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Artàporter, l’app per comprare arte comodamente al bar

Manifesto del progetto Artàporter

E’ nata a Torino la nuova piattaforma che supporta l’arte emergente, con l’obbiettivo di renderla più accessibile a tutti.

Artàporter consente di mettere in contatto gli artisti con una rete di esercenti affiliati, come bar, ristoranti, negozi e persino studi professionali, per accogliere i loro lavori in questi spazi.

Questi luoghi così quotidiani sono stati tra i più colpiti dalla crisi economica causata dalla pandemia. I continui lockdown e la predilezione per i servizi online ha fatto sì che calasse il numero di frequentatori. Artàporter vuole ridare visibilità a questi spazi, dando anche la possibilità a giovani artisti di esporre e vendere le proprie opere senza bisogno dell’intermediazione di una galleria.

L’idea nasce dall’omonima start up torinese, in particolare da Massimo Gioscia e Dario Ujetto, che hanno anche aderito a Torino Social Impact, un’iniziativa che si occupa di portare innovazione sociale nel campo della cultura.

Opere di diversi artisti esposte dall'host di Badiani Art Space a Londra grazie a Artàporter
Le opere di alcuni artisti esposte dall’host Badiani Art Space, a Londra

Artàporter: come funziona l’app di dating dell’arte?

Il funzionamento è semplicissimo ed è anche molto simile a quello di un sito di appuntamenti.

Tutto inizia registrandosi gratuitamente sulla piattaforma e inviando la propria candidatura, sia da Host – che può essere il responsabile di un’attività commerciale, uno studio o un luogo di passaggio – che da artista. Il team di Artàporter si occupa poi di selezionare Host e artisti compatibili e qui avviene il fatidico “match“, in pieno stile Tinder.

Se l’incontro va a buon fine, allora l’artista deve adoperarsi autonomamente per far sì che le sue opere raggiungano il locale prescelto. Non è tuttavia tenuto ad installarle personalmente, ma deve comunque predisporle perchè possano essere affisse. In ogni caso, qualsiasi richiesta particolare può essere chiarita direttamente tra l’artista e l’Host in precedenza.

In caso di vendita, l’artista riceve il totale del ricavato ma dovrà lasciare anche una piccola percentuale all’Host. Mentre nel caso sfortunato di mancata vendita, trascorso un periodo che va da uno a tre mesi, l’opera dovrà lasciare il locale per poter essere esposta altrove, in modo da far circolare l’arte il più possibile.

Opere di Lucia Dibi esposte da Clubhouse a Saronno grazie a Artàporter
Opere dell’artista Lucia Dibi esposte da Clubhouse, a Saronno

Una soluzione alternativa alle gallerie

Questo progetto ha fatto nascere altri luoghi fisici attraverso cui veicolare l’arte, creando dei distretti d’arte alternativi alle gallerie, sia in centro che in periferia. Inoltre, l’artista ha il 100% del valore dell’opera assicurato, grazie al modello di economia circolare messo in pratica.

Il sito offre anche una mappa completa di tutti i luoghi aderenti e acquistare un’opera è facilissimo. E’ sufficiente inquadrare con lo smartphone il QR code posto accanto all’opera per portarsela subito a casa.

Il progetto ha avuto origine a Torino ma si sta gradualmente espandendo in altre città italiane e all’estero (come Londra e Milano) . Per rimanere aggiornati o inviare la vostra candidatura consultate il sito di Artàporter.

Fonti

Artàporter

Finestre sull’Arte

Gambero Rosso

di Carlotta Torielli

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