Palazzo farnese Caprarola // Caprarola //Viterbo // Lazio // – Il Palazzo Farnese di Caprarola è un notevole edificio rinascimentale, famoso per la sua pianta pentagonale unica e le sontuose sale affrescate.

Contesto

Il Palazzo Farnese di Caprarola è un imponente edificio rinascimentale situato nella città di Caprarola, nella provincia di Viterbo, nel Lazio. La potente famiglia Farnese commissionò il palazzo nel XVI secolo e affidò il progetto all’architetto Jacopo Barozzi da Vignola che creò uno dei più eccezionali esempi di architettura manierista.

Il palazzo si trova su una collina che domina la città e offre una vista panoramica sulla campagna circostante. È circondato da un grande parco all’italiana, noto come il “Bosco di Caprarola”, che comprende giardini, fontane e sentieri pittoreschi.

Dal dicembre 2014, il Polo museale del Lazio, che nel dicembre 2019 è stato invece trasformato nella Direzione regionale Musei, ha assunto la gestione del Palazzo. Questa responsabilità conferisce al palazzo non solo uno status di importanza culturale ma anche ne assicura la conservazione e la fruizione pubblica.

Storia

Il progetto iniziale del Palazzo Farnese, affidato all’architetto Antonio da Sangallo il Giovane, prevedeva una rocca pentagonale con bastioni angolari. Tuttavia, i lavori vennero interrotti a causa della morte del Sangallo nel 1546.

Successivamente, il cardinale Alessandro Farnese il Giovane riprese il progetto e lo affidò all’architetto Jacopo Barozzi da Vignola nel 1547. Vignola apportò infatti modifiche radicali al progetto, trasformando l’originale fortificazione in un imponente palazzo rinascimentale. Il palazzo, con la sua pianta pentagonale, venne inoltre arricchito da ampie terrazze aperte sulla campagna circostante e da un cortile circolare a due piani al centro.

Vignola supervisionò personalmente i lavori, completandoli poi intorno al 1573. Successivamente per la realizzazione degli affreschi all’interno del palazzo, furono impiegati i migliori pittori e architetti dell’epoca che presero ispirazione dalle opere del letterato Annibal Caro. Tra gli artisti coinvolti ricordiamo: Taddeo Zuccari, Federico Zuccari, Onofrio Panvinio e Fulvio Orsini.

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Accanto al palazzo si trovano gli “Orti farnesiani“, splendidi giardini tardo-rinascimentali realizzati su terrazze retrostanti la dimora. Giacomo Del Duca progettò questi giardini a partire dal 1565 e Girolamo Rainaldi li completò nel 1630. Il palazzo e i suoi giardini rappresentano un insieme armonioso e magnifico, in cui l’architettura si fonde con la natura circostante.

Architettura

Il Palazzo Farnese di Caprarola è caratterizzato dalla sua forma a pentagono, con un cortile circolare al centro. All’interno del cortile c’era una “bocca della verità” che raccoglieva l’acqua piovana utilizzata per scopi quotidiani. Il palazzo è poi incorniciato da una strada che si allarga in una piazza antistante la facciata principale, dove si trova l’ingresso. Probabilmente l’architetto Vignola stesso progettò anche la sistemazione esterna, demolendo alcune strutture preesistenti nel borgo e progettando le facciate degli edifici circostanti.

All’interno, gli ambienti sono invece suddivisi secondo uno schema preciso e moderno. Le zone estive infatti sono posizionate a nord-est, dove il sole non batte direttamente, mentre le zone invernali si trovano invece a sud-ovest, dove il sole è più caldo.
Le aree per il personale di servizio sono poi separate dalle aree riservate al cardinale e vennero addirittura ricavate nello spessore dei muri. Vicino alle stanze del personale si trovavano invece le cucine e i magazzini. In questa zona c’è anche una scala elicoidale chiamata “scala del cartoccio“, utilizzata per far scendere messaggi riservati ai piani inferiori.

Giorni di apertura	da Martedì a Domenica
Orari di apertura	dalle 08:30 alle 19:30
Biglietti	10€ intero, 8,00€ in caso di parco chiuso e 2€ ridotto
Prenotazione	Per il sabato, la domenica e i giorni festivi è richiesta la prenotazione per gruppi
Visita guidata	Si

Fonti
Palazzo Farnese
Villa Farnese
Fonti fotografiche
Smecucci, Paolo di Giglio, Valentina Ricci, Maria Teresa Cafarelli, Elisa Santaquilani, Antonio Monfreda