Dal 20 giugno al 6 ottobre 2024 ad Urbino sarà allestita presso Palazzo Ducale la mostra: “Federico Barocci, Urbino. L’emozione della pittura moderna”.
In occasione del programma di eventi di Pesaro, Capitale Italiana della Cultura, Palazzo Ducale aprirà le sue porte a un’esposizione monografica dedicata a Federico Barocci, figlio illustre di Urbino. La mostra, intitolata “Federico Barocci Urbino: L’emozione della pittura moderna”, sarà un’occasione imperdibile per immergersi nell’opera di questo grande maestro. Curata dal Direttore della Galleria delle Marche, Luigi Gallo, insieme alla professoressa Anna Maria Ambrosini Massari dell’Università di Urbino, la mostra vedrà il ritorno a casa di alcune opere straordinarie di Barocci. Tra queste, la Visitazione e la Presentazione al Tempio, provenienti dalla Chiesa Nuova di Santa Maria in Vallicella, e l’Istituzione dell’Eucaristia da Santa Maria sopra Minerva.
Questi capolavori, dopo oltre quattro secoli, saranno riuniti per la prima volta a Urbino, offrendo un’emozionante opportunità di confronto con il lascito artistico di Barocci. La mostra permetterà ai visitatori di immergersi nell‘arte rinascimentale e barocca, esplorando i delicati dettagli e le emozioni catturate dal pennello dell’artista. Inoltre, in vista della mostra, la Galleria Nazionale delle Marche ha finanziato il restauro della Visitazione e della Presentazione al Tempio, sotto la sapiente cura di Fabiola Jatta e Laura Cibrario. Un gesto che testimonia l’impegno nel preservare e valorizzare il patrimonio artistico di Barocci per le generazioni future.
La vita di Federico Barocci
Federico Barocci, nato ad Urbino, proveniva da una famiglia di origini lombarde. La sua carriera a Roma fu ispirata da maestri come Raffaello e Taddeo Zuccari, ma influenzata anche dalla Controriforma, grazie al sostegno di San Filippo Neri. Ritornato ad Urbino, Barocci mantenne una produttività elevata nonostante le difficoltà di salute. Fu noto per la sua sensibilità artistica e innovò con l’uso dei pastelli e degli schizzi a olio. La sua tecnica di incisione influenzò l’arte del suo tempo, aprendo nuove possibilità espressive. Le sue opere erano caratterizzate da una luce vibrante e da una pennellata libera ed emotiva. Questa espressività fu riconosciuta anche da artisti successivi come Rubens. Barocci anticipò lo stile barocco con la sua composizione avvolgente e l’attenzione all’espressione spirituale.
Opere come la “Beata Michelina” mostrano già i tratti distintivi del barocco, anticipando capolavori futuri come l’Estasi di santa Teresa d’Avila” di Bernini. Il suo contributo alla storia dell’arte è testimoniato dai disegni e dalle tecniche innovative che ha introdotto, che hanno influenzato artisti successivi.
L’importanza dell’arte di Federico Barrocci
Insieme a Domenico Veneziano e Beato Angelico, Filippo Lippi fu tra i principali attori della generazione successiva a Masaccio. Oltre alla lezione masaccesca, Filippo fu molto sensibile alle opere di Luca della Robbia, Donatello, Nanni di Banco e Brunelleschi. In un contesto culturale di tale prestigio, Filippo riuscì ad assorbire queste tendenze e a generare un suo stile eclettico e molto raffinato. In particolare le sue figure snelle sono caratterizzate da pose singolari, molto dinamiche, e da contorni molto marcati; rilevante per lui fu l’uso di arditi scorci in profondità. Il suo stile fu la base per la crescita di pittori del calibro di Sandro Botticelli, futuro maestro di suo figlio Filippino.
Nella città di Padova conobbe la pittura fiamminga e l’uso del colore veneto, aspetti che segnarono le sue opere più tarde. Nella mostra Filippo e Filippino Lippi ai Musei Capitolini di Roma sono presenti disegni e opere molto rilevanti di Filippo Lippi: tra queste vi è senza dubbio la Madonna dell’Umiltà con angeli e santi carmelitani , solitamente conservata nella pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano e meglio nota come Madonna Trivulzio, con i suoi molteplici giochi di sguardi tra figure massicce e dal solido volume. Meritevole di menzione è anche la Madonna col Bambino, Angeli, Santi e il donatore di proprietà della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Quest’ultima opera presenta elementi di grande originalità come la posa inusuale del Bambino e il monaco che si tiene la testa con un braccio appoggiato al trono.
Lo stile pittorico
Un altro tratto distintivo della pittura di Barocci è l’uso di colori armoniosi e brillanti, equilibrati e resi cangianti dalla sapiente gestione della luce. Questa combinazione crea un effetto scenografico su vari piani prospettici. Nella cappella roveresca del Santissimo Sacramento è esposta una splendida “Ultima Cena” o “Istituzione dell’Eucarestia”, un’opera che ha richiesto nove anni per essere completata. Quest’opera, sia per le dimensioni imponenti che per la composizione, esprime perfettamente il concetto di teatralità caro a Barocci. La scena centrale è dominata dalla figura di Gesù, ma intorno a lui si sviluppano quattro scene che raffigurano la vivacità della corte urbinate. Barocci inserì elementi di vita quotidiana nelle sue opere per conferire un tocco di intimità e realismo. Nei dettagli delle stoviglie sono presenti simboli della casata del suo mecenate, con inserti di rovere. Questa attenzione ai dettagli e alla vita reale conferisce profondità e significato alle opere di Barocci.
La mostra ad Urbino
La mostra ospiterà una collezione di 76 opere di Federico Barocci provenienti da importanti musei nazionali e internazionali, arricchendo così la già pregiata collezione della Galleria Nazionale delle Marche. Saranno esposte opere rappresentative di tutte le fasi della sua carriera, organizzate in sei sezioni tematiche. La prima sala introdurrà il contesto culturale in cui Barocci visse e lavorò, con opere come l’Autoritratto giovanile e l’Autoritratto senile, insieme ai ritratti dei protagonisti della corte e del suo principale mecenate, il duca Francesco Maria II Della Rovere. Qui verranno esposti anche capolavori della ritrattistica baroccesca e la celebre Madonna della gatta. La seconda sala esplorerà le grandi pale d’altare caratterizzate da innovativi effetti di notturno e bagliori cromatici, come la Deposizione di Perugia e la Visitazione alla Chiesa Nuova.
La terza sala si concentrerà sui dipinti di piccole dimensioni destinati alla devozione privata, tra cui Cristo appare alla Maddalena e la Madonna delle Ciliegie. La quarta sala sarà dedicata alla grafica di Barocci, con una selezione di disegni, cartoni e incisioni provenienti da importanti collezioni. La quinta sala offrirà uno sguardo sul processo creativo di Barocci, presentando le composizioni dalla fase preparatoria all’opera finita, con opere come l’Annunciazione e la Fuga di Enea da Troia. Infine, nella sesta sala saranno esposte le ultime opere del pittore, risalenti al primo decennio del Seicento, caratterizzate da una vibrante emozione cromatica, anticipando alcune soluzioni dell’arte barocca. Questa struttura narrativa consentirà ai visitatori di immergersi completamente nell’universo artistico di Federico Barocci e di apprezzare appieno la sua genialità e la sua influenza sull’arte del suo tempo.
Informazioni utili
Dal 20 giugno al 6 ottobre 2024
LUOGO: Urbino, Palazzo Ducale Piazza Rinascimento 13, 61029 Urbino (PU)
ORARI: Da Martedì a Domenica: dalle 8:30 alle 19:15 (chiusura biglietteria ore 18:15); Lunedì chiuso
BIGLIETTI: € 12 intero; € 2 ridotto; € 1 prenotazione.
SITO UFFICIALE: www.gallerianazionalemarche.it
EMAIL: gan-mar@cultura.gov.it
NUMERO: +39 0722 2760
Fonti
Comune Roma, Finestre sull’Arte, Roma.com, Pikasus, Musei Online, MIC.
Fonte prima immagine: Wordstock