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Among the invisible joints: La collezione di Enea Righi a Bolzano

Akram Zaatari, Kissing series, 2007-14  @Hashem el Madani
Akram Zaatari, Kissing series, 2007-14 @Hashem el Madani

Dal 28 settembre al 2 marzo 2025 in Among the Invisible Joints, la Collezione Enea Righi sarà ospitata dal Museion di Bolzano.

Una Collezione unica

Il Museion di Bolzano apre le porte a una mostra straordinaria, AMONG THE INVISIBLE JOINS, che raccoglie oltre 150 opere di più di 80 artiste e artisti provenienti da una delle collezioni private di arte contemporanea più significative in Italia: la Collezione Enea Righi. Questa mostra non è solo un’esposizione d’arte, ma un percorso che riflette una profonda collaborazione tra il museo e i collezionisti, che ha plasmato per oltre dieci anni la ricerca artistica di Museion, spaziando tra pratiche transdisciplinari, poetiche e sociopolitiche.

La mostra propone un viaggio attraverso le opere di artisti e artiste di fama internazionale come Alighiero Boetti, Theaster Gates, Nan Goldin, Marisa Merz, Lawrence Weiner, Akram Zaatari, e molti altri. Inoltre, per la prima volta, alcune delle più recenti acquisizioni della Collezione Enea Righi, tra cui le opere di Sonia Boyce, Roni Horn e Ser Serpas, vengono esposte al pubblico, offrendo un’opportunità unica per ammirare pezzi di grande impatto emotivo e culturale.

Giulia Cenci, dry salvages, 2022 @Charlott Markus
Giulia Cenci, dry salvages, 2022 @Charlott Markus

Martha Rosler, Makeup/Hands up, 1967 @Antonio Maniscalco
Martha Rosler, Makeup/Hands up, 1967 @Antonio Maniscalco

L’identità: essere esseri umani

Al centro della collezione e della mostra si trova l’essere umano, con tutte le sue sfaccettature: emozioni nascoste, intimità e relazioni interpersonali, e la percezione di sé e del mondo esterno. Il titolo stesso, AMONG THE INVISIBLE JOINS (“tra le giunzioni invisibili”); è un omaggio alla scrittrice Virginia Woolf, e riflette la natura fluida e complessa della vita umana. Confini sottili tra ricordi e dimenticanza, tra ciò che è stato e ciò che, però, resta tangibile.

La mostra esplora questi concetti attraverso una selezione di opere che, in sintesi, incoraggiano il pubblico a riflettere sugli spazi di transizione dell’esistenza contemporanea; dove tensioni socio-politiche si intrecciano con l’espressione artistica.

L’identità è vista come qualcosa di fluido, come dimostrano artiste del calibro di Lisetta Carmi, Nan Goldin e Zoe Leonard: opere che pongono l’accento sulla continua interazione tra il corpo umano e l’ambiente circostante. Allo stesso tempo, artisti come Giulia Cenci, Tarik Kiswanson e Bronwyn Katz utilizzano motivi architettonici: porte, cornici, finestre per inquadrare il corpo umano, segnando metaforicamente passaggi e transizioni tra dimensioni fisiche ed emotive.

Philippe Parreno, Speech Bubbles, 2009 @Sebastiano Pellion
Philippe Parreno, Speech Bubbles, 2009 @Sebastiano Pellion

Il progetto: backstage di Among the invisible joints

Il piano museografico e l’allestimento della mostra, curato dal collettivo Campomarzio di Trento, è concepito per invitare il pubblico a un’interazione intima con le opere. Gli oggetti della vita quotidiana, come quelli usati nelle sculture di Alex Ayed o nelle installazioni di Michael E. Smith e Massimo Bartolini, vengono ricontestualizzati per creare nuove narrazioni e collegare memorie e geografie diverse.

Curata dal direttore di Museion, Bart van der Heide, insieme a Frida Carazzato, Brita Köhler, Leonie Radine e il collezionista Lorenzo Paini; la mostra non si limita a presentare opere d’arte, ma si propone come un dialogo tra passato e presente, tra esperienza personale e realtà collettiva.

La Collezione Enea Righi, con il suo sguardo attento sia alle opere concettuali affermate che alla nuova generazione di artiste e artisti, rappresenta una finestra sull’evoluzione dell’arte contemporanea, in cui il potere trasformativo dell’arte emerge con forza.

Ad accompagnare la mostra ci sarà un catalogo, curato da Lorenzo Paini e Bart van der Heide, che offrirà un ulteriore approfondimento sul valore e sull’importanza delle opere esposte.

AMONG THE INVISIBLE JOINTS non è solo un’esposizione, ma un invito a riflettere sul confine tra visibile e invisibile: esperienze vissute e ricordi, l’arte e la vita.

Massimo Bartolini, La strada di Sotto, 2011 @Massimo De Carlo
Massimo Bartolini, La strada di Sotto, 2011 @Massimo De Carlo e Massimo Bartolini

Informazioni utili

Luogo: MUSEION di Bolzano

Data: dal 28 settembre al 2 marzo 2025

Orari: 9:30 – 19:30

Biglietto: Intero: € 15,00

Ridotto: € 12,00

Telefono: 0532 244949

Email: info@museion.it

Fonti

MUSEION

Pikasus

Il Giornale dell’arte

di Riccardo Longo

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