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Il MA*GA di Gallarate per la contemporaneità

Sculture di Vittorio Tavernari. @Thomas Inghilterra
Sculture di Vittorio Tavernari. @Thomas Inghilterra

Il MA*GA di Gallarate inaugura tre nuove mostre contemporanee, fruibili al pubblico fino al 16 giugno la prima, mentre le altre due fino al 1 settembre.

Gli artisti che partecipano alla mostra del MA*GA di Gallarate sono una serie di figure influenti nel panorama contemporaneo italiano: Vittorio Tavernari (1919-1987), Davide Maria Coltro (1967) e nove artisti partecipanti al progetto di Alfabeto del Contemporaneo.

Alfabeto del Contemporaneo. La voce degli artisti è un progetto, in collaborazione con Sky Arte, di otto video documentari dedicati a parole-simbolo scelte da opere di artisti nella collezione permanente del MA*GA di Gallarate. La mostra è curata da Emma Zanella e Alessandro Castiglioni, prodotta da STORYVILLE

Vittorio Tavernari. Vorrei scolpire l’universo offre un viaggio nella carriera di Vittorio Tavernari (1919-1987), scultore molto influente nel panorama del dopoguerra Italiano e mondiale. Curata da Alessandro Castiglioni e Emma Zanella è stata possibile grazie al finanziamento del Ministero della Cultura attraverso il bando PAC- Piano per l’Arte Contemporanea 2023, vinto dal MA*GA. 

Davide Maria Coltro. Astrazione mediale curata da Alessandro Castiglioni e il contributo critico di Elena Pontiggia, presenta la recente produzione di uno dei pionieri della sperimentazione tecnologica grazie ad una serie di installazioni. L’esposizione entra a far parte del programma delle attività del Museo nell’Era Post – Digitale sostenuto dal Ministero della Cultura.  

Alfabeto del Contemporaneo. La voce degli artisti

La mostra “Alfabeto del Contemporaneo. La voce degli artisti” esplora otto concetti chiave dell’arte contemporanea attraverso opere e artisti della collezione del MA*GA, offrendo al pubblico una panoramica ricca e articolata della cultura visiva contemporanea. Alfabeto del Contemporaneo è fruibile al pubblico fino al 16 giugno 2024. Le parole Soglia, Città, Geografia, Economia, Dedalo, Archeologia, Parola e Luce accompagnano le narrazioni di Massimo Bartolini, Paola di Bello, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Marzia Migliora, Riccardo Arena, Michele Ciacciofera, Cesare Pietroiusti e Chiara Dynys; gli artisti contemporanei, tra cui Jacopo Miliani, Chiara Camoni e Marina Ballo Charmet, sono in dialogo con le creazioni di Atanasio Soldati, Emilio Isgrò, Irma Blank

Le parole chiave degli artisti

  • Soglia: il concetto viene aperto da un’installazione di Massimo Bartolini del 2009 presso l’ingresso, che funge da passaggio permeabile tra città e museo.
  • Città: la rappresentazione della città, è esplorata nel tempo attraverso opere come l’Autoritratto di Atanasio Soldati e le fotografie di Mario Cresci, prima di approdare al video di Paola Di Bello che frammenta la città in mille dettagli.
  • Geografia: la ricerca artistica si concentra sulla natura fisica e politica dei luoghi, esemplificata dall’opera di artisti come Marina Ballo Charmet e Ettore Favini, e raccontata da Mocellin e Pellegrini attraverso il loro viaggio lungo il tracciato del muro di Berlino.
  • Economia: la parola racchiude opere che esplorano le risorse naturali, il lavoro e le trasformazioni sociali e politiche, come le ricerche sull’estrattivismo di Marzia Migliora e la storia della produzione tessile evocata da Marion Baruch.
  • Dedalo: alcune opere si sviluppano attraverso percorsi concettuali non lineari, come il lavoro di Riccardo Arena sull’identità e la fotografia, in dialogo con le opere storiche di Emilio Isgrò.
  • Parola: la relazione tra linguaggio e immagine è esplorata da artisti come Irma Blank e Jacopo Miliani, che si interrogano sul significato della parola scritta e pronunciata.
  • Archeologia: l’arte contemporanea ricostruisce il passato per comprensiondere dell’attualità, come evidenziato dalle opere di Michele Ciacciofera e Luca Bertolo dedicate alla storia e alla sua riscoperta nel presente.
  • Luce: sia fisica che metaforica, è esplorata attraverso le opere di Chiara Dynys che si immergono nelle aurore boreali del nord artico.

Gli episodi di “Alfabeto del Contemporaneo” saranno trasmessi su Sky Arte e in streaming gratuito.

Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini Zwischen nicht mehr und noch nicht - 2021 @MA*GA
Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini Zwischen nicht mehr und noch nicht – 2021 @MA*GA

Vittorio Tavernari. Vorrei scolpire l’universo 

La mostra, intitolata “Vorrei scolpire l’universo“, richiama un articolo scritto dallo stesso Tavernari su “Epoca” nel 1951. Essa presenta opere e documenti dell’Archivio che approfondiscono le iniziative nazionali e internazionali in cui l’artista è stato protagonista, evidenziando il suo dialogo con le dinamiche culturali del suo tempo. La mostra è presente all’interno del museo fino al 1 settembre 2024.

Il percorso espositivo inizia con due eventi significativi legati alla città di Gallarate: la partecipazione di Tavernari al Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate nel 1951 e la creazione della Fontana di Piazza Libertà nel 1955.

Una sezione della mostra esplora l’esperienza di Tavernari al MOMA di New York nel 1962-1963, accanto a opere di artisti internazionali.

Nel 1963, Tavernari fu invitato alla XXXII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia con una sala personale contenente 11 sculture. Dieci anni dopo, partecipò alla X Quadriennale di Roma e alla mostra itinerante “Contemporary Italian Sculpture”, curata dalla stessa Quadriennale, esponendo in alcune istituzioni mondiali.

Nel 1973, Tavernari ebbe una grande mostra personale al Musée Rodin di Parigi, curata da Monique Laurent, che lo consacrò definitivamente sulla scena artistica europea. La mostra comprendeva 131 opere tra sculture, acquerelli e disegni, evidenziando l’evoluzione della sua ricerca artistica dagli anni ’50 alla fine degli anni ’60.

La carriera di Tavernari a Gallarate

Vittorio Tavernari nato a Milano nel 1919 e scomparso a Varese nel 1987, è uno dei più significativi artisti italiani del secondo dopoguerra. Assieme a Birolli, Morlotti, Guttuso e Testori, fu fondatore della rivista “Numero” e firmatario del celebre “Manifesto del Realismo” nel marzo del 1946 , un documento fondamentale nella storia dell’arte italiana del dopoguerra.

La sua storia espositiva è estremamente ricca e il suo successo critico fu notevole. Nel 1964, dopo numerose partecipazioni, ottenne una sala personale alla XXXII Biennale di Venezia. Nel 1969, il PAC di Milano ospitò una grande mostra personale, seguita nel 1973 da una prestigiosa antologica al Museo Rodin di Parigi. Tavernari partecipò anche a numerose mostre collettive, tra cui quelle presso il MoMA di New York, l’Hanoke Open Air museum in Giappone, il Museo di Arte Moderna di Città del Messico, l’Alten Museum di Berlino e la Pinacoteca Nazionale di Atene.

Le sue opere sono presenti in importanti collezioni museali, tra cui il MA*GA di Gallarate, il Mambo di Bologna, la Peggy Guggenheim Collection a Venezia e i Musei Vaticani. La sua eredità artistica continua a influenzare e ispirare generazioni di artisti italiani e internazionali.

Davide Maria Coltro. Astrazione Mediale 

La mostra rimarrà aperta al MA*GA di Gallarate fino 1 settembre 2024; si inserisce in un ampio contesto di analisi sull’arte astratta, partendo dal Movimento Arte Concreta fino alla Pittura Analitica. L’artista interpreta i temi contemporanei, come il complesso dialogo tra arte e scienza, i Visual Studies e la ridefinizione del rapporto tra arte e spiritualità. La sua pittura mediale, basata sulla profonda conoscenza del mondo digitale, apre sorprendenti possibilità espressive che coinvolgono anche la neuroestetica.

Il percorso espositivo presenta nuove installazioni create appositamente per gli spazi del museo, in cui i “Quadri Mediali” che si distinguono per un flusso generativo astratto in continua trasformazione, progettato dall’artista a distanza.

Le sale del MA*GA diventano un luogo di riflessione silenziosa, dove le immagini in continua evoluzione avvicina il pubblico a una dimensione meditativa e intima. Questo concetto assume un altro nel contesto urbano di Gallarate, in quanto le opere saranno trasmesse nei totem digitali della comunicazione cittadina. Viene riproposto il concetto di “Quadro civico” presentato a Shanghai nel 2006.

L’arte visuale di Coltro per il MA*GA di Gallarate

Davide Maria Coltro, nato a Verona nel 1967 e attualmente residente tra Milano e il lago Maggiore, è pioniere dell’arte tecnologica, modificando i criteri di creazione, diffusione e fruizione dell’arte. Le sue opere sono state esposte e acquisite da istituzioni nazionali e internazionali di prestigio, tra cui il Mart di Rovereto, la Galleria di Trento, la GAM Galleria d’arte Moderna Achille Forti di Verona, la GAM Verbania, il Museum of Modern Art di Mosca, il Centro Pecci di Prato, il Museo MARCA di Catanzaro, il Museo della Permanente di Milano, il SPSI Art Museum di Shanghai, il ZKM di Karlsruhe, l’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco, la Stadtgalerie di Kiel, l’ETAGI di San Pietroburgo, il GASC Villa Clerici di Milano, il Künstlerhaus di Graz, la Collezione Paolo IV di Brescia e la Fondazione Lercaro di Bologna.

Nel 2011 ha rappresentato l’Italia nel Padiglione Italia alla 54ª Biennale di Venezia, confermando il suo ruolo di figura di spicco nell’ambito dell’arte contemporanea. Nel 2023, la VAF Fondazione / Stiftung ha dedicato una monografia completa all’opera dell’artista, sottolineando il suo contributo significativo al panorama artistico contemporaneo.

Serie Strings - 2022. Dettaglio sul flusso visivo sul quadro mediale
Serie Strings – 2022. Dettaglio sul flusso visivo sul quadro mediale @MA*GA

INFORMAZIONI UTILI

DATE: Dal 28 aprile 2024 al 1º settembre 2024 (Tavernari e Coltro); dal 28 aprile 2024 al 16 giugno 2024 (Alfabeto del contemporaneo)

LUOGO: MA*GA Gallarate

INDIRIZZO: Varese, vie E. De Magri 1

ORARI: martedì, mercoledì, giovedì e venerdì: ore 10.00 – 18.00
sabato e domenica: 11.00 – 19.00

BIGLIETTI: intero: €7,00; ridotto: €5,00

TELEFONO: +39 0331 706011

E-MAIL: info@museomaga.it

SITO UFFICIALE: Museo MA*GA

Fonti

Museo MA*GA

Fondazione Vittorio Tavernari

Davide Maria Coltro

Di Laura Placenti

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