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Plinio il Vecchio in mostra a Como per il suo bimillenario

Installation views, credit Carlo Pozzoni
Installation views, credit Carlo Pozzoni

Fino al 31agosto 2024 la Fondazione Alessandro Volta presenta a Como la mostra “Il catalogo del mondo: Plinio il Vecchio e la Storia della Natura”.

In occasione dei duemila anni dalla nascita di Plinio il Vecchio, avvenuta a Novum Comum (l’odierna Como) tra il 23 e il 24 d.C., la Fondazione Alessandro Volta inaugura proprio nella città natale di Plinio la mostra: “Il catalogo del mondo: Plinio il Vecchio e la Storia della Natura“. Questa mostra si propone di celebrare la figura di Plinio il Vecchio e di evidenziare l’importanza della sua opera attraverso i secoli per generazioni di letterati, scienziati e artisti. Grazie alle sue descrizioni dei capolavori perduti dell’antichità, questi studiosi hanno potuto infatti identificare e attribuire nomi, volti e autori a molte opere del passato.

Sotto la direzione artistica del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei duemila anni dalla nascita di Plinio il Vecchio e curata da Gianfranco Adornato, Professore di Archeologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, l’esposizione presenta un racconto inedito sulla figura e la vita di Plinio il Vecchio, dall’antichità ai giorni nostri. La mostra mette in luce la straordinaria fortuna della sua opera nel corso dei secoli e la sua rilevanza nella società contemporanea, impegnata in una profonda riflessione sulla salvaguardia dell’ambiente e sul rapporto dell’uomo con la natura. Plinio continua a ispirare scrittori e artisti moderni sia attraverso il mito della sua morte sia grazie all’unicità della sua opera, che descrive sistematicamente il mondo in tutte le sue manifestazioni naturali.

La mostra dedicata a Plinio il Vecchio trasforma la sua “Naturalis Historia” in una sorta di manifestazione tangibile, come se la sua vasta opera scritta si fosse materializzata in sculture della cultura antica. Plinio il Vecchio non ha creato statue né dipinto quadri, eppure la sua influenza si fa sentire indirettamente in molte opere d’arte. È grazie a lui che la conoscenza e il contesto immateriale della sapienza sono stati tramandati, diventando fonte d’ispirazione per gli artisti. Valorizzare tali principi significa celebrare con convinzione la cultura come magnifica identità nazionale italiana.

Installation views, credit Carlo Pozzoni
Installation views, credit Carlo Pozzoni

La mostra

“Il catalogo del mondo: Plinio il Vecchio e la Storia della Natura” si diffonde in città guidando il visitatore attraverso i secoli, per illustrare la rilevanza, la fortuna, l’influenza e l’eredità multiforme della Naturalis Historia e del suo autore sul processo di sviluppo culturale europeo.

La mostra si articola a partire dalle prestigiose sedi dell’Ex Chiesa di San Pietro in Atrio e del Palazzo del Broletto, tramite un allestimento a cura dell’Architetto Paolo Brambilla, coinvolgendo molteplici luoghi della città di Como attraverso un percorso open-air che termina nel nuovo spazio multimediale Vis Comensis.

Il percorso espositivo presenta oltre quaranta opere provenienti dalle maggiori istituzioni museali italiane, tra cui le Gallerie degli Uffizi, i Musei Vaticani, la Biblioteca Palatina e molti altri.

Fulcro storico e artistico dell’intero percorso espositivo è costituito da due tra le più celebri e discusse opere statuarie dell’antichità: la Statua di Efebo nudo tipo Westmacott conservata a Castel Gandolfo e concessa dai Musei Vaticani (da cui provengono anche i busti dei tre imperatori Tiberio, Tito e Augusto) e il Doriforo, in prestito dalle Gallerie degli Uffizi insieme ai ritratti degli imperatori Claudio, Vespasiano e Domiziano.

Statua di Efebo nudo tipo Westmacott, Marmo, inv. 36420,
Castelgandolfo, Antiquarium, Sala IV, Musei Vaticani
Statua di Efebo nudo tipo Westmacott, Marmo, inv. 36420,
Castelgandolfo, Antiquarium, Sala IV, Musei Vaticani
Doriforo, Arte Romana, copia da Policleto
Inv. Sculture 1914, n. 114, Gallerie degli Uffizi
Doriforo, Arte Romana, copia da Policleto, Inv. Sculture 1914, n. 114,
Gallerie degli Uffizi

La mostra offre inoltre al pubblico la possibilità di ammirare numerose altre opere di assoluto valore tra cui  lo splendido Ritratto di Nerone del Museo Palatino, l’importantissimo manoscritto della Naturalis Historia, di Gaius Plinius Secundus, illustrato da Cristoforo Cortese proveniente dalla Biblioteca Palatina e molte altre opere.

In mostra troviamo alcuni dei più straordinari capolavori dell’arte antica, spesso menzionati nei testi storico-artistici di Plinio o presenti nel tessuto urbano di Roma, insieme a una selezione di gemme, dalle Gallerie degli Uffizi. Talvolta, esemplari antichi sono accostati ai testi pliniani per far emergere, attraverso le sue parole, la grandezza di questi oggetti e degli artisti che li hanno plasmati.

Ritratto di Claudio, Inv. Sculture 1914, n. 97
Gallerie degli Uffizi
Ritratto di Claudio, Inv. Sculture 1914, n. 97
Gallerie degli Uffizi
Installation views, credit Carlo Pozzoni
Installation views, credit Carlo Pozzoni
Apollo, Inv. Gemme 1921, n. 408
Gallerie degli Uffizi
Apollo, Inv. Gemme 1921, n. 408
Gallerie degli Uffizi

Nelle due sedi principali (Palazzo del Broletto e l’Ex Chiesa di San Pietro in Atrio) la mostra si articola in sei sezioni che indagano diversi aspetti della sua vita e della sua fortuna:

Plinio e il suo tempo

Attraverso una selezione di ritratti imperiali e la ricostruzione di luoghi iconici dell’antica Roma durante l’era Flavia, i visitatori sono immersi nel contesto sociale di Plinio il Vecchio. Si offre loro l’opportunità di comprendere la sua carriera politica e militare, il suo rapporto con il potere e i numerosi viaggi in Europa che hanno contribuito alla formazione delle sue conoscenze. Questo background è fondamentale per apprezzare appieno l’opera di Plinio.

Plinio e Como

In questa sezione viene raccontata la storia della città di Como, fondata da Cesare come Novum Comum; il racconto viene proposto attraverso le voci dei suoi cittadini più celebri, le iscrizioni dedicatorie, i rilievi e le statue ritratto.

La Naturalis Historia e la sua fortuna

Attraverso l’analisi di alcuni dei principali codici della Naturalis Historia, viene tracciato il percorso fortunato di quest’opera dalla tarda antichità fino ai tempi moderni. Si mettono in evidenza i momenti cruciali, come la prima traduzione in volgare ad opera di Landino. Accanto ai manoscritti e agli incunaboli, opere d’arte coeve illustrano l’influenza diffusa della Naturalis Historia nella cultura del periodo, cercando di delineare il suo impatto sulla nascita di una storiografia storico-artistica moderna.

Nobilia opera a Roma

Qui si esplora il ruolo dei capolavori greci nel tessuto urbano di Roma e nella storia dell’arte antica, focalizzandosi su casi specifici di ricezione di opere greche. Attraverso le copie romane di opere originali greche e le pitture, l’intento è ripercorrere alcuni momenti significativi della storia dell’arte antica, come descritti direttamente da Plinio il Vecchio.

I prodigi della natura. Le gemme

Nella Naturalis Historia, le gemme costituiscono un microcosmo che esprime al massimo le meraviglie della natura. Alcuni esemplari antichi sono esposti in connessione con il testo di Plinio il Vecchio, offrendo una spiegazione dettagliata della loro grandezza, della natura stessa e degli artisti che le hanno create, utilizzando le parole dello stesso Plinio.

Il mito contemporaneo. Morte e fortuna di Plinio nel XX secolo

La sezione finale esplora la persistente influenza di Plinio, l’eruzione del Vesuvio e la tragedia di Pompei ed Ercolano nell’immaginario contemporaneo e cinematografico. Plinio rimane una fonte di ispirazione per scrittori e artisti moderni, sia attraverso il mito della sua morte che grazie alla straordinaria peculiarità della sua opera, che offre una descrizione sistematica del mondo e delle sue molteplici manifestazioni naturali.

L’ultima sezione della mostra è dunque dedicata alla fortuna di Plinio nell’immaginario contemporaneo; sono presenti opere differenti realizzate da artisti contemporanei ognuno dei quali ha portato un suo personale apporto alla mostra tramite le proprie tecniche artistiche e la propria poetica. In questa sezione dedicata al contemporaneo troviamo:

Cy Twombly

Artista facente parte del filone dall’arte concettuale, Cy Twombly è un artista statunitense che presenta tre serie: “Natural History II”, “Six Latin Writers and Poets” e “Five Greek Poets and a Philosopher

Cy Twombly, Natural History II, Collezione privata Fam. Di Cosmo
Cy Twombly, Natural History II, Collezione privata Fam. Di Cosmo
Cy Twombly, Six Latin Writers and Poets, Collezione privata Fam. Di Cosmo
Cy Twombly, Six Latin Writers and Poets, Collezione privata Fam. Di Cosmo

Fabio Viale

Fabio Viale, presente con alcune delle sue maggiori opere scultoree, tra le quali il “Laocoonte”, “Venus” e “Kouros”, sulle quali sovrascrive nuovi valori attraverso il processo di “tatuatura”, secondo una tecnica da lui stesso messa a punto.

Fabio Viale, Head, 2024
Marmo bianco e pigmenti
Fabio Viale, Head, 2024
Marmo bianco e pigmenti
Fabio Viale, Laocoonte, 2020,
Marmo bianco e pigmenti, 198,5x134x86 cm
Collezione privata, Photo credits Michele Sereni
Fabio Viale, Laocoonte, 2020,
Marmo bianco e pigmenti, 198,5x134x86 cm
Collezione privata, Photo credits Michele Sereni
Fabio Viale, Kouros, 2018
Marmo bianco, pigmenti, oro 24Kt e argento
Fabio Viale, Kouros, 2018
Marmo bianco, pigmenti, oro 24Kt e argento

Luigi Spina

L’artista italiano Luigi Spina presenta in questa occasione la prima assoluta del suo progetto fotografico “Interno Pompeiano”.

Luigi Spina, Casa della Caccia Antica, Ricerca Interno Pompeiano
Luigi Spina, Casa della Caccia Antica, Ricerca Interno Pompeiano
Installation views, credit Carlo Pozzoni
Installation views, credit Carlo Pozzoni

Questa connessione con l’arte contemporanea prosegue poi con la serigrafia “Vesuvius” di Andy Warhol, e con l’opera “Naturalis Historia” di Giulio Paolini.

Spazio multimediale Vis Comensis

Lo spazio multimediale Vis Comensis, inaugurato il 3 maggio per la prima volta al pubblico, è interamente dedicato a quattro illustri cittadini di Como: Plinio il Vecchio, Plinio il Giovane, Paolo Giovio e Alessandro Volta. Situato in un palazzo storico della città, questo nuovo spazio multimediale fa parte integrante del percorso espositivo. Per tutto il 2024, la terza sala sarà dedicata a un approfondimento su Plinio il Vecchio. Attraverso una sorta di galleria virtuale e l’interazione vocale, i visitatori possono immergersi in una breve narrazione visiva delle più importanti sculture dell’epoca romana, interpretate grazie ai testi di Plinio nella sua monumentale opera, la “Naturalis Historia”.

Spazio multimediale Vis Comensis, Photo credits Kaos Produzioni srl
Spazio multimediale Vis Comensis, Photo credits Kaos Produzioni srl
Spazio multimediale Vis Comensis, Photo credits Kaos Produzioni srl
Spazio multimediale Vis Comensis, Photo credits Kaos Produzioni srl

La mostra intende ispirare il visitatore all’importanza della cultura classica, come elemento necessario per le sfide dell’oggi. Un’arte che intende emozionare ed incantare, ma anche insegnare che i valori etici e morali della nostra storia potrebbero essere ancora di ispirazione. L’ambizione è quella di sensibilizzare ad un Umanesimo pliniano, come riscoperta del sapere di Plinio il Vecchio e collocare nuovamente l’uomo al centro della natura e della vita.

Luca Levrini

Informazioni

Data: dal 3 maggio al 31 agosto 2024

Luogo: La mostra si diffonde in città a partire dall’Ex Chiesa di San Pietro in Atrio e del Palazzo del Broletto fino al nuovo spazio multimediale Vis Comensis

Orari: 
Ex Chiesa di San Pietro in atrio:  dal Martedì al Venerdì: 14.00 – 20.00
Sabato e Domenica: 10.00 – 20.00
Chiuso il Lunedì
Palazzo del Broletto: dal Martedì al Venerdì: 14.00 – 18.00
Sabato e Domenica: 10.00 – 18.00
Chiuso il Lunedì

Biglietti (biglietto unico per tutte le sedi espositive):
Intero: 10,00€
Ridotto: 5,00€ (per gli studenti fino a 19 anni e per i gruppi con almeno 15 partecipanti)
Gratuito: per i minori di 14 anni e per i disabili (ed eventuale accompagnatore)

Email: plinio23@fondazionealessandrovolta.it

Telefono: 031 579811

Sito web: Plinio 23 – Bimillenario Pliniano

Fonti

Plinio 23 – Bimillenario Pliniano
Fondazione Alessandro Volta
Itinerari nell’Arte

di Martino Riva

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