The Italian Museums Index

Gino Severini e l’arte etrusca alla Fondazione Luigi Rovati

Giano-Culsans©Traccetv per Fondazione Luigi Rovati
Giano-Culsans©Traccetv per Fondazione Luigi Rovati 

Dal 15 maggio è allestita alla Fondazione Luigi Rovati la mostra “Giano-Culsans: il doppio e l’ispirazione etrusca di Gino Severini“.

Fino al 15 settembre 2024 sarà possibile visitare una straordinaria mostra dedicata al tema del dualismo e del doppio. In particolare, viene sviluppato attraverso il rapporto bifronte, sia simbolico che fisico, di dialettica e contrapposizione.
L’intera esposizione ruota attorno a due capolavori: due bronzetti etruschi risalenti al III secolo a.C. La sala principale ospita anche un confronto con due sculture di Gino Severini. Dunque, il tema del doppio viene rafforzato dalla scelta espositiva.

La mostra “Giano-Culsans: il doppio e l’ispirazione etrusca di Gino Severini”, allestita nello Spazio Bianco al piano Nobile, trae ispirazione dall’interesse dell’artista per il mondo etrusco e, più in generale, per l’archeologia della sua terra natale. Infatti, originario di Cortona, Severini frequentava assiduamente il Museo dell’Accademia Etrusca. Ciò lo dimostrano le sue opere, spesso ispirate ai reperti conservati nel museo.
La mostra, nata da un’idea di Giovanna Forlanelli, è stata curata da Sergio Angori, Paolo Bruschetti e Giulio Paolucci.

Gino Severini, il grande pittore avanguardista

Nato a Cortona nel 1883, Gino Severini è tra i protagonisti della pittura d’avanguardia di inizio Novecento. Inizialmente si stabilisce a Roma, dove ha modo di conoscere Umberto Boccioni e Giacomo Balla. Tuttavia, il viaggio parigino del 1906 gli permette di entrare in contatto con i circoli artistici in cui operavano artisti di grande rilievo, come Pablo Picasso, Amedeo Modigliani, Max Jacob e Paul Fort.
In un primo momento aderisce al movimento futurista, anche se, successivamente, assiste allo sviluppo del Cubismo. Entrambi i movimenti saranno decisivi per la sua arte, poiché combina i valori dinamici del primo a quelli costruttivi del secondo.

Tornato a Cortona nel 1935, Severini inizia a consolidare il legame con la città natale e in particolare con la maggiore istituzione locale, l’Accademia Etrusca, dedita agli studi archeologici e storico-antiquari. Durante gli anni della maturità, torna a Cortona a più riprese, per poter riposare qui fino alla fine della propria esistenza.
Inoltre, nel 1963 comunica all’Accademia Etrusca la volontà di lasciare in eredità alcune delle proprie opere più significative. L’iniziativa, accolta con entusiamo, portò all’inaugurazione, nel 1969, della “Sala Gino Severini” all’interno del Museo dell’Accademia, che si è arricchita negli anni grazie ad altre donazioni.

Giano-Culsans©Traccetv per Fondazione Luigi Rovati
Giano-Culsans©Traccetv per Fondazione Luigi Rovati

I bronzetti di Culsans e Selvans: l’arte etrusca al servizio della religione

Al centro della sala, a fronteggiare le opere di Severini, sono esposti due bronzetti etruschi, datati III secolo a.C.
Una scultura rappresenta Culsans, la divinità etrusca corrispondente al romano Giano, il quale tutelava le porte e i passaggi. La seconda, invece, raffigura Selvans, dio della foresta e delle attività agresti.
In particolare, Giano, nel mondo romano, incarnava il tema della dualità in senso fisico e metaforico. Infatti, il dio era rappresentato con due facce, una rivolta verso lo spazio urbano, l’altra verso la campagna, in modo da garantire la propria protezione ad ambedue. Il suo corrispondente etrusco segue fedelmente l’iconografia del pantheon romano.
L’identità delle divinità è chiarita da un’incisione sulla coscia destra. Inoltre, l’iscrizione votiva in etrusco, riporta il nome del dedicante, forse un personaggio dall’importante carica pubblica.

I due bronzetti erano collocati alle estremità della porta dell’antica città di Cortona, in modo da poter sorvegliare il confine tra area urbana e territorio circostante. Inoltre, il loro posizionamente stava ad indicare la sacralità del luogo stesso. Perciò, non a caso, vengono scelte le raffigurazioni di due divinità.

Giano-Culsans©Traccetv per Fondazione Rovati
Giano-Culsans©Traccetv per Fondazione Rovati

La ripresa novecentesca di Gino Severini

Gino Severini, per la realizzazione delle due sculture esposte, si ispira proprio al Culsans etrusco. Intitolate “Giano Bifronte”, si tratta un bronzo realizzato agli inizi degli anni Sessanta e di una fusione postuma gemella, ma di maggiori dimensioni, realizzata per volontà della figlia Romana Severini.
Sullo sfondo, completa il percorso espositivo un dipinto del 1946/1947, “Natura morta con aringa e compostiera blu”. Anche in questo caso è espresso chiaramente il richiamo al mondo etrusco. Infatti, spiccano, dietro a delle aringhe, due vasi, una brocca e un recipiente, le cui forme e colori alludono al vasellame in bucchero tipico dei banchetti a cui prendevano parte gli artistocratici etruschi.

Gino Severini, Natura morta con aringa e compostiera blu, 1946/1947, olio su tela, MAEC-Museo dell'Accademia Etrusca e della città di Cortona ©Archivio dell'Accademia Etrusca di Cortona
Gino Severini, Natura morta con aringa e compostiera blu, 1946/1947, olio su tela, MAEC-Museo dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona ©Archivio dell’Accademia Etrusca di Cortona

Una mostra fatta di valorizzazione e collaborazioni

Giovanna Forlanelli, presidente della Fondazione Luigi Rovati, esplicita che la nuova mostra consolida il legame con l‘Accademia Etrusca di Cortona, volta a dare risalto, nel miglior modo possibile, alle opere presenti nel museo.
Invece, per Paolo Bruschetti, “la valorizzazione delle opere del museo prosegue e si sviluppa con un nuovo e originale confronto fra antico e moderno“. In questo modo potranno trarne vantaggio sia l’Accademia che il Museo stesso, grazie ad un’esposizione che potrà rafforzare la vicinanza fra due istituzioni da sempre focalizzate sul collezionismo.

La mostra “Giano-Culsans: il doppio e l’ispirazione etrusca di Gino Severini”, inoltre, è stata resa possibile grazie ai presiti concessi proprio dalla due istituzioni cortonesi.

Informazioni utili

DATE: Dal 15 maggio al 15 settembre 2024
LUOGO: Fondazione Luigi Rovati – Corso Venezia, 52, 20121 Milano
ORARI: Da mercoledì a domenica dalle 10.00 alle 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00)
BIGLIETTI: Intero 16€, ridotto 12€
SITO WEB: www.fondazioneluigirovati.org
E-MAIL: info@fondazioneluigirovati.org
TELEFONO: 02 38 27 30 01

Fonti

“Gino Severini: il doppio e l’ispirazione etrusca di Gino Severini” – Cartella stampa
https://www.fondazioneluigirovati.org/it/museo/appuntamenti-e-mostre/mostre/giano-culsans
https://www.ilgiornaledellarte.com/Mostre/Letrusco-Culsans-alla-Fondazione-Rovati-di-Milano

di Benedetta Rossetti

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto