The Italian Museums Index

“Explore. Pianeta terra” in mostra a Palazzo Blu

Un branco di wapiti (Cervus canadensis) nel National Elk Refuge, una riserva di 10.000 ettari vicino 
a Jackson, Wyoming.
Un branco di wapiti (Cervus canadensis) nel National Elk Refuge, una riserva di 10.000 ettari vicino a Jackson, Wyoming.
FOTO: CHARLIE HAMILTON JAMES/NAT GEO IMAGE COLLECTION

National Geographic presenta la sua nuova mostra fotografica “Explore. Pianeta Terra” a Palazzo Blu di Pisa fino al 25 giugno 2023.

La mostra fotografica, promossa e organizzata dalla National Geographic Society e curata dal direttore di National Geographic Italia Marco Cattaneo, offre un’esperienza unica per esplorare la storia e la trasformazione del nostro pianeta.

Attraverso una vasta gamma di immagini straordinarie, catturate dai fotografi di National Geographic, che mostrano la bellezza e la straordinaria diversità degli ecosistemi del nostro pianeta, dalle foreste ai vulcani, dalle montagne più remote alle sterminate praterie, “Pianeta Terra” narra la storia della Terra e di ciò che la rende unica.

Il koala (Phascolarctos cinereus), mansueto mammifero marsupiale, si nutre quasi esclusivamente di foglie di eucalipto ed è una delle specie simbolo dell’Australia. I disastrosi incendi che hanno colpito le foreste del Queensland e del Nuovo Galles del Sud ne hanno distrutto molti habitat, esponendone le popolazioni al rischio di estinzione.
Il koala (Phascolarctos cinereus), mansueto mammifero marsupiale, si nutre quasi esclusivamente di foglie di eucalipto ed è una delle specie simbolo dell’Australia. I disastrosi incendi che hanno colpito le foreste del Queensland e del Nuovo Galles del Sud ne hanno distrutto molti habitat, esponendone le popolazioni al rischio di estinzione
FOTO: JOEL SARTORE/NAT GEO IMAGE COLLECTION

La mostra è stata concepita per raccontare le trasformazioni subite dal nostro pianeta, sia quelle naturali che quelle causate dall’uomo, che ha imparato a sfruttarne le risorse per il proprio beneficio. Sin dal momento in cui Homo sapiens ha lasciato l’Africa, 70.000 anni fa, la nostra specie ha colonizzato ogni angolo del globo, esplorando e abitando anche i luoghi più estremi. La mostra ci consente di ripercorrere la nostra evoluzione, attraverso immagini che illustrano le tappe che hanno portato alla nascita della civiltà, dell’arte e della cultura.

Tuttavia, con l’attuale popolazione di otto miliardi di esseri umani, l’impatto sull’ambiente è considerevole: stiamo alterando gli ecosistemi, modificando il clima e riducendo le aree incontaminate per soddisfare il nostro bisogno di terreni agricoli, materie prime ed energia, mettendo a rischio l’esistenza di migliaia di specie.

Giorno e notte

Tra le opere in mostra ci sono le immagini di Stephen Wilkes, fotografo ed explorer di National Geographic, del progetto Day to Night. Le bellezze del tempo che scorre possono essere ammirate sia in panorami naturali che urbani. Per catturare la loro meraviglia è necessario combinare migliaia di scatti da una posizione fissa, talvolta per periodi di tempo prolungati fino a 36 ore. Queste immagini sono state poi unite digitalmente da Wikes, per creare un solo meraviglioso panorama.

Le immagini di Day to Night mostrano la vitalità, le trasformazioni e le bellezze del pianeta.

Parco nazionale del Serengeti, Tanzania. Gnu, zebre e gazzelle migrano nelle pianure del Serengeti, nelle vicinanze di una pozza dove gli animali si fermano ad abbeverarsi.
Parco nazionale del Serengeti, Tanzania. Gnu, zebre e gazzelle migrano nelle pianure del Serengeti, nelle vicinanze di una pozza dove gli animali si fermano ad abbeverarsi
FOTO: STEPHEN WILKES | DAY TO NIGHT™

Il pianeta delle meraviglie

“Il pianeta delle meraviglie” è la terza sezione della mostra che evidenzia le sfumature che ha avuto la Terra nel corso delle ere geologiche. Gli spettatori potranno inoltre ammirare le infinite specie del mondo animale.

L’estensione delle terre emerse e il paesaggio creato dagli elementi che ne costituiscono la morfologia cambiano in continuo sia per effetto della tettonica a placche, con il vulcanismo e i terremoti, che per l’azione erosiva svolta dall’acqua e dal vento, per le condizioni climatiche e i movimenti dei ghiacciai. 

Marco Cattaneo, direttore di National Geographic Italia
I microrganismi conferiscono tonalità rosse e gialle alla Grand Prismatic Spring del Parco nazionale di Yellowstone, Wyoming, Stati Uniti.
I microrganismi conferiscono tonalità rosse e gialle alla Grand Prismatic Spring del Parco nazionale di Yellowstone, Wyoming, Stati Uniti.
FOTO: GEORGE STEINMETZ/NAT GEO IMAGE COLLECTION

L’impatto dell’uomo sul pianeta Terra

Lungo il percorso della mostra, si possono incontrare i nostri antenati – come Neanderthal e Denisova – e seguire le tappe della cultura umana, dallo sviluppo di Göbekli Tepe a Stonehenge, ma anche le città distrutte, le cattedrali abbandonate nel deserto, le foreste rase al suolo, le miniere e le discariche, per comprendere l’impatto dell’umanità sul pianeta e la devastazione di intere regioni.

L’uomo ha avuto e ha infatti un grande impatto sul Pianeta; è responsabile della deforestazione, della riduzione degli habitat, del bracconaggio, del cambiamento climatico causato dall’uso di combustibili fossili. Elisabeth Kolber parla nel suo omonimo libro di “sesta estinzione“: la vede innaturale perchè è provocata dall’azione umana. Negli ultimi anni siamo stati la causa della scomparsa di ben 869 specie. Lottiamo duramente contro un ambiente inospitale, infatti le nuove tecnologie ci hanno permesso di sopravvivere in luoghi dove non avremmo potuto.

Siamo “Gli ultimi esploratori“, nome della settima sezione della mostra, e non vogliamo fermarci: gli scavi archeologici e paleontologi per esempio continuano giorno dopo giorno scoprendo nuove bellezze.

Lo skyline di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Fondata all’inizio del XVIII secolo come piccolo villaggio di pescatori, con 3,5 milioni di abitanti è la città più popolosa del paese.
Lo skyline di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Fondata all’inizio del XVIII secolo come piccolo villaggio di pescatori, con 3,5 milioni di abitanti è la città più popolosa del paese.
FOTO: LUCA LOCATELLI/NAT GEO IMAGE COLLECTION

Un patrimonio da preservare

Le immagini in mostra attraggono lo sguardo degli spettatori con la loro bellezza straordinaria, ma al tempo stesso ci avvertono: in questa infinita magnificenza risuona un campanello d’allarme, pronto a ricordarci quanto sia importante rispettare gli equilibri naturali che ci circondano.

Le straordinarie immagini di National Geographic ci mostrano la storia del pianeta e quella della nostra specie, l’infinita ricchezza e la bellezza delle forme vitali e degli ambienti che l’evoluzione ha creato, ma ci ammoniscono anche sulla delicatezza degli equilibri naturali e sui rischi di degrado e distruzione derivanti dall’attività umana

Cosimo Bracci Torsi, presidente di Palazzo Blu
In una foresta alle porte di Copenaghen, in Danimarca, i visitatori possono salire su una passerella a spirale alta 45 metri.
In una foresta alle porte di Copenaghen, in Danimarca, i visitatori possono salire su una passerella a spirale alta 45 metri.
FOTO: ORSOLYA HAARBERG/NAT GEO IMAGE COLLECTION

La mostra si conclude con un messaggio positivo, attraverso una serie di immagini che presentano gli strumenti che possiamo e dobbiamo utilizzare per ripristinare un rapporto sano con l’ambiente, al fine di consegnare alle generazioni future un mondo che non sia più in pericolo.

FONTI

National Geographic
Palazzo Blu
Explore

di Irene Tassi

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto