
Dal 2 luglio al 23 ottobre il Castello del Buonconsiglio a Trento, ospita la grande mostra estiva «I COLORI DELLA SERENISSIMA. Pittura veneta del Settecento in Trentino» a cura di Andrea Tomezzoli e Denis Ton.
I fantastici colori, le invenzioni, le grandi storie del più sontuoso Settecento veneziano brilleranno nei saloni del Magno Palazzo dei Principi Vescovi di Trento . Nel complesso la mostra documenta, per la prima volta in modo realmente ampio, l’influsso dell’arte veneziana nella vallate del Trentino. Si tratta di Settanta opere, molte di grandi dimensioni, ospitate nel Castello del Buonconsiglio e provenienti da musei e collezioni europee e statunitensi. Sono dipinti che ornavano palazzi e chiese di queste vallate e che tempo, guerre, vicende familiari hanno disperso. Gli stessi curatori hanno inseguito le loro tracce, scovandole infine in musei o sul mercato antiquario internazionale, riuscendo a riunirle e, in alcuni casi, a ricomporle, in una esposizione dove ricerca scientifica e spettacolarità esprimono un perfetto connubio.

La mostra
La mostra vuole fornire un quadro delle presenze di artisti e di opere di maestri veneti nei territori del Tirolo meridionale tra la fine del Seicento e il Settecento. Particolarmente rilevante è la vicinanza ai territori della Serenissima la quale ha inevitabilmente condotto una serie di stretti legami. Da un lato con l’arrivo di opere d’arte inviate da Venezia e con la presenza di artisti veneti in Trentino; dall’altra con soggiorni di formazione di pittori del Principato Vescovile nei due centri principali della Repubblica Veneta, ovvero la capitale e Verona.
Di conseguenza è rilevante il potere attrattivo esercitato lungo tutto il secolo dalla Scuola Veronese, che nel 1764 si organizzò in una vera e propria Accademia di pittura, riconosciuta ufficialmente e guidata dalla autorevole personalità di Giambettino Cignaroli.
“La mostra costituisce l’occasione per allargare lo sguardo e annodare fra loro con un filo rosso le opere sul territorio di artisti come Fontebasso o Giambattista Pittoni e Gaspare Diziani. Su tutti prende rilievo la presenza di Antonio e Francesco Guardi, indiscussi protagonisti della stagione pittorica tardo-settecentesca veneziana, ma con le proprie radici familiari in Val di Sole, dove torneranno più volte”
Denis Ton, Curatore della mostra