causò la morte di cinque persone e la distruzione di parte del PAC in cui si stava organizzando una mostra su Mario Nigro, morto l’anno precedente.

Mario Nigro. Opere 1947-1992 è stata pensata in tre dei luoghi simbolici di Milano per riaffermare il primato dell’arte e della cultura sul crimine e per riflettere su un attentato diretto contro l’intera città.

Milano intende inoltre commemorare Mario Nigro, nato a Pistoia ma legato indissolubilmente a questa città, dove ha risieduto a lungo e si è formato come artista. venendo a contatto con le tendenze e le influenti personalità artistiche della seconda metà del XX secolo. La mostra comprende opere esposte a diverse Biennali di Venezia e alla X Quadriennale di Roma del 1973.

È quindi un’occasione per conoscere o riscoprire l’artista, uno dei maggiori protagonisti dell’arte italiana e internazionale: le opere esposte ripercorrono l’intero percorso creativo di Nigro, caratterizzato da una rigorosa ricerca estetica e concettuale.

Milano è fiera di offrire ai suoi cittadini e ai suoi visitatori questa esposizione, che rappresenta un’opportunità unica per conoscere l’universo creativo di Mario Nigro, per ammirare da vicino le sue opere iconiche e per scoprire i segreti della sua tecnica straordinaria.

Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura

A Palazzo Reale

La sezione dedicata a Mario Nigro presso Palazzo Reale offre un’esperienza artistica che si sviluppa attraverso otto sale, fino al 17 settembre. Con sessanta dipinti e opere tridimensionali, la mostra presenta una sequenza cronologica che rivela l’evoluzione del linguaggio di Nigro nel corso degli anni.

L’orizzonte tematico, contraddistinto dai concetti di ritmo, variazioni, ripetizioni e concordanze, illustra la dialettica tra forma e colore, e tra spazio e tempo. L’arte di Nigro prende forma fin dagli anni ’40 con elementi astratti caratterizzati da un andamento curvilineo e lirico. Negli anni successivi, l’artista sviluppa un’espressività calcolata e geometrica, che diviene il cardine della sua poetica per oltre quarant’anni.

Il percorso espositivo

Il percorso inizia con le opere della “non-oggettività“, dal carattere astratto. Ci accolgono una serie di “pannelli a scacchi”, influenzati dal Neoplasticismo e in cui ricorrono colori compatti che creano un equilibrio di forze. Nella stessa sala, Fuga del 1952 è posta in contrasto con la sua superfice scomposta e scossa.

Si passa poi agli spazi totali, a partire dal 1952, più vicini a tematiche esistenziali. Sono costruzioni complesse di rette incrociate a formare delle griglie, che affrontano la spazialità bidimensionale del quadro, andando oltre la visione prospettica tradizionale.

Con l’invasione dell’Ungheria del 1956 assistiamo a un cambio radicale nello stile: i colori accesi lasciano spazio a un reticolato oppressivo, da tonalità scure predominanti. Negli anni 60, protagonisti della sezione successiva, vediamo un ulteriore mutamento: i “collage vibratili“, delicati, luminosi e tenui.

Nigro dialoga poi con l’architettura, applicando la pittura a tempera su strutture in legno e realizzando delle shaped canvas, tra cui il famoso Dallo spazio totale.

Nella quinta sala, è protagonista l’opera Dallo spazio totale: componibile in 7 pezzi in contrasto simultaneo di progressioni ritmiche (1965) dal un valore simbolico particolare, essendo simile all’opera “Dallo spazio totale Totem” (1954-1956) andata distrutta nell’attentato terroristico del 1993 al PAC di Milano.

La sesta sala è caratterizzata dal dialogo tra il segno e il colore mentre nella successiva è centrale l’elemento della linea. Nell’ultima parte, invece, si trovano i “dipinti satanici“, con colori e pennellate drammatiche.

Mario Nigro Le orme, 1988
Ph. Mattia Mognetti, Milano © Archivio Mario Nigro, Milano

Al Museo del 900

La mostra, aperta fino al 5 novembre, presenta ottanta opere su carta e documenti provenienti dall’Archivio Mario Nigro, molti dei quali mai esposti prima.

Tra le preziose documentazioni esposte vi sono appunti, lettere, brochure, cataloghi e inviti, oltre a testi scritti direttamente dall’artista relativi al ciclo “spazio totale”. Fotografie di noti fotografi, come Aurelio Amendola, Maria e Ugo Mulas, arricchiscono la raccolta.

La sequenza di opere su carta, in perfetto accordo con quanto presentato nella mostra a Palazzo Reale, permette ai visitatori di seguire i diversi cicli pittorici dell’opera di Nigro. Si possono ammirare esempi della serie “pannelli a scacchi” e rari disegni, che hanno costituito la genesi del celebre ciclo “spazio totale” sviluppato dall’artista negli anni cinquanta.

Le opere esposte coprono diverse fasi della carriera di Nigro, dal “tempo totale” degli anni ’60 ai “terremoti” ideati negli anni ’80 e ’81, passando per gli “orizzonti” e le “orme” degli anni ’80 e le “meditazioni” e “strutture” degli anni ’90. Realizzati con tempera, pastello e acquarello su carta intelata, questi lavori testimoniano l’abilità dell’artista nel raggiungere notevoli dimensioni pur restando nell’ambito dell’opera su carta.

Al PAC

Nell’ambito della rassegna “Performing PAC. Dance with me To the End of Love” (11 luglio–10 settembre) dedicata al rapporto tra arte e memoria in occasione del trentennale della strage di via Palestro, si colloca la conferenza tematica “Esercizi di memoria. Mario Nigro 1993

Il PAC commemora l’antologica incompiuta dell’artista, interrotta dall’attentato mafioso di via Palestro trent’anni fa, che distrusse parte del PAC. L’incontro, guidato da Diego Sileo, conservatore del PAC e moderato da Antonella Soldaini ed Elena Tettamanti, è presentato da Gianni Nigro presidente dell’Archivio Mario Nigro, Luigi Sansone, consulente di relazioni pubbliche, e Angela Vettese, curatrice della mostra del 1993. I partecipanti condivideranno le loro testimonianze e ricordi dell’evento tragico, focalizzando l’attenzione sulle opere d’arte di Nigro, danneggiate o distrutte durante l’attentato, auspicando che questi episodi non vengano dimenticati, affinché le nuove generazioni non dimentichino i tragici fatti e l’arte di Mario Nigro.

L’opera Senza titolo, del 1952 viene esposta nella sezione focalizzata sulla ricostruzione dell’attentato allestita come una grande timeline.

L’attentato in via Palestro

La strage di via Palestro è stato un attentato terroristico compiuto da Cosa nostra a Milano la sera del 27 luglio 1993. L’esplosione di una autobomba in via Palestro, presso la Galleria d’arte Moderna e il Padiglione di arte contemporanea provocò l’uccisione di cinque persone: i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e il civile Moussafir Driss. 

Mario Nigro Dallo spazio totale: componibile in 7 pezzi in contrasto simultaneo di progressioni ritmiche, 1965
Ph. Bruno Bani, Milano © Archivio Mario Nigro, Milano

L’arte “scientifica” di Nigro

Partecipando alle principali tendenze artistiche del Novecento, Nigro si distingue per una sorprendente originalità, tanto da essere presente nelle collezioni dei maggiori musei e mostre sia in Italia che all’estero.

Il suo percorso artistico inizia negli anni ’40 con forme elementari, variazioni e modulazioni visive, anticipando le tendenze radicali e minimal degli anni successivi. Le opere di questo periodo sono influenzate dai suoi studi scientifici e dalla conoscenza delle strutture compositive musicali, portandolo a sviluppare il ciclo dello “Spazio Totale”.

Negli anni ’60, introduce una nuova dinamica percettiva attraverso la tecnica del collage, abbandonando la struttura a griglia per creare la serie dei “collage vibratili”. Da metà anni ’60, coniuga la libertà cromatica con una maggiore strutturazione geometrica, dialogando con l’architettura.

Verso la fine degli anni ’70, emergono le opere di impronta metafisica, con una sola linea che divide asimmetricamente i pannelli, con sfondi dai toni verde, lilla, azzurro-blu e rosso.

Negli anni successivi, Nigro esplora cicli pittorici intensi, come i “terremoti” e gli “orizzonti”, dove la linea assume un significato sempre più introspettivo.

Negli ultimi anni della sua vita (1987-1992), si immerge in nuovi cicli pittorici, dai “ritratti” basati sullo studio sull’atto del dipingere ai “dipinti satanici” dalle pennellate drammatiche. Le opere finali si caratterizzano infatti per un recupero dell’elemento soggettivo e del dubbio, riflettendo un’introspezione profonda dell’artista.

L’esposizione di Palazzo Reale e del Museo del Novecento permette di cogliere in pieno la complessità e la novità del linguaggio espressivo di Nigro, frutto di una coerente e raffinata ricerca artistica, alimentata anche dal dialogo con forme diverse di espressione e conoscenza: dalla musica, alla matematica, all’architettura.

Giuseppe Sala, Sindaco di Milano
Mario Nigro Progetto per il Tempo totale, 1965
Ph. Mattia Mognetti, Milano © Archivio Mario Nigro, Milano

Mario Nigro: una vita tra arte e scienza

Mario Nigro nasce il 28 giugno 1917 a Pistoia, in Toscana, Italia. Nonostante la passione per l’arte, si laurea prima in Chimica presso l’Università di Pisa, nel 1941, e successivamente in Farmacia nel 1947.

Negli anni ’50, trovò la sua vocazione artistica nel movimento astrattista. Negli anni 1946-1948, esplorò temi astrattisti, e nel 1949 tenne una mostra personale a Milano, incontrando Lucio Fontana e il gruppo M.A.C., Movimento Arte Concreta. Nel 1951 e 1952, partecipò ai Salon des Réalités Nouvelles di Parigi e alle mostre del M.A.C. in Italia. Nel 1952, aderì all’Art Club a Roma e ne aprì una sezione a Livorno.

Il ciclo “spazio totale” prese forma alla fine del 1952, continuando nel decennio successivo. Nel 1956, la tensione drammatica delle sue opere rifletteva l’invasione sovietica dell’Ungheria.

Nel 1958-1959, Nigro abbandonò la farmacia per dedicarsi completamente alla pittura a Milano. Nonostante un incidente nel 1960, anche grazie al supporto di Fontana, partecipò alla Biennale di Venezia nel 1964 e 1968.

Negli anni ’70, sviluppò opere di scala ambientale e iniziò il ciclo del “tempo totale”. Dagli anni ’80, le opere si concentrarono sulla linea e il colore. Nigro espose in numerose mostre in Italia e all’estero, ricevendo importanti riconoscimenti.

Mario Nigro continuò a creare e a esporre il suo lavoro fino alla sua morte avvenuta l’11 agosto 1992 a Livorno. La sua eredità artistica rimane un importante contributo all’arte astratta italiana e continua ad ispirare gli artisti contemporanei.

INFORMAZIONI UTILI

DATE: Dal 14 luglio al 17 settembre a Palazzo Reale e al 5 novembre al Museo del 900

LUOGO: Palazzo Reale e Museo del 900

INDIRIZZO: Milano, Piazza del Duomo 12 e Piazza del Duomo 12

ORARI: Da martedì a domenica ore 12:00 -19:30, giovedì chiusura alle 22:30. Lunedì chiuso.

BIGLIETTI: ingresso libero

TELEFONO: +39 02 884 45 181 e +39 02 884 440 61

E-MAIL: c.mostre@comune.milano.it e c.museo900@comune.milano.it

SITO UFFICIALE: Palazzo Reale e Museo del 900

Fonti

Palazzo Reale

Museo del 900

PAC

Mario Nigro

di Eleonora Interliggi

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