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Villa Faraggiana di Albissola Marina: un tesoro della Liguria

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Credits Villa Faraggiana

Villa Faraggiana // Albissola Marina // Savona // Liguria – Dimora storica edificata nel XVIII secolo come abitazione della nobile Famiglia dei Durazzo.

Contesto

Situata nella splendida regione della Liguria, Villa Faraggiana è una gemma architettonica che rappresenta un connubio perfetto tra storia, arte e natura.

La Villa è una storica dimora sita in via Salomoni ad Albissola Marina, in provincia di Savona. Questa residenza storica è un esempio straordinario di villa settecentesca, con una storia ricca e affascinante che attira visitatori da tutto il mondo.

Edificata nel XVIII secolo come dimora nobile per volontà della famiglia Durazzo, la Villa è oggi di proprietà del Comune di Novara come da lasciato testamentario dell’ultimo proprietario Alessandro Faraggiana, datato al 1961.

Infine, dal 1968, Villa Faraggiana è aperta al pubblico per visite, mostre e iniziative culturali. Inoltre, dal 2017 è utilizzabile la Galleria delle Stagioni dove è possibile svolgere pranzi o cene di matrimonio.

Storia

Le origini del complesso di Villa Faraggiana risalgono al Settecento. Commissionata da Eugenio Durazzo e dal nipote di questi, Gerolamo, la Villa ha avuto un’ evoluzione articolata che si è sviluppata in più fasi. Il periodo compreso tra 1717 e il 1735 segna l’inizio della costruzione, mentre, fino al 1765 la villa ha continuato un processo di ampliamento e miglioramento che è proseguito per diversi anni.

Il Palazzo dell’Olmo, che è il nome dato alla prima e significativa parte residenziale della villa, è stato edificato nel 1735 grazie al lavoro di un architetto genovese e di maestranze locali. La costruzione del palazzo è stata completata nel 1736 con la finitura della facciata, mentre nel 1738 sono iniziati i lavori per la realizzazione del grande giardino.

Dopo la morte di Gerolamo Durazzo, la proprietà è passata in eredità nel 1778 a sua figlia, Maria Maddalena, che era la moglie del doge della Repubblica di Genova, Marcello Durazzo (in carica dal 1767 al 1769). Successivamente, Villa Faraggiana è stata ereditata dalla loro figlia, Maria Francesca, che nel 18041805 ha donato la proprietà a suo figlio, Marcello.

Nel 1821, la proprietà della Villa è stata venduta ai nobili novaresi, Giuseppe e Gerolamo Faraggiana da cui l’edificio trae la denominazione. La Villa è quindi passata alla famiglia Faraggiana di Novara, e alla morte di Giuseppe, senza eredi diretti, è stata ereditata dal nipote, il senatore Raffaele Faraggiana e, successivamente, da suo figlio Alessandro.

Poco prima di morire, Alessandro Faraggiana, anch’egli senza eredi, ha deciso di donare l’intera proprietà della Villa al Comune di Novara, nel 1961, come indicato nel suo testamento.

Architettura

La Villa di Albissola Marina è un esempio notevole di architettura storica ligure caratterizzata da elementi di stile barocco.

All’esterno, la Villa presenta una facciata elegante e simmetrica, caratterizzata da dettagli decorativi tipici del Barocco, come cornici elaborate, stucchi e balconi con ringhiere in ferro battuto. L’ingresso principale è sottolineato da un portale decorato, spesso con elementi scultorei e bassorilievi. Dunque, la Villa vive in sintonia con l’ampio giardino, con il quale condivide l’orientamento dei viali principali caratterizzati da percorsi geometrici, statue, fontane e aiuole curate.

Il giardino, voluto dai Durazzo, unisce diversi stili: il giardino all’italiana con simmetrie precise, sculture e fontane; il giardino alla francese con disegni che permettono un’ampia visuale, e la pratica disposizione a terrazze tipica della Liguria. Questa scelta era comune per le ville aristocratiche della regione. Diversamente, la Famiglia Faraggiana, invece, optò per un uso diverso del giardino, trasformandolo in una sorta di azienda agricola familiare per la produzione e la vendita di cereali, vino e olio di oliva.

L’interno è altrettanto sontuoso, dominato da ampie sale decorate con affreschi, stucchi dorati, specchiere e mobili d’epoca; si possono ammirare tre ambienti: la Galleria delle Stagioni, la Cappella della Misericordia e la Camera Dorata.

La Galleria delle Stagioni

La Galleria delle Stagioni, una delle sale più importanti, fu costruita nel 1750 per volere di Marcellino Durazzo. È una struttura elegante con arcate che si aprono verso il giardino, voluta dal futuro doge di Genova per feste e cerimonie nella dimora dei Durazzo.

La sala è affrescata con episodi della vita di Diana sulle volte, sculture di Filippo Parodi del 1667 (lo Specchio di Narciso e le Quattro Stagioni) e un pavimento in piastrelle di maiolica policroma. Le sculture delle quattro stagioni rappresentano Flora, Cenere, Bacco e Saturno.

La Cappella della Misericordia

La Cappella, inizialmente aperta al culto per tutti, è ora riservata alla famiglia. È dedicata alla Madonna della Misericordia e si trova nella parte orientale dell’edificio. In passato, era decorata con colori tenui, ma nel XIX secolo è stata ridipinta e stuccata in modo più pesante, un cambiamento criticato da alcuni per la sua distanza dall’aspetto originario.

Al centro dell’altare, c’è un dipinto del XVIII secolo di Giovanni Agostino Ratti che raffigura l’Apparizione della Madonna. Infine, la cappella contiene anche altri oggetti sacri come candelabri, paramenti ricamati e oreficerie.

La camera dorata

La sala, commissionata nel 1845 da Giuseppe Faraggiana, presenta mobili realizzati dal rinomato mobiliere Enrico Tomaso Peters. Peters, già noto per il suo lavoro al palazzo Reale di Genova per Carlo Alberto di Savoia, ha creato mobili dorati in stile neoclassico. Questi mobili contrastano con lo studiolo e il Pregadio del XVIII secolo, che hanno pavimenti in maiolica e decorazioni a stucchi dorati.

Giorni di apertura Da martedì a domenica. Chiusura lunedì
Orari di apertura dalle 15.00 alle 18.30
Biglietti gratuito
Prenotazione si. Solo visite guidate
Visita guidata gratuito. Previa prenotazione

Fonti
Villa Faraggiana; Wikipedia
Fonti fotografiche
Bizeta; Mirella 18.1; Marisa Fantino; Villa Faraggiana

di Cecilia Cattaneo

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