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Giorgio de Chirico In visita al Palazzo de’ Rossi di Pistoia

Installation view In visita | Giorgio de Chirico, Pistoia, 2023 ©Lorenzo Marianeschi, courtesy Pistoia Musei
Installation view In visita | Giorgio de Chirico, Pistoia, 2023
©Lorenzo Marianeschi, courtesy Pistoia Musei

Dal 22 aprile al 22 ottobre le collezioni del Novecento di Pistoia Musei ospitano il celebre quadro di Giorgio de Chirico Manichini in riva al mare.

Dopo la “visita” di Fausto Melotti, è il turno di Giorgio de Chirico, che torna a Pistoia dopo 40 anni. Il suo quadro, una delle creazioni più celebri e che rappresenta il connubio tra il suo periodo classico e quella metafisico, viene messo a confronto con il ritratto romano di Faustina Maggiore (II sec d.C.).

L’esposizione ha il sostegno di Fondazione Caript e la collaborazione di Intesa Sanpaolo, dalle cui collezioni provengono entrambe le opere.

Il progetto In visita

Con Giorgio De Chirico si apre il secondo appuntamento di In visita, curato da Monica Preti, Annamaria Iacuzzi e Cristina Taddei. Il progetto prevede l’esposizione temporanea di opere d’arte anche internazionali, con l’obiettivo di creare momenti di dialogo e confronto. Nascono così approfondimenti su autori, temi e correnti culturali sia del Ventesimo che del Ventunesimo secolo, che stimolano connessioni in grado di generare nuove opportunità di interesse e studio.

Il primo In visita ha visto come protagoniste le Kore anni Cinquanta di Fausto Melotti e Pomona (1945) di Marino Marini.

Installation view In visita | Giorgio de Chirico, Pistoia, 2023
©Lorenzo Marianeschi, courtesy Pistoia Musei

I Manichini di Giorgio de Chirico e il ritratto di Faustina Maggiore

L’opera, del 1926, è sintesi perfetta del classicismo che caratterizzava sia il De Chirico che la Parigi di fine anni Venti. È proprio durante il suo secondo soggiorno nella capitale francese che realizza Manichini in riva al mare, dipinto che mostra chiaramente le caratteristiche della stagione “classica” e allo stesso tempo i temi della prima stagione Metafisica.

Il quadro si riflette con la statua di Annia Galeria Faustina, cronologicamente distante dal dipinto di de Chirico ma con cui condivide il tema del “reperto archeologico“. Inoltre il busto è stato oggetto di studio dell’archeologa Raissa Gurevič, moglie di De Chirico proprio durante i suoi anni parigini. Gurevič descrive così la testa di marmo: «…Con un velo di melanconia nel volto rilassato e dimagrito. La mesta piega agli angoli della bocca socchiusa, gli occhi profondamente incavati nell’orbita, rendono lo sguardo più sofferente che distratto

E così il busto e i manichini dialogano perfettamente tra loro: condividono un senso di malinconia e il tema dell’antico, ma sono soprattutto legati dalla relazione, nutrita da interessi e passioni condivise, tra il pittore e la sua compagna parigina. Una foto della coppia nello studio parigino del pittore, scattata dal fotografo Boris Lipnitzki, fa da sfondo al dipinto In visita.

Le due opere sono immerse in un evocativo scenario metafisico dechirichiano che vuole richiamare “il flusso delle vite scorse intorno a esse”. e ricordarci l’importanza “di conservare la memoria degli artisti e degli studiosi ma anche di comprendere i tempi storici entro i quali si mossero e che contribuirono a trasformare”.

Essi guardavano come archeologi incuriositi avrebbero guardato apparire la statua che si dissotterra, o come paleontologhi appassionati avrebbero guardato il fossile che la zappa ha ricondotto alla luce del giorno…

Giorgio de Chirico, 1929
Raissa Gurevič e Giorgio de Chirico a Parigi
Foto: Sezione Archivi della Biblioteca Umanistica dell’Università di Siena

Palazzo de’ Rossi

Il Palazzo de’ Rossi, frutto di una serie di interventi edilizi nel Settecento, rappresenta una testimonianza imponente dell’antico lignaggio di una delle famiglie più illustri nella storia locale. Attraverso i secoli, questa dimora ha custodito le memorie di eventi epici e legami familiari rinomati. L’immagine gigantesca di Grandonio nella Sala Ghibellina e la statua in terracotta nel cortile sottolineano l’orgoglio della famiglia, mentre i nomi come Torquato Tasso e Massimo Freccia legano le loro radici a questo splendido palazzo.

La posizione strategica del Palazzo nel cuore del “canto de’ Rossi” non è casuale, ma un’autocelebrazione consapevole della famiglia che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia. I visitatori sono accolti da un piano terra maestoso, con un atrio che conduce a un cortile interno e a una scalinata monumentale. I piani nobili, residenza di prestigio, sono un tripudio di bellezza, con il Salone a doppio volume e affreschi imponenti che catturano l’attenzione di ogni osservatore.

La Terrazza Grandonio, con la sua vista panoramica mozzafiato, offre un’esperienza indimenticabile. Le decorazioni, frutto del lavoro di artisti locali e rinomati, conferiscono al Palazzo un’eleganza riccamente adornata. Grottesche, volte affrescate, cornici e stucchi si fondono armoniosamente per creare un’atmosfera unica, testimone di un gusto estetico che ha resistito al passare del tempo.

In sintesi, il Palazzo de’ Rossi è molto più di un semplice edificio storico. È un monumento vivo che incarna l’orgoglio di una famiglia illustre e conserva tesori artistici di inestimabile valore. Ogni dettaglio architettonico e decorativo sussurra le storie e le imprese di generazioni passate, invitando i visitatori a immergersi in un viaggio affascinante attraverso la storia e la bellezza senza tempo.

INFORMAZIONI UTILI

DATE: dal 22 aprile al 22 ottobre 2023

LUOGO: Palazzo de’ Rossi

INDIRIZZO: Pistoia, via de Rossi, 26

ORARI: 10:00 – 20:00 tutti i giorni

BIGLIETTI: Intero € 6 – Ridotto € 4

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 0573 974267

E-MAIL INFO: info@pistoiamusei.it

SITO UFFICIALE: https://www.pistoiamusei.it/

Fonti

Pistoia Musei

di Eleonora Interliggi

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