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“And the Animals Were Sold”: Rachel Whiteread a Bergamo

Rachel Whiteread
Rachel Whiteread “And the animals were sold” 2023. Foto Finestre sull’arte.

Dal 23 giugno al 29 ottobre 2023 il Palazzo della Ragione di Bergamo ospita l’installazione ineditaAnd the Animals Were Sold” dell’artista inglese Rachel Whiteread.

La mostra è organizzata dalla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo in occasione dell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura. L’installazione curata da Lorenzo Giusti e Sara Fumagalli è pensata in relazione alla città e in conversazione con l’architettura e la storia del Palazzo. Whiteread realizza per la Sala delle Capriate un’installazione ambientale composta da sessanta sedie. Le sedie intendono costituire la materializzazione dello spazio vuoto compreso tra le gambe di due differenti modelli di sedute.

Le sculture sono realizzate in diverse tipologie di pietre che si ritrovano nei materiali di costruzione sia del Palazzo sia di Piazza Vecchia in Città Alta. Ad esempio viene ripresa la pietra di Sarnico presente nella facciata del Palazzo della Ragione e il marmo di Zandobbio della Fontana del Contarini. Questi materiali sono ancora oggi estratti dalle cave del territorio bergamasco. L’artista ha voluto così creare una stretta relazione con il territorio e la sua storia, nonché con l’architettura stessa del sito.

L’installazione: il richiamo alla pandemia e alla socialità ritrovata

pietre
Le pietre del territorio utilizzate dall’artista

Il titolo dell’installazione è evocativo innanzitutto della pandemia ma anche di una qualsiasi conversazione di cui si possono cogliere quasi inavvertitamente alcune parole.  L’artista in primo luogo riporta alla mente l’immagine dei mercati asiatici in cui si vendono animali di ogni sorta e che molti studiosi sostengono essere all’origine della mutazione del Coronavirus.  

Inoltre questa risulta essere la prima occasione dell’artista di esprimersi artisticamente sull’esperienza drammatica e straniante della pandemia. Bergamo è stata, per l’artista, una delle prime esperienze di ritorno alla vita pre-pandemica, quando viaggiare era una condizione assolutamente normale. E l’esperienza che l’artista ha fatto in occasione della sua prima visita alla città l’ha colpita al punto che ha iniziato a pensare al suo intervento come legato agli eventi noti della diffusione incontrollata della pandemia a Bergamo.

Le sessanta sedie che costituiscono l’installazione vogliono evocare la presenza e insieme l’assenza di altrettante persone. Come per molte delle sue opere, il vuoto sta al posto di qualcosa d’altro: in questo caso di una persona o di una moltitudine di persone. Quando le sedie sono poste a due metri di distanza tra loro la disposizione studiata dall’artista rimanda all’obbligo del distanziamento sociale. Quando le sedie sono poste invece in modo più libero rimandano ad una conversazione, alludendo a una prossimità ritrovata. Partendo da queste considerazioni l’artista ha concepito un’installazione che intende portare l’attenzione anche sulla storia del Palazzo della Ragione. Il luogo infatti in passato costituiva la sede in cui rappresentanti della municipalità si incontravano per discutere, confrontarsi e legiferare. Inoltre l’artista vuole sottolineare la piazza antistante che, in particolare nel periodo estivo, diventa luogo di ritrovo per gli abitanti e per i turisti. 

Le sessanta sedute costituiscono in definitiva un invito rivolto ai visitatori a sostare per animare questa Sala e viverla come luogo di scambio e relazione, di vicinanza e condivisione.

Informazioni utili alla visita:

Orari di apertura: Martedì-Venerdì: 11:00-18:00, Sabato e Domenica: 10:00-20:00. Lunedì chiuso.

Biglietti: l’ingresso è gratuito.

Fonti:

GAMeC

Finestre sull’arte

di Sara Simonini

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