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“RUTH ORKIN: una nuova scoperta” ai Musei Reali di Torino

Ruth Orkin "Jinx on Lambretta", Italia 1951
Ruth Orkin “Jinx on Lambretta”, Italia 1951

La prima mostra italiana dedicata a Ruth Orkin, fotoreporter del Novecento. 17 marzo – 16 luglio 2023 Musei Reali di Torino.

La mostra “Ruth Orkin. Una nuova scoperta”  è la prima antologica italiana dedicata alla fotografa americana. E’ curata da Anne Morin e prodotta dalla Società Ares srl e i Musei Reali con il patrocinio del Comune di Torino. Continua la serie di mostre dedicate alla fotografia delle Sale Chiablese, spazio che i Musei Reali hanno riservato alle arti contemporanee

“Ruth Orkin. Una nuova scoperta” Musei Reali di Torino
“Ruth Orkin. Una nuova scoperta” Musei Reali di Torino

La mostra monografica presenta 156 fotografie, la maggior parte delle quali originali, che ripercorrono la traiettoria di una grande fotoreporter del Novecento, in particolare tra il 1939 e la fine degli anni Sessanta. L’esposizione offre al pubblico italiano l’occasione di scoprire o riscoprire il lavoro di una fotografa che ha saputo esprimere il suo talento e la sua passione attraverso la macchina fotografica, sia nel campo del giornalismo che in quello del cinema.

Il lavoro dell’artista viene affrontato da  una particolare prospettiva: l’incrocio tra l’immagine fissa e l’immagine in movimento. Affascinata dal cinema, Ruth Orkin sognava di diventare una regista ma per la difficoltà nell’affermarsi in un mondo prevalentemente maschile dovette reinventare il suo sogno avviando un nuovo modo di “fare fotografia”. Gli scatti sono suddivisi in sei sezioni tematiche: “Il viaggio in bicicletta”, “New York”, “Europa”, “Cinema e musica”, “Famiglia” e “A World Through My Window”. Tra le opere esposte spiccano alcune immagini iconiche come “American Girl in Italy” e  i ritratti di personalità quali Robert Capa, Albert Einstein, Marlon Brando, Orson Welles, Lauren Bacall, Vittorio De Sica, Woody Allen e altri.

Ruth Orkin, la fotografa che racconta storie

Ruth Orkin è stata una fotografa che ha saputo raccontare storie con le sue immagini. Ha saputo esprimere il suo talento e la sua passione in un campo dominato dagli uomini, ottenendo riconoscimenti e premi per il suo lavoro.

Ruth Orkin "Two American Tourists", Roma 1951
Ruth Orkin “Two American Tourists”, Roma 1951. da Flickr

Fin da bambina si appassiona al cinema e alla fotografia, tanto da ricevere in regalo la sua prima macchina fotografica a dieci anni. A quindici anni si trasferisce con la madre a Los Angeles, dove inizia a lavorare come messaggera per gli studi cinematografici. Nel tempo libero scatta foto ai suoi amici e ai paesaggi della California.

“Il viaggio in bicicletta”

Nel 1939 Ruth decide di intraprendere un viaggio in bicicletta da Los Angeles a New York, documentando con le sue foto le persone e i luoghi che incontra lungo la strada. La fotografa tenne un diario che diventò una progressione cinematografica, un reportage che raccontava il viaggio in ordine cronologico come se le fotografie fossero immagini di un film mai girato. Questa esperienza le vale la pubblicazione di un articolo sul giornale American Girl.

“New York”, “Europa” e “Cinema e musica”

Ruth Orkin "Couple in MG", Firenze, 1951
Ruth Orkin “Couple in MG”, Firenze, 1951 .da Flickr

Trasferita a New York, inizia a lavorare come fotografa freelance per diverse riviste, tra cui Life, Look e Cosmopolitan. Si specializza nel ritratto e nella fotografia di scena, immortalando personaggi famosi del mondo del cinema, della musica e della cultura. È in questo periodo che realizza alcuni degli scatti più interessanti. La fotografa cattura da una finestra gli avvenimenti che si svolgono per strada, riprendendo la vita quotidiana di alcune persone ignare di essere fotografate.

Nello stesso periodo insieme al marito collabora alla realizzazione di alcuni film indipendenti occupandosi della sceneggiatura e del montaggio.

“Famiglia” e “A World Through My Window”

Negli anni Sessanta Ruth Orkin si dedica principalmente alla fotografia di famiglia e alla documentazione della vita quotidiana dei suoi due figli. Continua però a lavorare anche come fotografa professionista, realizzando servizi fotografici per alcune riviste.

Negli anni Settanta espone le sue opere in diverse mostre personali e collettive negli Stati Uniti e all’estero.

Nel 1984 pubblica il libro “A World Through My Window”, che raccoglie le sue foto scattate dalla finestra del suo appartamento a Central Park. Qui l’artista proponeva la stessa inquadratura, nelle diverse stagioni: il soggetto è il tempo che scorre sotto forma di una sequenza che parla dell’elasticità del tempo filmico.

L’iconica “American Girl in Italy”

Tra le opere esposte trova spazio anche uno dei suoi scatti più iconici e più famosi della storia della fotografia “American Girl in Italy” scattata a Firenze nel 1951.

Ruth Orkin, American Girl in Italy, Firenze, 1951.
Ruth Orkin  “American Girl in Italy“, Firenze, 1951. da Flickr

Il soggetto della foto è una giovane turista americana di nome Ninalee Craig che cammina per una strada affollata di uomini italiani che la guardano con interesse e ammirazione. La foto fa parte di una serie intitolata “Don’t Be Afraid to Travel Alone”, che documenta le esperienze di viaggio solitario di due donne americane in Europa. Lo scatto è stato pubblicato per la prima volta sulla rivista Cosmopolitan nel 1952, come parte di un articolo che incoraggiava le donne a viaggiare da sole. Successivamente è anche entrato a far parte della collezione del Metropolitan Museum of Art di New York, dove è stata acquistata nel 1967.

La fotografia è stata scattata in modo spontaneo secondo il racconto della stessa Ruth Orkin e di Ninalee Craig. Le due donne si erano incontrate in un albergo a Firenze e avevano deciso di uscire insieme per fotografare le situazioni tipiche che si incontravano viaggiando da sole. Mentre camminavano per la Piazza della Repubblica, Ruth Orkin vide la scena perfetta e chiese a Ninalee Craig di attraversare la strada mentre lei si posizionava al centro dell’incrocio per scattare la foto. La donna scattò la fotografia in un solo colpo, senza alcuna regia o posa.

Libera ed estremamente moderna Ruth Orkin è sempre riuscita a rubare attimi fugaci di vita quotidiana cogliendo la semplice umanità che cela dietro di sé mille storie segrete.

“Preferisco che i miei soggetti non sappiano che mi trovo lì, e che siano troppo indaffarati per accorgersi della mia presenza… Essere accettata dal soggetto era ciò che contava. Lo chiamavo “confondersi con la tappezzeria”.”

Ruth Orkin

Informazioni sulla visita:

Orari di apertura: dal martedì al venerdì, dalle 10.00 alle 19.00, sabato e domenica, dalle 10.00 alle 21.00 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)

Biglietti: intero € 15,00, ridotto per over 65, insegnanti, gruppi, Dipendenti Comune di Torino, Città metropolitana di Torino e Regione Piemonte € 13,00, ridotto studenti fino ai 25 anni € 10,00, ridotto ragazzi tra 12 e 17 anni € 6,00

Per maggiori informazioni visita il sito https://museireali.beniculturali.it/mostra-ruth-orkin-una-nuova-scoperta/

Fonti:

Musei Reali

Exibart

Archivio fotografico Orkin

Met Museum

di Sara Simonini

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