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“Napoleone e l’Accademia”: la mostra virtuale

"Napoleone e l'Accademia": la mostra virtuale
Locandina per la mostra virtuale “Napoleone e l’Accademia”

Il 5 maggio l’Accademia di Belle Arti di Brera ha presentato la sua prima mostra virtuale dal titolo “Napoleone e l’Accademia” .

"Napoleone e l'Accademia": la mostra virtuale
GIUSEPPE BOSSI (1777-1815), La Riconoscenza della Repubblica Italiana a Napoleone, 1802, olio su tela, 304 x 436 cm, Milano, Accademia di Belle Arti di Brera, Salone Napoleonico_ © Roberto Rosso

Il progetto espositivo nasce dalla tesi magistrale delle curatrici Sophia RadiciSara Rizzi insieme ad Anna Mariani e Chiara Nenci, responsabili del Patrimonio Storico dell’Accademia. La mostra virtuale ricostruisce lo scenario storico e artistico del periodo napoleonico rievocando così il ruolo che l’Accademia acquisì come centro promotore dell’arte contemporanea grazie ai suoi studenti, non sono a Milano, ben presto nel Regno d’Italia.

La mostra da reale a virtuale: la parola alle curatrici

Originariamente pensata onsite, la mostra è stata riprogettata a causa delle restrizioni per il COVID-19. Un cambiamento difficile da affrontare, che però ha creato l’opportunità di intraprendere una campagna di digitalizzazione del patrimonio storico dell’Accademia. Oggi infatti, abbiamo l’opportunità di fruire di questo patrimonio in forma di fotografie in alta qualità e fotogrammetrie all’interno di un ambiente ricostruito digitalmente.

Noi di livemuseum abbiamo intervistato per voi due delle quattro curatrici, per scoprire di più sulla realizzazione della mostra.

Rispettivamente classe ’93 e ’96, Sophia Radici e Sara Rizzi hanno frequentato il triennio di Beni culturali presso l’Accademia di Belle arti di Brera. Hanno poi concluso i loro studi con la laurea specialistica presso la scuola di Comunicazione e Valorizzazione per i beni culturali.

Oggi Sara Rizzi lavora presso Villa Panza, nota in tutto il mondo come centro d’arte contemporanea. Sophia Radici invece ricopre diversi ruoli all’intero del settore dell’arte: dalla courier, alla registratar sino alla curatela. Si raccontano in esclusiva per noi su livemuseum.

Conferenza stampa Napoleone e l'Accademia
Conferenza Stampa “Napoleone e l’Accademia”. Da sinistra: Flavia Berizzi, Roberto Rosso, Sophia Radici, Sara Rizzi, Luca Porru, Riccardo Gagliarducci e Simone Ferraro_@Sara Ferrara

Prima di entrare nel merito della mostra, vi va di raccontarci un po’ di voi?

Sara e Sophia: Abbiamo iniziato questo percorso insieme, ormai 7 anni fa, qui in Accademia. Venivamo da percorsi diversi e abbiamo trovato subito modo di armonizzarci sfruttando i punti di forza l’una dell’altra. A conti fatti, sono pochissimi i progetti d’esame che non abbiamo dato insieme: forse solo quelli dove siamo state costrette. La creatività dell’una viene sempre trasformata in realtà e razionalizzata dall’altra, conciliando fantasia, precisione e sempre tanta voglia di lavorare e metterci in gioco. Abbiamo sempre azzardato e superato i limiti che si potevano superare. Dall’inizio alla fine, passando anche per la tesi della laurea triennale, sempre insieme.

Come nasce la mostra virtuale “Napoleone e l’Accademia”?

Sara e Sophia: Tra il 2019 e il 2020, l’Accademia ha aderito al Comitato per il bicentenario napoleonico (1821 – 2021) . Volevamo contribuire con una mostra che raccontasse il ruolo avuto dall’Accademia negli anni di dominio francese. La nostra relatrice, Chiara Nenci, e Anna Mariani, responsabile del Patrimonio Storico di Brera, hanno proposto di occuparci della curatela e dell’allestimento della mostra. Ci siamo dunque immerse in un’attenta ricerca storica, tanto su Napoleone quanto sul nostro Patrimonio. Quest’ultimo è stato il centro della nostra ricerca, chiedendoci come si fosse formato e come allora – e oggi – sia di fondamentale importanza per la didattica.

Ci siamo mosse su due binari paralleli, curando sia l’allestimento sia tutto l’apparato comunicativo (dalla stampa al digitale). Abbiamo scelto i colori, le dimensioni dei pannelli e le possibilità comunicative. Ogni zona gialla a disposizione – durante la stesura della tesi eravamo soggetti al sistema delle zone colorate – venivamo in Accademia. Ci immergevamo nell’Archivio Storico, tra manoscritti, stampe d’epoca, lettere e quant’altro. Questo ci ha permesso di risalire a una grande storia che abbiamo raccontato attraverso i nostri testi, mettendoci tanto impegno e tanta passione.

Galata Morente - Giuseppe Torrenti
GIUSEPPE TORRENTI (XVIII-XIX secolo), Galata morente, 1805, calco in gesso, 110 x 190 x 85 cm,
Milano, Accademia di Belle Arti di Brera, Salone Napoleonico_@Roberto Rosso

Da una mostra onsite, si è passati a una mostra digitale. Come avete vissuto questo cambio di rotta?

Sara e Sophia: Dire che questo cambiamento non sia stato traumatico sarebbe mentire, stavamo facendo i conti con gli strascichi del COVID-19, ed era difficile da accettare. Ogni parte del progetto, compresa la scelta delle opere e non solo l’allestimento, doveva essere rivista, ristudiata.

Il mondo virtuale da una parte era un limite, dall’altra una possibilità non ancora esplorata. Potevamo sfondare le pareti fisiche dell’Accademia, rimodulare gli spazi, ricostruire ambienti passati, rimodellandoli sotto una museografia contemporanea. Soprattutto sarebbe stata l’occasione per implementare il piano di digitalizzazione delle opere dell’Accademia, renderle visibili al pubblico, agli studenti, ai ricercatori.

La nuda verità che ci siamo trovate davanti agli occhi era che, in una mostra virtuale, non è più l’esperienza diretta dell’opera il centro del percorso, non è una questione di corpo che si muove nello spazio ma è un occhio che indaga, continua a muoversi alla ricerca del dettaglio.

Da qui è nata la collaborazione con la Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte e la Scuola di Restauro Camillo Boito, e dunque col prof. Roberto Rosso e la tesista Flavia Berizzi. Il loro lavoro oggi permette al pubblico di fruire di opere che possono essere ingrandite fino al dettaglio più prossimo ed esplorate nella loro tridimensionalità.

Per l’allestimento invece ci siamo affidate a Brixel Digital Creative Agency, che aveva già lavorato con l’Accademia per il progetto Lombroso. Sapevamo che avrebbero seguito molto le nostre indicazioni e che sarebbe stata una buona squadra.

Riassumendo: è stato come lavorare due volte, ma ne è valsa ogni pena.

Sophia Radici e Sara Rizzi, curatrici della mostra virtuale “Napoleone e l’Accademia”

Fonti:

Raccolte Storiche Accademia di Brera

Close-up Art

Accademia di Belle Arti di Brera – La mostra virtuale “Napoleone e l’Accademia”

di Deborah Finocchiaro

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