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Le opere dei Macchiaioli in mostra a Brescia

Giovanni Fattori, Raccolta del fieno in Maremma (1867-1870; Collezione privata)

Dal 20 gennaio al 9 giugno 2024, la mostra “i Macchiaioli” inaugura il calendario espositivo di Palazzo Martinengo, a Brescia.

Organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, la retrospettiva è patrocinata dalla Provincia di Brescia, dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Provincia di Brescia Eventi.

Il percorso espositivo

Curata da Francesca Dini e Davide Dotti, l’esposizione, articolata in dieci sezioni, permette al pubblico di ripercorrere la corrente attraverso dipinti e grafiche. Inoltre, approfondisce la storia di pittori progressisti, dall’arte ancora moderna ed attuale, che dovrebbero essere nuovamente considerati avanguardia.
Nel percorso sono presenti anche i Macchiaioli di seconda generazione, e non solo i padri di questa corrente, per arrivare agli inizi del Novecento e alle incisioni fattoriane, una novità curatoriale che aggiunge una parte di grafica al corpo di opere prevalentemente pittorico.

È la prima mostra di questo livello nel nord Italia: un’occasione straordinaria per ammirare in un’unica sede le opere dei macchiaioli.

Giovanni fattori, “L’appello dopo la carica” (1895, olio su tela, 82×196 cm, courtesy Galleria Bottegantica)

Le sezioni

Ogni sezione della mostra presenta delle opere chiave per comprendere la corrente, nonché per apprezzare il progressismo della tecnica pittorica.
Già nell’attraversare la prima sala espositiva il confronto tra il nuovo e l’accademia del passato si affaccia ed invita a procedere. L’Arno alle Cascine di Serafino de Tivoli, i Bovi al carro di Costa, la Guardiana di porci e la Contadina di Montemurlo di Cabianca, il Cancello verde di Fattori, si susseguono per coinvolgere lo sguardo e l’animo. Ecco la Contadina nel bosco di Fattori, in un magico chiaroscuro, e le Acquaiole a La Spezia di Signorini. Con un focus su Solferino e San Martino, appare la cruda realtà della guerra con la Battaglia di San Martino di Fattori. Ma eccoci poi a Castiglioncello, dove Diego Martelli ospitò gli amici pittori nella bella e ridente campagna riprodotta in Pascoli a Castiglioncello di Signorini.
Straordinari capolavori come Il mercato di san Godenzo e Pro patria mori di Fattori, insieme alla Gabbrigiana in piedi di Lega e a Una via del mercato vecchio a Firenze di Signorini conducono il visitatore al finale approdo novecentesco di questi grandi maestri.

Un’arte tutta italiana. Quello dei macchiaioli è un mondo la cui essenza racconta i valori dell’uomo. Macchiaiolo è sinonimo di vita: il loro sentire profondo e umano è esaltazione di ogni singolo attimo di vita quotidiana. Uscirono dunque dagli studi per rappresentare la quotidianità delle comunità rurali e dei vicini pascoli. Dipingevano infatti spesso en plein air in aree selvagge per catturare luci, ombre e colori naturali.

Angelo Tommasi, La caccia alle anatre (1889, olio su tela, 177×251 cm, Udine, Galleria d’Arte Moderna)

La mostra “I Macchiaioli” di Brescia

La mostra offre una panoramica completa del loro viaggio artistico, dall’esordio nel 1859 alla maturità creativa fino alla fine del 1901.

Ad artisti toscani come Signorini, Fattori, Borrani e Cecioni, si affiancano colleghi provenienti da altre regioni d’Italia come il romagnolo Lega e il veronese Cabianca. I loro dipinti ci trasporteranno quindi nelle poetiche atmosfere della tranquilla periferia fiorentina o della placida campagna toscana.
Il Caffè Michelangiolo di Firenze, Castiglioncello, Piagentina, la Maremma e la Liguria, luoghi a loro familiari, sono così esposti accanto alle opere più rappresentative dei Macchiaioli.

Sono immagini di un’Italia datata Ottocento, ancora incompiuta dal punto di vista politico, ma già iconicamente riconoscibile.
Come avanguardia dirompente non erano però distruttivi, ma costruttivi: volevano donare una nuova arte più moderna alla nascente Italia, passando anche dai campi di battaglia.

Telemaco Signorini, Pascoli a Castiglioncello (1861, olio su tela, 31×76 cm, collezione privata)

Le opere della mostra “I Macchiaioli”

Oltre 100 opere sono esposte nella storica residenza cinquecentesca di Palazzo Martinengo. Alcune, grazie alla qualità pittorica, lirica e luministica, rimarranno indelebilmente impresse nella memoria. Da ammirare Cucitrici di camicie rosse di BorraniRaccolta del fieno in maremma di FattoriI fidanzati di Lega Il mattutino di Cabianca.

Moltissimi capolavori, di proprietà privata, e dunque inaccessibili, non si sono mai visti oppure non vengono proposti da decenni.
Altri provengono da importanti istituzioni museali, come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo della Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, i Musei Civici di Udine, l’Istituto Matteucci di Viareggio e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. 

Silvestro Lega, I fidanzati / I promessi sposi (1869; olio su tela, 35×79 cm; Milano, Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci)

I Macchiaioli

Intorno al 1855 alcuni artisti progressisti, poiché desiderosi di prendere le distanze dall’istituzione accademica nella quale si erano formati, hanno ridefinito il realismo nell’arte italiana. Giunsero così in breve tempo a scrivere una delle pagine più poetiche della storia dell’arte non solo italiana, ma europea.

Tuttavia, l’espressioneMacchiaioli” fu coniata solo nel 1862 da un recensore della Gazzetta del Popolo di Firenze. L’accezione era inizialmente spregiativa, alludendo all’espressione “darsi alla macchia”, che infatti significa agire furtivamente. In realtà, rappresentavano il “vero” con un contrasto di macchie di colore e di chiaroscuro.

Seppure inizialmente non compresi, oggi i Macchiaioli hanno assunto un ruolo significativo nella storia dell’arte nonché una notevole rilevanza critica.
Collaborando con le più importanti scuole pittoriche del tempo, diedero vita a una delle più originali e innovative avanguardie artistiche europee del XIX secolo. Disposti a mettersi in discussione, pur senza mai allontanarsi dalla via maestra della luce e della macchia, rivoluzionarono il mondo dell’arte.

Informazioni sulla mostra dei Macchiaioli – Brescia

Orari di apertura: mercoledì – venerdì: ore 9.00 – 17.00. Sabato, domenica e festivi: ore 10.00 – 20.00.
Luogo: Palazzo Martinengo, via dei Musei 30 – 25121 Brescia
Costo del biglietto: intero 14 euro, ridotto 12 euro
Sito web ufficiale: www.amicimartinengo.it
emailmostre@amicimartinengo.it 
Cellulare: 392-7697003

Fonti

Amici di Palazzo Martinengo
Giornale di Brescia
The Art Post blog
ArtTribune
Cremona Sera

di Chiara Mazzuca

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