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Artista alla GNAM 2024 – Emilio Isgrò

Opera di Emilio Isgrò
“Isgrò cancella Isgrò”, 2024, courtesy Archivio Emilio Isgrò. Foto Andrea Valentini

Quest’anno la GNAM “ospiterà” Emilio Isgrò fino al 31 dicembre 2024 esponendo in una sala una selezione delle sue opere.

Con l’iniziativa “Artisti alla GNAM”, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma propone un programma di artisti in visita”, concepito con la formula “un anno, un artista, una sala”. Offre ai visitatori l’opportunità di interagire con i protagonisti dell’arte contemporanea italiana e, agli studiosi, di toccare con mano il lavoro dell’artista.
Emilio Isgrò è stato selezionato per il 2024, in occasione dei sessant’anni della “Cancellatura”: un gesto che ha rivoluzionato il linguaggio dell’arte in tutto il mondo e che ha sempre contraddistinto l’opera del celebre artista italiano.
Per l’occasione, Isgrò ha creato l’opera “Isgrò cancella Isgrò”, con la cancellazione di “Autocurriculum”, il suo romanzo autobiografico, che sarà donata al museo.

Il progetto è promosso e organizzato dal Direttore della GNAM, Renata Cristina Mazzantini, in collaborazione con l’Archivio Emilio Isgrò, grazie al contributo di Intesa Sanpaolo, Techbau, main sponsor, e Borghese Contemporary Hotel, sponsor tecnico.

La sala dedicata e le Lezioni di Cancellatura

La sala dedicata a Isgrò presenta i lavori più recenti dell’artista, concentrati sul concetto di evoluzione della Cancellatura. Qui sono presentate le opere “Planetarium” e “Isgrò cancella Isgrò“. Completano l’allestimento due tra le opere dell’artista conservate nella collezione della Galleria: “Storico” e “Le Tavole della Legge ovvero la Bibbia di Vetro“.

A partire da maggio, inoltre, Isgrò, terrà con cadenza stagionale un ciclo di “Lezioni di Cancellatura” aperte al pubblico, concepite come workshop destinati agli studiosi e agli studenti, dove insegnerà ad avvalersi del “pennello” come filtro selettivo con cui isolare l’essenziale.
A queste lezioni seguiranno serate su invito dedicate alle “Riflessioni sulla Cancellatura”, una serie di incontri che coinvolgeranno letterati, poeti, giornalisti e scrittori, chiamati a raccontare il proprio rapporto autobiografico con il gesto della cancellatura. Questi incontri saranno un’occasione per il pubblico per riflettere sull’importanza della scrittura e della poesia per un artista complesso come Emilio Isgrò.

Fotografia de "Le Tavole della Legge ovvero la Bibbia di Vetro" di Emilio Isgrò
“Le Tavole della Legge ovvero la Bibbia di Vetro”, 1994 di Emilio Isgrò alla GNAM di Roma

Gli oggetti di Isgrò alla GNAM

Una delle novità introdotte dall’artista fin dall’inizio della sua attività artistica è il libro, appeso a parete come fosse un più tradizionale quadro.
Nel corso degli anni, quest’oggetto è diventato una costante. Inizia ad essere presentato anche con materiali diversi dalla carta e fuori dalla comune dimensione tipografica. Un esempio è la grande “Bibbia realizzata in vetro“, una scultura a tutti gli effetti, che sottolinea proprio nel materiale la fragilità della parola. L’artista, infatti, stende il colore su ogni termine non per annullare, ma per proteggere e conservare.

Nell’opera “Planetarium” vediamo sette diversi mappamondi con tutti i toponimi cancellati, sospesi al soffitto e in lento movimento. Questi “mondi cancellati” evocano la globalizzazione che comincia a mostrare i suoi effetti ed i suoi limiti.

Isgrò cancella Isgrò

L’opera “Isgrò cancella Isgrò” è stata realizzata nel 2024 appositamente per l’iniziativa “Artisti in GNAM”, ma celebra anche i sessant’anni della sua idea di arte.
Può essere interpretata come l’ultima tappa di un più ampio nucleo di lavori in cui l’artista si pone al centro delle sue opere senza mai realizzare un autoritratto.
Anche “Autocurriculum“, il suo romanzo edito da Sellerio del 2017, non può essere considerato una vera e propria autobiografia. Cancella le parole in nero e oro, gli stessi colori dei codici miniati.

Con quest’opera l’artista riflette sul problema dell’identità e la negazione di essa. Infatti, cancellare o affermare sé stessi significa aprirsi a nuove possibilità. È un modo per distaccarsi dai processi di omologazione e codificazione ormai sempre più diffusi nella nostra società. Isgrò, in questo modo, vuole svelare la fragilità e l’indeterminatezza che stanno dietro a ogni autorappresentazione.

Opera di Isgrò
Cancellatura di Emilio Isgrò
Opere di Isgrò alla GNAM
“Le Tavole della Legge ovvero la Bibbia di Vetro” e “Planetarium” di Isgrò alla GNAM di Roma
Opera esposta alla GNAM
Cancellature di Isgrò
Opera dell'artista Isgrò alla GNAM di Roma
Biografia di Emilio Isgrò alla GNAM di Roma

L’artista

Artista concettuale e pittore (ma anche poeta, scrittore, drammaturgo e regista) Emilio Isgrò (Barcellona di Sicilia, 1937) è uno degli artisti italiani più conosciuti a livello internazionale. Vive e lavora a Milano, dove espone fin dai primi anni Sessanta. Ha partecipato a diverse edizioni della Biennale di Venezia (1972, 1978, 1986, 1993) e ha vinto  il primo premio alla Biennale di San Paolo nel 1977.

Partito dalla poesia visiva, l’artista ha cominciato a produrre le prime Cancellature nel 1964, esponendole in gallerie e musei italiani e stranieri. La cancellazione è il suo segno distintivo: parte dalla parola e sostiene la memoria, ma non ha nulla a che vedere con la “Cancel Culture”, che, al contrario, contrasta apertamente.
La sua pratica attinge dall’arte della poesia visiva e dall’arte concettuale. Tutto il suo lavoro è sperimentazione giocata su vari piani: il significato della parola, i suoni dei sintagmi, la collocazione della parola all’interno della frase e l’effetto visivo della distribuzione della scrittura nello spazio.

L’artista spiega: “Capii immediatamente che una visione del mondo fondata esclusivamente sull’immagine sfolgorante e seduttiva dell’esistente – penso anche a un certo cinema hollywoodiano – avrebbe automaticamente cancellato quella parola umana sulla quale poggia la civiltà occidentale. Il mio gesto cancellatorio fu dunque la reazione simmetrica a un gesto censorio. Chiaramente in nome di una parola che secondo le tre religioni monoteiste crea e ricrea ogni giorno il mondo senza bloccarlo. Insomma, “In principio erat verbum”, per essere ancora più chiari.”

Emilio Isgrò all'opera
Emilio Isgrò, marzo 2019. Foto: Andrea Valentini

Informazioni utili

Date: dall’8 maggio al 31 dicembre 2024

Luogo: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.

Indirizzo: Viale delle Belle Arti, 131, Roma.

Orari: da martedì a domenica dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura.

Biglietti:
Intero: 10 €
Ridotto: 2 €
Gratuito: under 18, portatori di handicap + accompagnatore, giornalisti con tesserino in corso di validità, guide turistiche, soci ICOM, dipendenti MiC

Telefono: 06 322 98 221

Email: gan-amc@cultura.gov.it

Sito ufficiale: lagallerianazionale.com

Fonti

Arte.it; lagallerianazionale.com; Repubblica Roma; emilioisgro.info; aise.it; Università di Padova; Ansa.it

di Martina Alberti

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