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La fotografia di Robert Capa al Museo Diocesano

Robert Capa al Museo Diocesano
Civili accolgono le truppe americane subito dopo la liberazione, Alençon, Normandia, 12 agosto 1944 © Robert Capa © Centro Internazionale di Fotografia/Magnum Photos

Dal 14 maggio al 13 ottobre 2024, il Museo Diocesano di Milano ospita la mostra Robert Capa. L’opera 1932-1954, una rassegna curata da Gabriel Bauret e promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova.

La mostra, composta da 300 opere selezionate dagli archivi dell’Agenzia Magnum Photos, racconta la vita e la carriera di Capa, dagli esordi nel 1932 fino alla tragica scomparsa in Indocina nel 1954.

La retrospettiva segue un percorso cronologico e fornisce uno sguardo dettagliato sul percorso artistico e professionale di uno dei fotografi più influenti del ventesimo secolo. Esplorando gli scatti più iconici, si delinea il metodo di lavoro di Robert Capa, caratterizzato da empatia e complicità che egli riservava ai soggetti ritratti.

Robert Capa al Museo diocesano
Una guardia dei grandi magazzini Galeries Lafayette , Parigi, Francia, giugno 1936 © Robert Capa © Centro Internazionale di Fotografia/Magnum P foto

Le sezioni della mostra

L’esposizione si articola in 9 sezioni tematicheFotografie degli esordi, 1932-1935; La speranza di una società più giusta, 1936; Spagna: l’impegno civile, 1936-1939; La Cina sotto il fuoco del Giappone, 1938; A Fianco dei soldati americani, 1943-1945; Verso una pace ritrovata, 1944-1954; Viaggi a est, 1947-1948; Israele terra promessa, 1948-1950; Ritorno in Asia: una guerra che non è la sua, 1954 – che ricordano l’impostazione cronachistica dei suoi reportage.

Tra le fotografie più celebri si possono ammirare: Morte di un miliziano lealista, Spagna, 1936 che rappresenta una delle prime immagini a documentare una guerra in senso moderno; Un prete cattolico che celebra la messa sulla Spiaggia di Omaha, Francia, 1944: un’ immagine che trasmette speranza e forza di fronte alla brutalità della guerra; Soldati americani e russi festeggiano la fine della guerra, Berlino, 1945: rappresenta un momento di gioia in un mondo ancora segnato dal conflitto; Un uomo e una donna trasportano i loro averi, Haifa Israele, 1949: un’immagine che documenta la sofferenza delle persone innocenti, vittime della guerra.

Robert Capa al Museo Diocesano
Morte di un miliziano lealista, Spagna, 1936, © Robert Capa © Centro Internazionale di Fotografia/Magnum P foto

Non solo guerra: l’umanità nella fotografia di Robert Capa

Oltre alle immagini di guerra, l’esposizione presenta anche fotografie che testimoniano momenti di vita quotidiana e scene di speranza, come la serie scattata durante il Tour de France nel 1939 o quelle che immortalano i momenti di gioia e di euforia dei soldati americani e russi al termine della Seconda Guerra Mondiale.

L’obiettivo di Capa non era solo documentare i conflitti, ma anche raccontare storie delle persone che ne erano coinvolte: soldati, civili, vittime o sopravvissuti. Le sue fotografie, caratterizzate da umanità e realismo, invitano a soffermarsi sulle sofferenze della guerra e sulla forza dello spirito umano.

A questo proposito il curatore, Gabriel Bauret, nel suo progetto, pone l’accento sulla dimensione umanista del fotografo e quindi sulle storie personali e più intime dei soggetti fotografati. Afferma:

se le fotografie di guerra plasmano la leggenda di Capa, nei suoi reportage lo vediamo anche guardare la realtà da diversi punti di vista, concentrandosi su quelli che il fotografo Raymond Depardon definiva ”tempo deboli”, in contrapposizione ai tempi forti che solitamente mobilitano l’attenzione dei giornalisti e richiedono loro di essere i primi e più vicini

Gabriel Bauret, curatore mostra

Informazioni utili

Dal 14 maggio al 13 ottobre 2024

LUOGO: Museo Diocesano Carlo Maria Martini (Piazza Sant’Eustorgio 3), Milano

ORARI: da martedì a domenica (10.00-18-00), ultimo ingresso 17.30; lunedì CHIUSO. Dal 21 maggio, ingresso diurno da martedì a domenica (10.00-18.00) + ingresso serale. Ingresso serale: da lunedì a domenica (17.30-22-30), ingresso da Corso di Porta Ticinese 95. Ingresso mostra e prima consumazione presso InChiostro Bistrot: 12 €

BIGLIETTI: intero 9€, ridotto 7€ (valido solo per ingresso diurno)

EMAIL: info.biglietteria@museodiocesano.it; biglietteria@museosanteustorgio.it

TELEFONO: 02 89420019 (Museo Diocesano); 02 89402671 (Chiostri Museo Sant’Eustorgio)

SITO UFFICIALE: Chiostri di Sant’Eustorgio

Fonti

Arte.it

Artemagazine

Chiostri di Sant’Eustorgio

di Cecilia Cattaneo

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