The Italian Museums Index

Arte astratta: le protagoniste femminili dal 1930 al 2000

arte astratta

ASTRATTE. Donne e astrazione in Italia 1930-2000 racconta le protagoniste dell’arte astratta italiana in una mostra a Villa Olmo dal 18/03 al 29/06/2022.

L’arte astratta italiana, come nel resto d’Europa, ha da sempre avuto connotazioni prettamente maschili finché nel 1980 non vi fu la mostra “L’altra metà dell’avanguardia”. Presentata a Palazzo Reale di Milano, rilanciò l’attività di oltre cento artiste europee, russe ed americane, cut out ossia “ignorate e scomparse”. Da invisibili divennero finalmente visibili.

Curata da Lea Vergine, vennero portate alla luce alcune donne dimenticate dalla storia dell’arte, tra cui alcune artiste del gruppo degli astrattisti comaschi, riprese successivamente durante Elles font l’abstraction al Centre Pompidou di Parigi e Women in Abstraction al Guggenheim Museum di Bilbao.

ASTRATTE. Donne e astrazione in Italia 1930-2000 parte da quelle stesse artiste comasche fino a comprendere le protagoniste dell’arte astratta italiana dagli anni ’30 fino all’inizio del 2000. Dagli inizi del nuovo Millennio, l’arte astratta si è poi declinata in diverse tendenze: astrazione geometrica, informale, pittura analitica e astrazione post-pittorica. Così come le tendenze artistiche, il percorso espositivo è diviso per aree tematiche.

Alla mostra si deve il merito di dare lustro ad un nucleo ristretto ma significativo di artiste italiane che hanno dato un contributo significativo all’arte contemporanea.

ASTRATTE avrà inoltre un’appendice in Pinacoteca civica. Nello stesso periodo verrà esposta un’opera luminosa in cristalli, specchi e neon di Nanda Vigo, in prestito dall’Archivio Nanda Vigo di Milano. L’opera sarà presentata in uno spazio al piano nobile della Pinacoteca dedicato ai progetti temporanei.

Con “Astratte” saranno valorizzate le artiste comasche, come Carla Prina e Carla Badiali, allargando lo scenario a tutta l’Italia. Esprimo la mia sincera riconoscenza al Presidente della Commissione Cultura dott. Francesco Brenna a cui si deve riconoscere la primogenitura della prestigiosa rassegna, oltre a un importante contributo di definizione dei contenuti

MARIO LANDRISCINA, SINDACO DI COMO

Come si divide l’arte astratta

arte astratta

Si parte dalle Pioniere con le prime opere astratte di Regina, presentate nel 1936 alla Mostra di Scenografia Cinematografica allestita proprio a Villa Olmo. Ampio spazio è dedicato anche a Carla Badiali, Cordelia Cattaneo, Giannina Censi, Bice Lazzari, Regina e Carla Prina. Molto di loro ebbero un forte legame con Como. Questa privilegia l’arte astratta grazie anche alla relazione con l’architettura razionalista, la fotografia, la danza e il cinema.

Nella sezione Segno/Scrittura è possibile ammirare opere risalenti agli anni ’50, caratterizzate dal rinnovamento e dal ripensamento dei linguaggi. Qui si può notare un libero fluire delle forme nello spazio mentale dell’artista. Carla Accardi si contraddistinse per i segni primordiali, incisivi e non delicati. Realizza, infatti, gli “alfabeti immaginari”, la cui carica cromatica sottolinea l’influenza della Pop Art. Le sue opere sono dei veri e propri labirinti ottico-visivi. Secondo lei un dipinto deve far emergere una sensazione a colpo d’occhio.

La sezione Geometrie l’arte entra in stretto dialogo con le leggi della matematica. In nome della geometria alcune artiste hanno rinnovano la ricerca stessa dell’avanguardia storica. Qui si possono ammirare Tilde Poli, Carol Rama e Fausta Squatriti. Artiste come Chung Eun-Mo hanno interpretato questa tendenza in un modo del tutto personale, infatti dipinge figure architettoniche e cerchi geometrici con colori che richiamano quelli del curling. Nathalie du Pasquier, invece, apre tutte “le porte delle possibilità infinite”

Materia e Luce: studi ed esperimenti per una nuova forma d’arte

La sezione Materia è invece dedicata allo studio dei diversi materiali. Pigmenti, materiali della scultura tradizionale, l’acciao e i materiali naturali sono stati oggetto di studio per dar vita a forme d’arte del tutto inedite. Luisa AlbertiniMarion BaruchRenata BoeroGabriella BenediniMirella Saluzzo sono fra le protagoniste di queste ricerche.

Se nella terza banchina il tema centrale era lo studio di materiali moderni come l’acciaio, nella sezione Meditazione/Concetto c’è un ritorno all’uso del legno e del ferro. Le opere di Franca Ghitti, ad esempio, ci “cullano” con le loro incisioni lignee che lasciano trasparire orme irregolari e sottili di elementi ferrosi. Quello che i due elementi vanno a creare è un legame primordiale come in una relazione corpo a corpo. Esattamente come nella sezione Corpo/Azione/Re-Azione in cui si crea un legame tra l’atto del dipingere e il proprio corpo.

L’ultima parte del percorso si intitola Spazio/Luce ed è l’area dedicata all’arte astratta del secondo dopoguerra, momento in cui la modernità rappresenta uno degli aspetti più caratteristici delle ricerche dell’astrazione. Vengono utilizzati materiali nuovi come il vetro e il neon, e anche la pittura cambia la sua dimensione percettiva e partecipativa.

Fonti:

https://news-art.it/news/astratte–donne-e-astrazione-in-italia-1930-2000.htm

http://www.arte.it/calendario-arte/como/mostra-astratte-donne-e-astrazione-in-italia-1930-2000-83413

di Marta Sveva Romano

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto