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Fabbriche di Storie | Gallerie degli Uffizi

Gallerie degli Uffizi, cortile
Gallerie degli Uffizi, cortile

A Firenze, le Gallerie degli Uffizi propongono un’inedita visita al museo con “Fabbriche di storie”, un audio-percorso emotivo distribuito su 12 opere.

Le Gallerie degli Uffizi hanno creato Fabbriche di Storie, un progetto in cui dodici capolavori sono raccontanti in un audio-percorso che propone una visione inedita ed intima delle opere.

FABBRICHE DI STORIE:

E’ un’iniziativa elaborata dall’Area Mediazione Culturale e Accessibilità a cura di Simona Bodo e Maria Grazia Panigada. Più nello specifico, dodici celebri opere del museo sono descritte da operatori museali e cittadini stranieri residenti in Italia. La scelta di coinvolgere questi ultimi amplifica le potenzialità narrative del progetto, perché favorisce l’intreccio fra saperi e vissuti diversi: lo sguardo di chi proviene “da altrove” getta una luce nuova sulle cose che a noi possono sembrare più ovvie o talvolta obsolete. Questi narratori hanno intrecciato alla storia delle opere racconti personali che toccano temi universali come la famiglia, l’amicizia, la preghiera e il viaggio.

Corridoio interno
Corridoio interno

I file audio, in italiano e nella lingua madre di alcuni narratori come arabo, mandarino, francese, farsi e spagnolo, possono essere ascoltati da casa o durante la visita al museo con un qualsiasi dispositivo mobile. Inoltre gli audio sono disponibile in due versioni: una breve e una integrale e sono fruibili anche sulle maggiori piattaforme audio come Spotify.

Infine gli audio, sia sul sito del museo, sia su Spotify sono accompagnati da una descrizione precisa e accurata dell’opera presentata.

Le opere narrate sono le seguenti:

ADORAZIONE DEI MAGI, GENTILE DA FABRIANO:

Qui il racconto è affidato a Zeinab Kabil, di origine egiziana e oggi cittadina italiana, mentre la voce, per l’audio in italiano è di Laura Curino. La narratrice, partendo dalle fonti bibliche, si chiede se anche i Magi abbiano provato smarrimento e incertezza durante il viaggio. Zeinab, attraverso continui rimandi all’opera, descrive la propria esperienza di migrante tra l’Egitto e l’Italia.

TEBAIDE, BEATO ANGELICO:

Il narratore è Mohammad Aletaha, di origine iraniana, mentre la voce italiana è di Marco Paolini. Tebaide era una regione dell’Egitto in cui si ritirarono i primi eremiti e monaci cristiani e in Mohammad Tebaide si trasforma. Qui infatti il narratore, partendo da una descrizione visiva del dipinto, accosta il paesaggio della Tebaide a Mashhad, città sacra per gli sciiti.

SANT’ANNA METTERZA, MASOLINO E MASACCIO:

Silvia Barlacchi, tramite  la voce di Paola Roscioli, parla della famiglia. Silvia, partendo dall’opera, fa un salto nel passato, scava nella memoria e racconta il rapporto con sua madre: sicura e protettiva come Sant’Anna. L’opera rappresenta tre generazioni e proprio questo aspetto suscita in Silvia un’analisi circa il rapporto tra generazioni differenti; tra maestro e allievo e tra genitore e figlio.

ANNUNCIAZIONE, BOTTICELLI:

Diana Kong, attraverso la voce di Lucilla Giagnoni, ci parla della casa, intesa, non solo come spazio fisico, ma anche come utopia, come famiglia. Proprio lo spazio della casa di Maria porta alla mente di Diana la sua vita in Cina e la sua famiglia di cui tanto sente la mancanza.

ANNUNCIAZIONE DI CESTELLO, BOTTICELLI:

Fabiana Bianchini, con la voce di Maria Paiato, ci parla della gravidanza, periodo complesso, difficile, in cui il copro cambia e accoglie una nuova vita. Attraverso la storia di Maria ci fa riflettere sul tema dell’accettazione di una notizia inattesa e dell’accettazione del nostro destino.

LA PRIMAVERA, BOTTICELLI:

Kuassi Sessou e la voce di Marco Baliani partono dalla celebre Primavera per introdurre il tema della spiritualità e della divinità. Il giardino sembra il paradiso, un luogo in cui tutto è perfetto. Il tema della natura e della divinità assumono agli occhi del narratore delle affinità con la cultura e la religione africana a cui appartiene.

PALLADE E IL CENTARURO, BOTTICELLI:

L’opera viene narrata da Sofia Kossiwa Sessou attraverso la voce di Lella Costa e affronta il tema della libertà. Attraverso la descrizione del dipinto e dell’iconografia del quadro, ci invita a ragionare sul tema della libertà e della dicotomia tra passione e ragione.

ALLEGORIA SACRA, GIOVANNI BELLINI:

Samira Lahhane e la voce di Micaela Casalboni ci guidano verso una riflessione sull’indefinito. La Sacra Allegoria di Giovanni Bellini è una delle opere più misteriose della storia dell’arte poichè all’epoca non esistevano allegorie sacre ma solo profane. Secondo Samira, come la vita di ogni individuo, quest’opera d’arte è unica, senza paragoni e misteriosa. 

TESTA DI UOMO ANZIANO, CAMILLO BOCCACINO:

Maria Spanò, operatore museale, e la voce di Arianna Scommegna descrivano il processo fenomenologico della rivelazione. Il quadro, Uomo Anziano, era sempre stato agli Uffizi eppure Maria non lo aveva mai notato fino a quando, di colpo, la rivelazione. La narratrice ci invita così a riflettere sull’abitudine suggerendoci di non dare le cose per scontato ma di ricercare la bellezza anche nelle piccole cose.

ADORAZIONE DEI MAGI, DOMENICO GHIRLANDAIO:

Partendo da un’osservazione del paesaggio, la narratrice Lina Callupe con la voce di Giulia Lazzarini, ci descrive la sua infanzia e ci introduce il tema della famiglia e della memoria.

PERSEO LIBERA ANDROMEDA, PIERO DI COSIMO:

Il mito racconta di Andromeda sacrificata dalla madre per espiare i propri peccati e successivamente salvata da Perseo. La narratrice Viviana Fanizza, con la voce di Ottavia Piccolo, si sofferma sulle due figure abbracciate in cima alla collina. Questo abbraccio la portò a tessere la storia del dipinto con la propria. Tra analogie e differenza il racconto è un continuo rimando al dualismo sofferenza-felicità e al valore della resilienza.

SACRA FAMIGLIA, LUCA SIGNORELLI:

L’opera raffigura Gesù, Maria e Giuseppe. Quest’ultimo, notano Magdy Hassan e Eliana Caputo (con la voce di Marco Martinelli), ha un colorito spento, in contrasto con i colori delle altre figure, quasi a rivelare uno stato interiore. Giuseppe ha grande difficoltà ad accettare il mistero della nascita del bambino e proprio sul tema del mistero divino si snoda il racconto di questi due genitori.

Fabbriche di Storie racconta le opere attraverso una visione soggettiva, intima  ma al contempo condivisibile e quindi universale. I discorsi poetici, affidati a persone “comuni”, ciascuna con il proprio vissuto, sottolineano il concetto di museo come inesauribile “cantiere” di storie.

Fabbriche di Storie è un progetto unico nel suo genere in quanto unisce la valorizzazione della collezione museale, anche di opere molto celebri, con racconti personali che offrono spunti di riflessione su noi stessi e sul modo di relazionarci alle opere d’arte.

FONTI:

Galleria degli Uffizi- Fabbriche di Storie 

Spotify-Fabbriche di Storie

LINK:

Patrimonio di Storie

di Gaia Alfieri

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