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La Palazzina di Caccia di Stupinigi

Palazzina di Caccia di Stupinigi
Fotografia di Francesco Bianco

Castello di Caccia di Stupinigi // Nichelino // Torino// Piemonte – Palazzina di caccia eretta per i Savoia da Filippo Juvarra.

Contesto

La Palazzina di Caccia di Stupinigi è una delle residenze sabaude più rinomate del Piemonte. Si trova a Nichelino, a 10 kilometri da Torino, e fu progettata per la caccia e le feste della famiglia reale.
È stata realizzata a partire dal 1729 su progetto del rinomato architetto Filippo Juvarra, a cui fu affidata anche la realizzazione di un piano che trasformasse la capitale secondo i gusti del sovrano Vittorio Amedeo II di Savoia. I lavori di costruzione e ampliamento proseguirono durante tutto il XVIII secolo da Benedetto Alfieri e altri architetti.
Gli interni sono realizzati in pieno gusto Rococò e ospitano diversi appartamenti riccamente decorati e ammobiliati. Indubbiamente, il Salone Centrale rappresenta il principale polo attrattivo della residenza.

A partire dal XIX secolo, terminata la moda delle grandi battute di caccia, Stupinigi diventa anche la sede di un ampio giardino zoologico, ospitante animali esotici come struzzi e canguri. Il protagonista era Fritz, un elefante donato al re Carlo Felice dal vicerè d’Egitto.

Nel 1919 le sale della Palazzina sono state convertite in sede del Museo dell’Arredamento e, nel 1997, l’intero edificio è stato proclamato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Storia

Il territorio su cui ora erge la palazzina presentava già nel medioevo un piccolo castello, proprietà dei Savoia-Acaia.
Durante il periodo di Emanuele Filiberto, le terre adiacenti al castello divennero uno dei luoghi prediletti dal sovrano per le battute di caccia, insieme ai boschi di Altessano. Ma fu Vittorio Amedeo II a decidere di trasformare l’edificio rendendolo architettonicamente degno del titolo reale cui era ascesa Casa Savoia. Il progetto fu affidato a Filippo Juvarra, che iniziò i lavori a partire dal 1729. La palazzina fu formalmente inaugurata durante festa di sant’Uberto del 1731 e da allora vi si tennero numerose battute di caccia.

A partire dalla seconda metà del Settecento, la palazzina fu utilizzata per i ricevimenti, in particolar modo in occasione di visite di ospiti importanti. Fra questi, vanno ricordati l’imperatore Giuseppe II nel 1769, lo zarevic Paolo Romanov e sua moglie nel 1782, il re di Napoli Ferdinando I di Borbone con la moglie Carolina nel 1785, Napoleone Bonaparte nel 1805 e la sorella Paolina, insieme al marito Camillo Borghese.
Stupinigi ha ospitato anche diversi matrimoni di sovrani e persone di spicco come Maria Teresa di Savoia e il conte Carlo Filippo d‘Artois. Ha visto l’incoronazione di re di Francia come Carlo X e Vittorio Emanuele II, prima che diventasse il primo re d’Italia, e Maria Adelaide d’Asburgo Lorena.

La costruzione fu ampliata durante i regni di Carlo Emanuele III e Vittorio Amedeo III, con il contributo di altri architetti, tra i quali Giovanni Tommaso Prunotto, Lodovico Bò e Benedetto Alfieri. Nel 1740 furono aggiunte al complesso altre due ali, ospitanti le scuderie e le rimesse agricole.

Architettura

La pianta della palazzina è definita da quattro bracci formanti una croce di Sant’Andrea, che ospitano gli appartamenti reali e degli ospiti: i principali sono l’appartamento del re, quello della regina, del principe di Carignano, del duca di Chiablese, e del duca di Savoia. L’asse centrale coincide col percorso che da Torino porta alla reggia tramite un suggestivo viale alberato.

Cuore dell’edificio è il grande Salone Centrale, di forma ovale a doppia altezza, con una cupola a barca rovesciata, che ospita affreschi trompe-l’oeil sul tema della caccia eseguiti tra il 1731 e il 1733 dai fratelli Domenico e Giuseppe Valeriani. In cima, esternamente, poggia l’imponente statua di un cervo.
Gli interni sono costituiti da materiali preziosi come lacche, porcellane, stucchi dorati e specchi. Le decorazioni parietali sono realizzate in stile Rococò, seguendo il gusto dell’epoca, e vedono spesso protagonista il tema della caccia, con riferimenti sia alla mitologia che a fatti di cronaca.
I pavimenti sono di poco pregio, perché destinati a essere calpestati da stivali infangati, o comunque a essere in gran parte coperti da tappeti.

Il percorso di visita proposto oggi parte dalla scuderia juvarriana, che ospita diversi ritratti dei nobili sabaudi e la scultura originale del cervo in bronzo, rame e foglia d’oro realizzata nel 1766 da Francesco Ladatte. Passando poi per la biblioteca e l’anti-biblioteca e al Salone Centrale, si giunge agli appartamenti dei reali, nella cappella di Sant’Uberto e nell’appartamento di Levante.

Giorni di apertura da martedì a domenica
Orari di apertura da martedì a venerdì 10.00-17.30; sabato e domenica 10.00-18.30
Biglietti 12 € intero; 8 € ridotto
Prenotazione Obbligatoria solo per i gruppi
Visita guidata 3€ a persona oltre al normale costo del biglietto

Fonti
ordinemauriziano.it, comune.nichelino.to, ministerodellacultura

Fonti fotografiche
Martina Alberti
Instagram: Francesco Bianco, Manuela.Hev, Adriana Oberto, _amukino_.

di Martina Alberti

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