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La metafisica continua. Giorgio De Chirico a Conegliano

Fino a domenica 25 febbraio 2024 a Palazzo Sarcinelli, Conegliano (Treviso) è possibile visitare la grande mostra Giorgio De Chirico. Metafisica continua.

Giorgio De Chirico. Metafisica continua è tuttora in corso e ospita per la prima volta un considerevole gruppo di capolavori dell’artista italiano nella città di Conegliano. Le lussuose stanze rinascimentali di Palazzo Sarcinelli fanno da sfondo architettonico all’esposizione delle opere di De Chirico, un’artista che ha da sempre saputo confrontarsi con il passato artistico italiano.

La mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è organizzata da ARTIKA di Daniel Buso e Elena Zannoni, in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa De Chirico e il Comune di Conegliano. Ad essere esposte sono 71 opere dell’artista e tra esse un’importante selezione dei principali soggetti di De Chirico: dai Manichini senza volto alle Torri; dagli ‘interni ferraresi” agli Archeologi e tanti altri soggetti della stagione neometafisica.

Ed è proprio la stagione neometafisica (1965-1978) il focus attorno al quale è costruita la mostra. De Chirico torna a elaborare temi che caratterizzavano le opere del primo periodo metafisico (1910-1918) sviluppandoli secondo modalità innovative. Oltre a presentare i contenuti più noti, le opere selezionate mettono in evidenza le tecniche artistiche utilizzate dal maestro: pittura, disegno, acquerello, scultura e litografia.

La ”nuova” arte metafisica di De Chirico

Giorgio De Chirico è stato un autore molto importante nella pittura del primo 900, ispiratore non solo del Surrealismo ma anche di altri movimenti come il Realismo magico, la Neau Sachlichkeit (nuova oggettiva), la pop art, la transavanguardia e naturalmente la metafisica. L’artista nei suoi settant’anni di carriera (1908-1978) continua a sperimentare stili, tecniche e soggetti diversi.

Negli anni Dieci, Venti e Trenta del 900, De Chirico inizia ad interessarsi alla metafisica, in particolare studia i due concetti nietzschiani dell’eterno ritorno e del dualismo apollineo-dionisiaco.

Secondo l’artista il compito dell’arte non è quello di riprodurre la realtà ma è quello di andare oltre per esplorarne la complessità. L’artista comincia a produrre opere che appaiono sospese, percorse da visioni sulle quali si muovono simboli misteriosi e personaggi sfuggenti, immagini oniriche e complesse allegorie.

La carriera metafisica di De Chirico può essere suddivisa in due fasi: la prima, considerata più ”classica” e la seconda definita ”nuova”. De Chirico definisce la seconda fase con il termine neometafisica poiché attinge a soggetti classici che sviluppa secondo modalità fortemente innovative. I dipinti neometafisici appaiono decisamente più semplici e luminosi rispetto ai colori cupi che caratterizzavano i lavori precedenti.

Opere come Il segreto del castello, L’anniversario del principe (1973) e Vita silente metafisica con busto di Minerva (1974) si rifanno a incoerenti costruzioni spaziali con piani prospettici e vertiginosi. Tra il 1968 e il 1976 De Chirico produce anche numerose copie quasi identiche di opere celebri, in particolare Le muse inquietanti e La torre.

I soggetti in mostra

Il percorso espositivo, suddiviso in sei sezioni, inizia dall’arte neometafisica, dove vengono riprese le tematiche concepite negli anni precedenti e prosegue con le sezioni dedicate ai soggetti di spazi esterni come le piazze d’Italia e le torri; gli ”spazi interni ferraresi metafisici”; i Manichini senza volto e gli Archeologi; la serie delle Mythologie e infine, i Bagni Misteriosi.

De Chirico concepisce lo spazio esterno come qualcosa di fittizio e artificiale, costruito per facilitare l’incontro tra individui. Per questo, l’artista concentra la propria attenzione sulle piazze d’Italia e vi colloca i protagonisti, spesso raffiguranti manichini, in una cornice architettonica classica tra le arcate e i portici, rovesciando le tradizioni leggi della prospettiva.

Bloccato a Ferrara nel corso della Grande Guerra, De Chirico si dedica alla realizzazione degli Interni ferraresi. L’artista ritrae scene claustrofobiche caratterizzate dalla presenza di molti strumenti e strutture geometriche costruite con aste, righelli e squadre, mescolati a oggetti comuni. L’osservatore è confuso e travolto da un cortocircuito percettivo che, De Chirico induce eliminando ogni confine spaziale. Un esempio è dato dal dipinto presente in mostra Interno metafisico con testa di cavallo, 1968 dove appare il motivo del ”quadro nel quadro”.

Dopo il tema delle Piazze d’Italia, la mostra prosegue con la sezione dedicata alle opere che hanno come soggetto: il manichino senza volto. Inizialmente rappresentato come veggente e trovatore cavalleresco o nei panni di figure mitologiche quali Ettore e Andromaca, il ”manichino dechirichiano” si è evoluto fino prendere le sembianze degli Archeologi.

Le ultime sezioni della mostra sono dedicate alle Mythologie. Nel 1934 De Chirico realizza le illustrazioni per l’opera Mythologie del poeta surrealista Jean Cocteau. Il frontespizio e le dieci litografie segnano la comparsa di un nuovo soggetto, quello dei cosiddetti Bagni Misteriosi che chiudono la mostra.

Informazioni utili

QUANDO: Dal 11 ottobre 2023 al 25 febbraio 2024

DOVE: Conegliano, Palazzo Sarcinelli, Via XX Settembre, 132, 31015

ORARI DI APERTURA: dal mercoledì al venerdì 10-13 e 14-19. Sabato, domenica e festivi 10-19. Chiusura: lunedì e martedì. (La biglietteria chiude 30 minuti prima). Tempo di visita: 1 ora circa

La prenotazione è obbligatoria per tutte le tipologie di biglietto

TELEFONO: +39 351 809 9706

EMAIL: per prenotare www.midaticket.it

SITO UFFICIALE: https://www.artikaeventi.com/dechirico.html

Fonti

Artikaeventi

Artribune

Arte.it

di Cecilia Cattaneo

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