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Grande Brera: la pinacoteca di Brera anche a Palazzo Citterio

Palazzo Citterio, Milano

L’11 maggio 2023, con la garanzia del Ministero della Cultura, apre il cantiere per l’allestimento di Palazzo Citterio, cuore del progetto Grande Brera.

Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha definito questo progetto come uno dei tre grandi progetti sui quali punta, insieme agli Uffizi e al Museo archeologico nazionale di Napoli.

Grande Brera

Anche detta Brera Modern, Grande Brera è un’iniziativa che si snoda su tre linee principali di intervento. La prima è la creazione di una sede aggiuntiva dell’Accademia di Brera al Comprensorio Militare Caserme Mascheroni Magenta e Carroccio. In seguito la riqualificazione del Cortile d’Onore del Palazzo di Brera, con nuovi servizi e un miglioramento degli degli accessi. Infine l’allestimento dei nuovi spazi espositivi della Pinacoteca di Brera a Palazzo Citterio.

Quest’intervento si pone due obiettivi fondamentali. Da un lato fornire all’accademia una sede più moderna e funzionale, dall’altro ampliare la superficie espositiva della Pinacoteca inserendo nel percorso museale e di fruizione culturale una serie di ulteriori spazi.

La Pinacoteca di Brera infatti possiede una collezione di circa 400 quadri, ma solo una parte di essi è esposta nelle 38 sale del museo. Il numero esatto di quadri non esposti non è noto, ma si stima che siano almeno il 50% della collezione. Questo è uno dei motivi per cui si è pensato al progetto Grande Brera, che prevede di utilizzare Palazzo Citterio per esporre le opere d’arte moderna del museo e liberare spazio nella pinacoteca per le opere più antiche. Tra i quadri non esposti ci sono opere di artisti come Tintoretto, Tiepolo, Canaletto, Guardi, Fattori e Segantini, di cui finalmente sarà possibile fruire.

Cortile d’Onore, Accademia di Belle Arti di Brera

La storia del progetto

Franco Russoli, direttore storico dell’Accademia, negli anni Settanta fu l’ideatore del progetto. Era infatti il 1972 quando, con il museologo Franco Russoli, lo Stato acquistò Palazzo Citterio per aumentare le sale espositive della Pinacoteca. Il progetto però subì diversi ritardi e incontrò vari ostacoli nel corso dei decenni. Questi problemi erano di varia natura: burocratica, politica, economica, tecnica. I fondi non erano sufficienti per completare il restauro e l’allestimento di Palazzo Citterio. Le istituzioni coinvolte, come il Comune di Milano, il Ministero della Cultura, le soprintendenze e la Pinacoteca stessa, faticavano a trovare un accordo tra loro. Alcuni sindacati e associazioni si opposero al trasferimento della collezione. Inoltre il progetto originario dell’architetto James Stirling ricevette molte criticathe perché considerato troppo invasivo e poco rispettoso dell’edificio storico. La realizzazione di questo progetto si rivelò un’impresa difficile.

Nel frattempo però Palazzo Citterio ospitò alcune mostre. Una mostra di Alberto Burri venne allestita nel 1984, ma dopo questa il palazzo rimase chiuso per ventotto anni. Nel 2010 fu riaperto temporaneamente per una mostra di Paul McCarthy organizzata dalla Fondazione Trussardi, ma del progetto Grande Brera ancora non c’era traccia.

Già nel 2017 sarebbe dovuta giungere a termine l’operazione di restauro del palazzo settecentesco prevista per il progetto. Tuttavia, passati tre mesi dalla sua apertura, la soprintendenza si trovò costretta a chiuderlo a causa di infiltrazioni evidenti e dannose. Nel marzo 2019, portati a termine ulteriori lavori, il direttore Bradburne però sostenne che l’edificio non sarebbe stato adatto alla funzione espositiva. Così le porte del Citterio si chiusero nuovamente. Nell’agosto dello stesso anno voci confermate dal Mibact parlavano di una possibile apertura. Questa, ancora una volta, non avvenne.

Franco Russoli | Pinacoteca di Brera
A Sinistra: Franco Russoli, ex direttore dell’Accademia

È solo nel 2021 che, finalmente, il direttore odierno James Bradburne dichiara l’effettiva apertura di Palazzo Citterio col conseguente ampliamento della Pinacoteca di Brera.

“Il 2021 inizia con una bella notizia […] Adesso possiamo portare a termine il progetto che Milano aspetta da quasi 50 anni”

James Bradburne, Direttore generale di Brera.

Oggi

Ora il progetto è stato affidato alla nuova soprintendente all’Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Milano Emanuela Carpani.

La sua conclusione è prevista entro le Olimpiadi Invernali 2026.

Il progetto è stato sostenuto dal direttore uscente James Bradburne e dal Ministro della Cultura, con la volontà di creare un “palcoscenico” d’ampio respiro per l’arte italiana e internazionale. L’esempio che segue è quello della Tate Modern in relazione alla Tate Britan di Londra.

Se ne parlava da tanti anni: l’11 maggio si apre il cantiere, io nei giorni immediatamente successivi sarò qui e verrò una volta al mese a controllare l’avanzamento dei lavori

Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano

Il Ministro si è recato a Milano, alla Biblioteca Braidense della Pinacoteca di Brera, per la presentazione della mostra ‘Manzoni 1873-2023. A margine dell’evento, il ministro è intervenuto sul raddoppio della Pinacoteca di Brera. “Questo è l’epicentro culturale di Milano. Prima di venire qui, col sindaco Sala e con l’assessore Caruso siamo stati a Palazzo Citterio, perché si sta concludendo un importante progetto che, di fatto, raddoppia lo spazio espositivo della Pinacoteca di Brera”, ha spiegato Sangiuliano. 

Quindi, entro il 2022 il Palazzo ospiterà le collezioni moderne della Pinacoteca Jesi, Vitali e Mattioli.

Interventi architettonici

Uno dei problemi tecnici che il palazzo riscontrò riguardava l’accessibilità. Per questo motivo il progetto prevede anche la costruzione di una nuova scala monumentale in vetro per collegare le parti del palazzo. Inoltre il progetto prevede la realizzazione del Corridio Russoliano, un ponte pedonale in vetro e acciaio che collegherà gli spazi espositivi esistenti della Pinacoteca di Brera con Palazzo Citterio permettendo di vedere anche l’orto botanico di Brera dall’alto.

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Rendering del ponte di collegamento tra la Pinacoteca e Palazzo Citterio, MondoMilano.it

Di fatto i problemi che oggi sta riscontrando il progetto sono prevalentemente di natura tecnica. L’impresa infatti consiste nell’adattare un palazzo d’epoca alle esigenze che le opere d’arte hanno all’interno di un’esposizione. E queste non sono poche, né semplici da soddisfare.

“Stiamo aspettando le condizioni”, dice il direttore, “(l’apertura) potrebbe essere gennaio ma solo quando vedrò tutti i certificati che mi dicono che c’è un clima stabile, un piano antincendio, che mi dicono che è tutto fatto, allora firmeremo la consegna definitiva, ora – spiega – abbiamo preso una consegna provvisoria e abbiamo notato delle lacune che devono essere corrette”.

Nonostante queste difficoltà, una volta realizzato il progetto contribuirà al rilancio culturale e turistico di Milano, che offrirà al pubblico una nuova e ampia sede espositiva dedicata all’arte moderna, in dialogo con la storica Pinacoteca di Brera. Si valorizzerà attraverso il restauro il patrimonio artistico e architettonico di Palazzo Citterio di cui troppo a lungo è stato celato il grande pregio. E infine non è indifferente il risvolto socia del progetto, che creerà  nuove opportunità di lavoro e di formazione per gli operatori culturali, i restauratori, gli architetti, gli studenti e i ricercatori coinvolti nelle diverse fasi del progetto.

Fonti

Artribune

LaPresse

BeniCulturali.it

Elledecor.com

Corriere.it

MondoMilano.it

Ansa.it

di Benedetta Maccagnano

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