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Philippe Halsman a Palazzo Reale: l’arte del ritratto

Dal 15 giugno al 1° settembre 2024 Palazzo Reale presenta la mostra Philippe Halsman. Lampo di genio curata da Alessandra Mauro.

L’esposizione rappresenta la seconda tappa della prima retrospettiva italiana dedicata a Philippe Halsman. Considerato uno dei più grandi maestri del ritratto nella storia della fotografia, Halsman, è stato capace di unire in modo impeccabile sguardo e introspezione, intuizione immediata, ispirazione geniale e tecnica raffinata. La mostra a Palazzo Reale celebra il suo straordinario lavoro, presentando immagini che combinano professionalità, ironia e una profonda leggerezza.

La mostra presenta oltre 100 stampe fotografiche, insieme a video e altri materiali, offrendo una panoramica completa del lavoro di Halsman. È nota soprattutto per i suoi ritratti pubblicati su 101 copertine di LIFE, la serie “Jumpology” che cattura celebrità in salti spontanei e le sue collaborazioni con Salvador Dalí che hanno dato vita a vere e proprie performance artistiche.

Philippe Halsman. Lampo di genio è promossa e prodotta da Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei. Inoltre, l’evento è sostenuto da BNL BNP Paribas e Leica Camera Italia. Il catalogo della mostra è edito da Contrasto. ​

La mostra: ”Lampo di Genio”

La mostra si compone di 100 fotografie di vario formato, tutte provenienti dall’Archivio Halsman di New York e offre ai visitatori un’immersione nella straordinaria carriera del fotografo. L’esposizione, curata con attenzione, presenta una vasta gamma di lavori di Halsman, dai ritratti più famosi alle sue sperimentazioni più audaci.

Uno dei punti focali della mostra sono i ritratti iconici di celebrità del cinema, della musica e dell’arte. Tra questi, spiccano i volti di Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, Alfred Hitchcock, e molti altri. Nel suo lavoro, Halsman ha creato ritratti straordinari per forza e profondità psicologica, capaci di catturare l’essenza di scienziati come Albert Einstein o il carisma di politici come John F. Kennedy. Un’altra sezione imperdibile della mostra è dedicata alla “Jumpology“, una tecnica ideata da Halsman negli anni 50. Halsman chiedeva ai suoi soggetti di saltare, sostenendo che in quel breve momento di abbandono, le persone rivelavano la loro vera natura. Philippe Halsman è riuscito a far saltare da Marilyn Monroe ai Duchi di Windsor, inaugurando un modo tutto nuovo di fotografare e, soprattutto, di cogliere aspetti inediti della personalità attraverso le immagini.

Le sue fotografie sono frutto di una vulcanica creatività e delle sinergie scaturite dall’incontro con grandi e illustri amici, come Salvador Dalì, con il quale esplora il legame tra performance e fotografia. Infatti, uno degli aspetti più affascinanti della mostra è la documentazione della collaborazione tra Halsman e Salvador Dalí. Le loro opere congiunte sono un’esplosione di creatività e surrealismo, con fotografie che sfidano le leggi della fisica e dell’immaginazione. Tra le più celebri, vi è “Dalí Atomicus“, che mostra Dalí sospeso in aria circondato da oggetti volanti.

Spetta [a chi guarda] decifrare l’inafferrabile equazione tra il foglio di carta fotografica e la profondità dell’essere umano

Philippe Halsman
 ''Dali Atomicus'' 1948 © Philippe Halsman
© Philippe Halsman ”Dali Atomicus” 1948

Philippe Halsman

Philippe Halsman nacque il 2 maggio 1906 a Riga, in Lettonia, da una famiglia ebrea. Fin da giovane, mostrò un vivo interesse per la fotografia e, dopo aver completato gli studi, si trasferì a Parigi nel 1928 per perseguire una carriera in questo campo. A Parigi, si immerse nel mondo artistico e culturale dell’epoca, trovando ispirazione nei movimenti modernisti e sviluppando rapidamente una reputazione come fotografo innovativo.

Negli anni ’30, Halsman divenne uno dei fotografi più ricercati a Parigi, collaborando con riviste prestigiose come Vogue e collaborando con numerosi artisti e scrittori dell’epoca. La sua abilità nel catturare l’essenza dei suoi soggetti gli permise di affermarsi come uno dei migliori ritrattisti del suo tempo. Nel 1940, con l’aiuto di Albert Einstein, si trasferisce a New York, dove incontra Salvador Dalì dando vita a un sodalizio che durerà ben trentasette anni. Negli Stati Uniti, la sua carriera prese ulteriore slancio. Iniziò a lavorare per la rivista Life, per la quale realizzò più di 100 copertine, immortalando celebrità, scienziati, artisti e politici.

Nel 1952, Halsman ritrasse John Fitzgerald Kennedy, producendo due album fotografici. Una delle fotografie apparve sulla copertina dell’edizione originale del libro di Kennedy “Profiles in Courage”, mentre un’altra fu utilizzata per la campagna politica al Senato. Questi ritratti contribuirono a definire l’immagine pubblica di Kennedy e a consolidare la reputazione di Halsman come maestro del ritratto.

Nel 1959 pubblicò il libro Philippe Halsman’s Jump Book e nel 1962 fondò la Famous Photographers School con Irving Penn, Richard Avedon e Alfred Eisenstaedt. Dal 1971 per cinque anni insegnò ritratto psicologico presso la New School di New York, dove morì il 25 giugno 1979.

Tecnica e stile: fotografo di ritratti

Halsman era noto per la sua capacità di instaurare un legame immediato con i suoi soggetti, mettendoli a loro agio e permettendo loro di esprimersi liberamente. La sua tecnica combinava una grande attenzione ai dettagli con una straordinaria capacità di intuizione, riuscendo a cogliere la natura più profonda delle persone che fotografava.

Il suo approccio al ritratto è caratterizzato da una profonda introspezione psicologica. Halsman aveva la capacità di mettere a proprio agio i suoi soggetti, instaurando un rapporto di fiducia che gli permetteva di catturare espressioni autentiche e intime. Questo, unito alla sua capacità di osservazione e alla sua intuizione, gli consentiva di realizzare ritratti che non erano semplici fotografie, ma vere e proprie esplorazioni dell’animo umano.

L’uso della luce e delle ombre, la capacità di catturare l’espressività dei suoi soggetti e l’innovazione delle tecniche utilizzate fanno di Philippe Halsman un maestro della fotografia, il cui lavoro continua a influenzare e ispirare fotografi di tutto il mondo.

Informazioni utili:

Dal 15 giugno al 1° settembre 2024

LUOGO: Palazzo Reale, P.za del Duomo, 12, 20122, Milano

ORARI: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19.30. Giovedì chiusura alle 22.30 (ultimo ingresso un’ora prima)

PREZZI: open 17€, intero 15€, ridotto 13€

TELEFONO: 02 8846 5230

EMAIL: c.mostre@comune.milano.it

SITO UFFICIALE: Palazzo Reale Milano

Fonti:

Palazzo Reale Milano
Arte.it
Ansa

di Cecilia Cattaneo

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