Dal 14 Settembre al 16 Gennaio 2025 Munch: “il grido interiore” a Palazzo Reale, per la prima volta rivedremo l’artista nordico a Milano dopo 40 anni.
Il Grido Interiore e la compassione in Munch
L’importanza di Edvard Munch nella storia dell’arte non si limita solo a riconoscerlo come esponente dell’Espressionismo, ma anche di correnti all’apparenza distanti dal suo immaginario, come il Futurismo e l’Astrattismo. La sua eredità artistica non può essere ridotta alle sue vicende personali drammatiche, ma si fonda su una ricerca universale che supera la realtà umana e guarda all’essenza. Gli eventi autobiografici, nelle sue opere, assumono un valore più ampio e trascendente, un patire che esce dall’opera e cattura il fruitore in un processo di immedesimazione, prima con i personaggi, poi con il paesaggio e infine con l’emozione stessa.
Queste sono caratteristiche che, secondo Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale, lo rendono tra i più importanti artisti del maledettismo, corrente che, in poesia, musica e pittura esplora il male di vivere, l’angoscia, lo spleen.
100 opere in un’esposizione monografica unica , curata da Patricia Berman, una delle più grandi studiose al mondo di Munch, racconterà tutto l’universo dell’artista, il suo percorso umano e la sua produzione.
Proprio questo aspetto intmistico e riservato viene celebrato, in sintesi, in questa grande retrospettiva, promossa da Comune di Milano – Cultura, con il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma, e prodotta da Palazzo Reale e Arthemisia, in collaborazione con il Museo MUNCH di Oslo.
La Sinestesia nell’opera di Munch
Munch si è da sempre distinto nel panorama artistico di fine XIX secolo; laddove la pittura così come la scrittura puntavano all’analisi della verità (Realismo, Verismo, Naturalismo e Impressionismo) lui metteva il seme del dubbio. Fu infatti tra i primi a discutere l’affidabilità della visione e, di conseguenza, l’effetto che essa ha. Dalla sua opera traspaiono perciò gli elementi della ricerca psicologica e ottica del suo tempo che tramite sensazioni, emozioni e stati d’animo trasmessi attraverso il colore filtrano il dato reale in un processo sinestetico continuo.
Iole Siena, presidente di Arthemisia, sottolinea come Munch sia capace di trasformare sentimenti complessi come l’angoscia e la malinconia in opere di grande bellezza. Nonostante la sua fama, è un artista ancora relativamente poco conosciuto dal grande pubblico, e le mostre dedicate a lui sono rare, rendendo questo evento particolarmente significativo anche per celebrare il venticinquesimo anniversario di Arthemisia.
L’umano e il sensibile in Munch
Costantino D’Orazio ha presentato l’esposizione come un’occasione per scoprire Edvard Munch sia dal punto di vista artistico che personale. L’attenzione si concentra sui rapporti personali dell’artista, tra cui quello tormentato con Tulla Larsen, musa e ossessione, a cui è dedicata un’intera sezione della mostra. La relazione tra vita privata e arte emerge chiaramente, soprattutto nel legame con grandi intellettuali come Ibsen e nell’uso del colore, che Munch impiega per esprimere emozioni profonde.
L’esposizione è composta da undici sezioni, e offre un percorso che esplora l’immaginario di Munch, mettendo in risalto la sua sensibilità e la sua capacità di rompere con le convenzioni pittoriche tradizionali. Questa rottura è evidente sia nella tecnica che nella scelta dei soggetti, facendo emergere l’indipendenza e l’originalità della sua visione artistica. Le diverse opere esposte testimoniano il valore rivoluzionario del suo lavoro e la profondità psicologica della sua pittura.
Informazioni utili
Luogo: Palazzo Reale
Data: dal 14 settembre 2024 al 26 gennaio 2025
Orari: Da martedì a domenica ore 10:00-19:30,
giovedì chiusura alle 22:30
Biglietto: Open: € 17,00
Intero: € 15,00
Ridotto: € 13,00
Acquisto online e informazioni: Palazzo Reale
Telefono: 02 8844 5181
Email: c.mostre@comune.milano.it