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ll Seicento emiliano in mostra al Museo Bagatti Valsecchi

Alessandro Tiarini, Deposizione di Gesù, 1614/1615 circa, olio su tela, 148x190 cm, Reggio Emilia, collezioni d'arte Credem
Alessandro Tiarini, Deposizione di Gesù, 1614/1615 circa, olio su tela, 148×190 cm, Reggio Emilia, collezioni d’arte Credem

Il Museo Bagatti Valsecchi presenta, dal 10 maggio al 10 novembre 2024 “Lo sguardo del sentire. Il Seicento emiliano dalle collezioni d’arte Credem”.

La mostra, curata da Antonio d’Amico e Odette d’Albo, si propone di offrire al pubblico un’occasione unica di scoprire il patrimonio artistico del Seicento emiliano, attraverso una selezione delle opere provenienti dalle collezioni d’arte Credem. Infatti, i quadri esposti sono solitamente custoditi a Palazzo Spalletti Trivelli a Reggio Emilia, sede del gruppo bancario Credem. Questo è aperto al pubblico soltanto in occasioni speciali.
Inoltre, vengono presentante anche otto sculture in ceramica di Carlo Zauli, sette delle quali conservate presso il Museo Carlo Zauli di Faenza, che ha subito importanti danni a causa dell’alluvione che ha colpito la Romagna lo scorso anno.
“Lo sguardo del sentire” vuole offire uno spaccato della cultura pittorica emiliana e della tradizione faentina della maiolica.

La grande collaborazione

Il tratto distintivo della mostra è l’essere stata realizzata basandosi su delle forti collaborazioni. Infatti, tutte le opere seicentesce sono state trasportate a Milano grazie alla concessione del gruppo Credem Banca e Credem Euromobiliare Private Banking. Le opere lasciano la loro collocazione abituale per raccontare al pubblico milanese il periodo d’oro dell’arte emiliana, tra la fine del Cinquecento e la metà del Seicento. Ciò avviene tramite i dipinti di alcuni suoi protagonisti, primo tra tutti Guido Reni.
La volontà è quella di far conoscere al grande pubblico l’ampio e significativo patrimonio artistico di Credem. Poiché si trova all’interno delle sale riunioni della sede di Palazzo Spalletti Trivelli, è infatti difficilmente accessibile ai visitatori.

Guido Reni, Ecce Homo, 1630/1635 circa, olio su tela, 79x65 cm, Reggio Emilia, collezioni d'arte Credem
Guido Reni, Ecce Homo, 1630/1635 circa, olio su tela, 79×65 cm, Reggio Emilia, collezioni d’arte Credem
Giovanni Lanfranco, Maria Maddalena in gloria sorretta dagli angeli, 1616, olio su tela, Reggio Emilia, collezioni d'arte Credem
Giovanni Lanfranco, Maria Maddalena in gloria sorretta dagli angeli, 1616, olio su tela, Reggio Emilia, collezioni d’arte Credem

L’opera di beneficenza

Il percorso espositivo si conclude con uno sguardo al Novecento, presentando delle opere di Carlo Zauli. La scelta di includere queste opere è principalmente benefica. Infatti, l’obiettivo è di sostenere e recuperare una parte del patrimonio storico-artistico ferito dall’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna. Perciò, il costo del biglietto d’ingresso comprende la donazione di 2,00€ a sostegno del restauro delle opere all’interno del Museo Zauli di Faenza.
Questa occasione vede un rafforzamento della collaborazione tra il museo faentino e Credem che, nell’ambito di una serie di interventi rivolti a realtà colpite dal disastro ambientale, aveva già fornito un contributo.

In conclusione, grazie a “Lo sguardo del sentire”, il Museo Bagatti Valsecchi si pone un duplice obiettivo: far conoscere al grande pubblico collezioni private difficilmente visibili al pubblico e portare l’attenzione su un evento che ha causato ingenti danni alla comunità e al patrimonio artistico. Di conseguenza, lo scopo è di dare una risposta concreta e solidale per restituire bellezza.

Carlo Zauli, Zolla, 1982, Grès, 80x81x24cm, Faenza, Museo Carlo Zauli
Carlo Zauli, Zolla, 1982, Grès, 80x81x24cm, Faenza, Museo Carlo Zauli

Palazzo Spalletti Trivelli dal 1830 ad oggi

Il Palazzo Spalletti Trivelli a Reggio Emilia deve il suo nome al conte Giovanni Battista Spalletti Trivelli, che lo acquista nel 1830. Si tratta dell’ultimo proprietario prima dell’acquisizione da parte del gruppo bancario, avvenuta nel 1940. Gli Spalletti Trivelli commissionano all’architetto reggiano Pietro Marchelli l’ampliamento del complesso e la sua ristrutturazione in stile neoclassico. Invece, la decorazione pittorica si deve ad un altro artista reggiano, Prospero Minghetti.
Dopo che l’allora Banca Agricola Commerciale di Reggio Emilia (oggi Credem) acquisisce il palazzo, le sale diventano gli uffici della sede della Presidenza e della Direzione Generale. Inoltre, dalla metà dagli anni Settanta, vengono avviati altri lavori di ristrutturazione e di riallestimento degli interni.
In questo periodo vengono anche progressivamente esposti gli arredi e le collezioni d’arte, con l’intento di mantenere il fascino originario della dimora storica. Il progetto viene portato avanti ispirandosi ai palazzi barocchi romani del Seicento e Settecento.

Le collezioni d’arte Credem

Dalla seconda metà degli anni Settanta si inizia a formare la collezione di pittura antica. Comprende opere dei più importanti artisti attivi in Emilia tra l’inizio del Cinquecento e la fine del Settecento.
Dagli anni Novanta Credem amplia il carattere della collezione, con l’acquisizione di opere d’arte orientale. La raccolta comprende un universo culturale molto ampio, sia dal punto di vista cronologico, che di tipologia delle opere. Infatti, i manufatti, dalla tipologia variegata, ricoprono un periodo di tempo che va dal III millennio a.C. fino al Novecento. Tra questi si ricordano sculture ed altri oggetti in porcellana, smalti cloisonné, bronzi e terracotte.
Oltre a questi due nuclei principali, Credem conserva anche alcuni dipinti e sculture dell’Ottocento e Novecento. Le più importanti sono le opere di Giacomo Balla, Arturo Martini, Mosé Bianchi e Carlo Zauli.
Perciò, si tratta di una collezione dinamica, sempre aperta a nuove e variegate acquisizioni.

Denijs Calvaert, Adorazione dei Magi, 1590/1600 circa, olio su tela, 95x69 cm, Reggio Emilia, collezioni d'arte Credem
Denijs Calvaert, Adorazione dei Magi, 1590/1600 circa, olio su tela, 95×69 cm, Reggio Emilia, collezioni d’arte Credem
Luca Ferrari detto Luca da Reggio, Salomè con la testa del Battista, 1650 circa, olio su tela, 
121x97 cm, Reggio Emilia, collezioni d'arte Credem
Luca Ferrari detto Luca da Reggio, Salomè con la testa del Battista, 1650 circa, olio su tela,
121×97 cm, Reggio Emilia, collezioni d’arte Credem

Carlo Zauli. Argille che rivivono

Carlo Zauli si definiva uno scultore in ceramica che dava vita ad opere contemporane utilizzando quasi del tutto tecniche rinascimentali.
Per oltre vent’anni tiene aperto uno studio a Milano, anche se la maggior parte dei suoi lavori veniva prodotta nella città natale, Faenza. Nel cuore della città possedeva un grande studio-bottega che, dal 2002 è diventato un museo a lui dedicato.
Inoltre, è un luogo importante prché è qui che Zauli inizia la propria attività di ceramista nel 1949. Inizialmente si occupa di opere in maiolica, che rispecchia il gusto primitivista in voga negli anni Cinquanta. Successivamente passa a realizzare oggetti-scultura in grès. Il materiale, utilizzato dal 1958, diventerà poi caratteristico della sua produzione.
Infine, a partire dagli anni Sessanta, Zauli concentra la sua attenzione verso sculture sempre più libere dalla matrice geometrica, con uno spirito naturalistico.

Carlo Zauli, era una zolla, 1973, Grès, 50x27x22 cm, Faenza, Museo Carlo Zauli
Carlo Zauli, era una zolla, 1973, Grès, 50x27x22 cm, Faenza, Museo Carlo Zauli

I danni dell’alluvione

L’alluvione avvenuta nella notte del 16 maggio 2023 ha segnato profondamente il Museo Carlo Zauli. In particolare, sono stati registrati dei danni nell’archivio, compromettendo alcune opere significative della produzione di Zauli.
Le donazioni hanno permesso di ripristinare l’impianto idraulico ed elettrico del museo. Tuttavia, per i beni di archivio e alcune opere esposte i restauri sono ancora da concludere. Ciò non ha permesso la conclusione del progetto di riallestimento del museo. I danneggiamenti hanno interessato oltre 60 stampi e modelli in gesso e 27 opere, sia di Zauli che di autori di rilievo internazionale.

Il percorso espositivo

Il percorso espositivo, articolato nelle sale del Museo, presenta un nucleo di dieci capolavori dei maestri del Seicento emiliano e otto sculture di Carlo Zauli. L’allestimento permette ai dipinti di dialogare con il Museo Bagatti Valsecchi, mantenendo l’identità delle sale. Ciò permette di rafforzare la vocazione di “casa delle collezioni”, dove la vicenda artistica si ispira alle abitazioni del Cinquecento lombardo. Tra le opere di maggiore rilievo si trovano esposte l”Ecce homo” di Guido Reni, la “Maddalena in gloria, sorretta dagli angeli” di Giovanni Lanfranco e “San Paolo” di Camillo Procaccini.
Il tema ruota attorno ai sentimenti e mette in dialogo sguardi che raccontano il rapporto dell’uomo con la propria interiorità e con il Divino. “Lo sguardo del sentire”, spiega Antonio D’Amico, “significa che le opere scelte tendono a rappresentare la realtà suscitando dei sentimenti“. La mostra invita il pubblico contemporaneo a guardare queste opere, che rientrano nella sfera della religiosità, tralasciando il contenuto dottrinale. Il curatore intende, piuttosto, invitare l’osservatore a cogliere i sentimenti che, dal dipinto, si trasmettono all’animo umano.

Nella Camera Verde e nel Guardaroba, alla fine del percorso, sono ospitate le sculture di Zauli. Si tratta di piccole zolle e grandi steli, che si armonizzano con la collezione permanente del museo. La presenza delle opere novecentesche offre l’opportunità di assistere ad un accostamento inedito tra pittura e scultura, lontani nel tempo e nello spazio.

Informazioni utili

DATE dal 10 maggio al 10 novembre 2024
LUOGO: Museo Bagatti Valsecchi – Via Gesù 5, 20121 Milano
ORARI: Lunedì e martedì chiuso; mercoledì dalle 13.00 alle 20.00; giovedì e venerdì dalle 13.00 alle 17.45; sabato e domenica dalle 10.00 alle 17.45
BIGLIETTI (comprensivi di audioguida e contributo per il restauro): Intero 15,00€; ridotto universitari e adulti sopra i 65 anni 12,00 €; ragazzi dai 6 ai 17 anni 5,00€
SITO WEB: museobagattivalsecchi.org/it
E-MAIL: info@museobagattivalsecchi.org
TELEFONO: (+39) 02 7600 6132

Fonti

“Lo sguardo del sentire. Il Seicento emiliano dalle collezioni d’arte Credem” – Comunicato stampa
“Lo sguardo del sentire. Il Seicento emiliano dalle collezioni d’arte Credem” – Catalogo della mostra
Lo sguardo del sentire

di Benedetta Rossetti

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