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Il Castello di Gradara: tra amori tragici e dure lotte di potere

Castello di Gradara
Foto di Alessandro Orlandi
Castello di gradara. Credits Alessandro Orlandi

Castello di Gradara // Gradara // Pesaro e Urbino // Marche – Castello medievale fortificato al confine tra le Marche e l’Emilia-Romagna.

Contesto

Il Castello di Gradara e il suo borgo fortificato sono uno degli esempi meglio preservati delle costruzioni medievali italiane. La fortezza è una delle più maestose del Paese grazie alle due cinte murarie, di cui quella più esterna si estende per quasi 800 m.

La posizione strategica della roccaforte, che si erge al confine tra le Marche e l’Emilia-Romagna, permette una vista estesa sulle vallate e sul Mar Adriatico. Nel corso della sua storia diventa teatro di forti scontri tra le milizie fedeli al papa e le signorie del territorio, venendo governato dalle potenti famiglie dei Malatesta, degli Sforza e dei Della Rovere

La costruzione del mastio (o torrione principale) risale intorno al XII secolo per volontà di Pietro e Ridolfo De Grifo, che usurpano la zona al comune di Pesaro. 

Nel 1289 il castello è al centro della tragica storia d’amore tra Paolo e Francesca, immortalati da Dante nel V canto dell’Inferno della celebre Divina Commedia. Ancora oggi affascina per il suo mistero migliaia di persone oltre a interessare scrittori, musicisti, letterati di ogni epoca dal calibro di Petrarca e D’Annunzio. 

Oggi il castello è uno dei monumenti più visitati della regione e centro di diversi eventi di arte e musica.

info
Castello di Gradara maps
Castello di Gradara maps

Storia

Le radici del nucleo originale della rocca di Gradara risalgono attorno al XII secolo, quando Pietro e Ridolfo De Grifo si impadroniscono della zona e realizzano il torrione principale della futura fortezza, alto 30 m. 

Nella prima metà del XIII secolo, grazie all’aiuto del papa Bonifacio VIII, il signore di Rimini Malatesta da Verucchio (detto il Mastin Vecchio o il Centenario) si appropria della torre dei De Grifo, facendola diventare il mastio dell’attuale rocca. 

Sotto al potere degli Sforza nel 1494 il castello diventa il luogo di soggiorno della seconda moglie di Giovanni Sforza, Lucrezia Borgia.
Per un breve periodo il suo controllo è lasciato nelle mani del fratello di Lucrezia Borgia, Cesare Borgia.

Durante il pontificato di Giulio II Della Rovere, per sua decisione, Gradara passa al nipote Francesco Maria II.
Alla morte di Livia Farnese, vedova di Della Rovere, l’amministrazione della rocca viene concessa a diverse famiglie nobili. Fino ad arrivare nella seconda metà del 1700 al marchese Mosca di Pesaro, che si occupa del castello ormai abbandonato allo stato di rudere sotto il controllo papale.  

Dopo la morte del marchese, il castello diventa proprietà comunale e nel 1877 è ceduto al conte Morandi Bonacossi di Lugo.

Nel 1920 viene acquistato dal collezionista e amante dell’arte e della storia, l’ing. Umberto Zanvettori di Belluno.
Con la collaborazione degli architetti Ferrari e Giovannoni, il castello ritorna al suo splendore originale attraverso un preciso e delicato restauro. Prima di morire, Zanvettori nel 1928 vende il castello allo Stato italiano, con una clausola di usufrutto da parte della vedova Alberta di Porta Natale. Negli anni la costruzione diventa visitabile ad eccezione delle stanze private, arrivando solo nel 1983 a essere pienamente accessibile al pubblico.

Architettura

La Torre del Mastio presenta una base realizzata con materiali di rimpiego, forse provenienti da una vicina necropoli o da una pieve, il cui riferimento è caratterizzato da una pietra con iscrizioni in lettere capitali [L] (?) DEMETRI.
La sua struttura militare è autosufficiente e ancora oggi conserva la grande cisterna, utilizzata per l’approvvigionamento delle acque durante i lunghi periodi di assedio. L’accesso avviene tramite delle scale in legno, facilmente rimovibili in caso di attacco. 

Il primo restauro della fortezza avviene intorno al XIV secolo grazie alla famiglia Malatesta e la struttura acquista una conformazione tipica delle architetture militari trecentesche. Oltre alla fortezza vengono costruite anche le due cinte murarie tra il XIII e il XIV secolo. La costruzione realizzata da un geniale architetto, di cui purtroppo non si conosce il nome, presenta interessanti particolari nelle tre torri poligonali. Queste sono coperte e abbassate al livello dei cammini di ronda, una scelta che si diffonde solo successivamente nella seconda metà del XV secolo. 

Nel Quattrocento le torri vengono modificate e accompagnate dalle scarpate, utili a fini strutturali conferendo stabilità durante attacchi con armi da fuoco.

L’intervento del conte Morandi Bonacossi avviene sulla muratura e porta ad alcuni cambiamenti. Si aprono nuove finestre nei muri perimetrali, si elimina il ponte levatoio e si modifica la copertura della Torre del Mastio, che viene sostituita con una merlatura ghibellina.

Infine l’ultimo restauro, più interpretativo che filologico, del castello avviene nel 1921 grazie all’ing. Zanvettori. Il progetto riguarda sia la ricostruzione dell’esterno gravemente danneggiato dal terremoto del 1916 sia le sale interne. Queste diventano il frutto di una fusione di stili ed elementi eterogenei, ispirati sia al periodo medievale sia a quello rinascimentale con l’aggiunta di alcune incursioni decorative di stile liberty.   

info
Giorni di apertura Tutti i giorni
Orari di apertura 9:00 – 19:00 (chiusura biglietteria ore 18:15)
Biglietti Biglietto Intero € 9,00 (dai 25 anni) Biglietto Ridotto € 3,00 (per tutti cittadini UE di età compresa tra i 18 e i 24 anni) Ingresso gratuito per alcune categorie
Prenotazione consigliata
Telefono +39 0541 964181
Email drm-mar.roccagradara@beniculturali.it

Fonti
Rocca di Gradara
Gradara Pro Loco
Wikipedia
Fonti fotografiche
Alessandro Orlandi, Mauro Porti, Giorgio Minguzzi, Giada Occhipinti, Daniele Marzocchi, Curlydor

di Gaia Porcellini

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