In occasione della Biennale d’arte del 2022, la Fondazione Sandretto annuncia l’apertura di una nuova sede sull’isola di San Giacomo a Venezia.
La Fondazione Sandretto
Prima di parlare delle nuova apertura della Fondazione Sandretto proprio durante i giorni d’inaugurazione della Biennale, facciamo un breve excursus della sua storia dalla creazione ad oggi.
Nel 1992 Patrizia Sandretto inizia a collezionare opere d’arte; poco più tardi, il 6 aprile 1995, viene inaugurata la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Tra le prime fondazioni private aperte, essa si presenta come istituzione no profit e centro per le arti e la cultura contemporanee.
La prima sede viene inaugurata a Guarene, in provincia di Cuneo, nel 1997. Un palazzo settecentesco posizionato tra le colline del Piemonte nel territorio tra le Langhe e il Monferrato riconosciuto come patrimonio dell’UNESCO. Nel 2019 la Fondazione apre al pubblico il Parco dell’arte in cui artisti di tutto il mondo sono chiamati a intervenire in una location emozionante tra i vigneti.
Nel 2002 inaugura invece la sede torinese. Il palazzo, costruito ex novo dall’architetto Claudio Silvestrin, sorge in Borgo San Paolo poco distante dalla Fondazione Mertz. Nel parco pubblico adiacente, prende vita nel 2021 il Bosco delle artiste, uno spazio dedicato ad eventi cittadini con attività educative e sociali.
La Fondazione, realtà molto presente sul territorio torinese, si propone come centro di studio dell’arte contemporanea. Nella mission di quest’istituzione si può riscontrare la centralità della figura dell’artista che si concretizza anche nel sostegno alle nuove generazioni di artisti, e nella volontà di coinvolgere il pubblico nel mondo dell’arte contemporanea.
L’ultima apertura della Fondazione risale al 2017 in occasione dell’inaugurazione in Spagna a Madrid. Anche qui gli scopi sono gli stessi, con una particolare attenzione alla formazione: sono quindi disponibili dei corsi per comprendere al meglio il mestiere del curatore.
La nuova apertura sull’isola di San Giacomo
L’isola di San Giacomo in Paludo, situata tra le isole di Murano e Burano, risorge con un nuovo centro per le arti contemporanee. Donata nel 1046 dal Doge Orso Partecipazio Badoer a Giovanni Trono di Mazzorbo per costruirvi un monastero dedicato a San Giacomo Maggiore, passò nel 1238 alle monache cistercensi che lo abbandonarono nel 1440. Nel 1810, con gli editti napoleonici, il monastero venne abbattuto e fino al 1961 venne utilizzato come base militare. Successivamente l’isola è andata in concessione a diverse organizzazioni come l’associazione Vas (Verdi, Ambiente e Società) o, in un secondo momento, alla Green Cross International fondata e diretta da Mikhail Gorbaciov.
Dopo anni di abbandono e incuria Agostino Re Rebaudengo, presidente e fondatore di Asja, compra l’isola nel 2020 con l’approvazione della Cassa Depositi e Prestiti. Già dall’anno dopo iniziano i lavori di restauro dell’isola: dalla pulizia dei rovi agli allacciamenti idrici ed elettrici. L’apertura straordinaria durante la Biennale di Venezia del 2022 è un’occasione per mostrare ai visitatori un’anticipazione di quello che diventerà l’isola: uno spazio multidisciplinare in cui l’arte contemporanea regna sovrana ma non solo, eventi teatrali, cinema, musica, architettura animeranno questo luogo pieno di storia e che per troppo tempo è rimasto abbandonato a se stesso.
L’isola, circondata dallo straordinario, delicato e prezioso ecosistema della laguna, sarà il terreno nel quale praticare e concretizzare un’idea di ambiente e di futuro orientata dai principi della sostenibilità, della circolarità delle risorse e della transizione energetica. […] Avamposto dei sogni e dell’ambiente, l’isola di San Giacomo, dopo essere stata casa di viaggiatori, poi monastero e infine presidio militare, tornerà a essere un luogo ospitale, aperto al pubblico e ai tragitti dell’arte e della cultura del presente
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo
Un progetto in famiglia
Il legame con il territorio e l’ambiente circostante è da sempre soggetto d’attenzione per la Fondazione. Come nella sede di Guarene, con il Parco dell’arte, o in quella di Torino, con il Bosco delle Artiste, anche sull’Isola di San Giacomo si dimostrerà particolare attenzione al territorio e alle preesistenze architettoniche. Si parla addirittura di un “progetto familiare” in quanto ad occuparsene sono proprio i coniugi Rebaudengo: “Lui si occupa di sostenibilità, io di arte. Due mondi che stanno convergendo” racconta Patrizia Rebaudengo riferendosi al marito Agostino. Con questa nuova apertura Fondazione Sandretto vuole, nonostante sia privata, restituire al pubblico le meraviglie dell’isola attraverso la fruizione dell’arte contemporanea. Un luogo da far rinascere, un luogo di creatività a tutto tondo per le artiste e gli artisti del mondo.
La prima esposizione in Fondazione sarà curata da Hans Ulrich Obrist e dedicata all’artista Jota Mombaça. Quest’artista, nata e cresciuta nel nord del Brasile, si occupa di temi quali l’intersezionalità politica, giustizia anticoloniale, ridistribuzione della violenza e studi queer. La ricerca dell’artista negli ultimi anni verte sull’analisi del rapporto tra umanità e mostruosità. Attraverso performance e favole critiche indaga le tensioni tra etica, estetica, arte e politica.
Sarà sicuramente un 2022 pieno di soprese alla Fondazione Sandretto che, come non bastasse, festeggia quest’anno i 30 anni dall’inizio della Collezione. Visitate la pagina web per rimanere aggiornati sul programma di eventi e mostre della Fondazione.
Fonti
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo