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Abbazia di San Pietro al Monte: un capolavoro dell’arte medievale

Abbazia di San Pietro al Monte - credits Fabio Supino
Abbazia di San Pietro al Monte – credits Fabio Supino

Abbazia di San Pietro al Monte // Civate// Lecco // Lombardia – Abbazia medievale arroccata sulle montagne del lecchese con un apparato decorativo di inestimabile valore.

Contesto

L’abbazia di San Pietro al Monte è un complesso architettonico in stile romanico situato sulle pendici del monte Cornizzolo, nella valle dell’Oro, all’interno del piccolo comune di Civate, in provincia di Lecco. Per la sua posizione insolita, ma di grande fascino, la basilica di San Pietro al Monte è raggiungibile solamente a piedi tramite diversi sentieri di montagna.

Questo complesso suggestivo e di immenso valore artistico risale circa al IX – XI secolo e attualmente non risulta essere più occupato da religiosi, ma è gestito e conservato dall’Associazione Amici di San Pietro, nata nel 1975 a Civate per volontà di Don Vincenzo Gatti, che raccoglie un gruppo di volontari che collaborano alla conservazione del complesso monumentale e all’accoglienza dei visitatori.

L’abbazia di San Pietro al Monte è composta da tre edifici: la basilica di San Pietro, l’oratorio dedicato a San Benedetto e le rovine dell’antico monastero. Sebbene il monastero non sia più abitato dai monaci benedettini, la loro passata presenza è ancora evidente grazie alle tracce lasciate, come il motto “Ora et labora” inciso sui portali in pietra della basilica.

Questi edifici facevano parte inoltre del complesso dell’abbazia benedettina di Civate comprensiva, nell’abitato, della basilica di San Calocero.

Elemento centrale di questo luogo risulta essere poi il suo apparato decorativo, basti pensare infatti che l’imponente ciclo di affreschi della basilica di San Pietro risulta essere il più bel ciclo decorativo della prima metà del XII secolo.

info
Abbazia di San Pietro al Monte maps
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Sito Ufficiale
Amici di S. Pietro al Monte

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museovirtuale.comune.civate.lc.it.
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Collegamenti esterni
wikipedia
LombardiaBeniCulturali

Indirizzo
Civate (Lc) – raggiungibile solamente a piedi tramite diversi sentieri di montagna

Storia

Per risalire alle prime tracce dell’abbazia di San Pietro al Monte bisogna risalire alla fine del regno longobardo, nella seconda metà dell’VIII secolo, quando sorse il primo insediamento monastico a San Pietro al Monte. Secondo la leggenda, fu il re longobardo Desiderio a costruire un piccolo monastero nel 772 per onorare un voto fatto dal figlio Adalgiso, il cui occhio miracolosamente guarì dopo un incidente di caccia proprio grazie alle acque di una fonte che scorre ancora oggi vicino alla chiesa. 

Nel corso dei secoli, il monastero subì poi diverse ricostruzioni e trasformazioni, diventando la splendida architettura romanica che ammiriamo oggi. La struttura subì importanti modifiche nell’XI secolo, con l’apertura dell’ingresso attuale, la costruzione dello scalone, del pronao semicircolare e dell’oratorio di San Benedetto

Dopo la sconfitta di Federico Barbarossa a Legnano, i Comuni guidati dall’arcivescovo di Milano distrussero gran parte del monastero, lasciando intatta solo la chiesa e perciò la comunità benedettina si trasferì a valle, lasciando l’abbazia in rovina.

Il più antico documento che attesta la presenza dell’abbazia risale al IX secolo, citando l’abate Leutgario e trentacinque monaci benedettini legati al monastero di Pfäfers in Svizzera e successivamente, nel 1097 il vescovo di Milano Arnolfo fu sepolto a San Pietro, probabilmente influenzando i lavori di trasformazione dell’XI secolo.

Durante la metà del XVI secolo, i monaci Olivetani rioccuparono l’abbazia, fino a quando furono espulsi nel 1798 durante la Repubblica Cisalpina.

Infine il chiostro risale al Settecento e, nel secolo successivo, un campanile esterno alla chiesa fu demolito.

Architettura: la basilica di San Pietro

L’imponente edificio in pietra presenta una pianta basilicale a navata unica, caratterizzata da due absidi semicircolari contrapposte. Alla basilica si accede attraverso uno scalone che si appoggia al nartece, un ampio spazio semicircolare illuminato da bifore, edificato intorno all’abside orientale; questo spazio è in realtà edificato su due livelli infatti uno è a livello della chiesa e l’altro è a livello della cripta.

La planimetria della chiesa è molto particolare, infatti l’inversione dell’asse (che ha portato un direzionamento opposto della chiesa rispetto a quello usuale), avvenuta nell’XI secolo con la costruzione di una nuova abside a ovest, ha trasformato l’abside originale a est nell’ingresso. Ora la costruzione presenta due absidi alle estremità della navata unica: quella occidentale ospita il ciborio, mentre quella orientale comprende un pronao con due cappelline ai lati dell’ingresso.

Cripta

Tramite una scala laterale posta a metà navata e con parapetto lavorato in stucco si accede alla cripta, senza dubbio la parte più antica della costruzione. La cripta, che si apre sotto l’abside orientale della chiesa, è divisa in tre navatelle, con soffitti a crociera, da due file di tre colonne e al centro si trova un piccolo altare in muratura.

Per la cripta era stata preferita la decorazione plastica realizzata in stucco. La decorazione delle pareti risultano molto danneggiate, ma rimangono tuttavia alcune decorazioni nella parte absidale. A sinistra dell’altare, appare ancora una porzione della scena della presentazione di Gesù al tempio. Dietro l’altare si riconosce in basso la deesis, col Cristo in croce affiancato da San Giovanni e la Madonna. Sopra, nella lunetta separata da una semplice cornice a foglie, è presentata la Dormitio Virginis con una rappresentazione medievale dell’Assunzione.

L’apparato decorativo della basilica

Ciborio

Il ciborio, in termini di valore artistico e architettonico, emerge come il pezzo più significativo della basilica. Posizionato al centro del presbiterio, si eleva su una piattaforma rialzata rispetto alla navata, accessibile attraverso tre gradini di granito di ghiandone.

Il ciborio rappresenta dunque il centro focale della basilica e ha una struttura architettonica molto simile a quello della basilica di Sant’Ambrogio a Milano. Esso presenta quattro timpani posti su archi a tutto sesto, decorati con altorilievi in stucco raffiguranti episodi della vita di Gesù, ovvero la Traditio Legis et Clavium, Cristo in maestà tra gli angeli, la Crocifissione e le Marie al sepolcro.

Sopra i capitelli delle colonne sono modellati in stucco i simboli dei quattro Evangelisti, mentre all’interno, al centro del cupolino, è affrescato l’Agnello trionfante circondato da diciotto figure di Santi.

Affreschi

Come già affermato l’imponente ciclo di affreschi della basilica di San Pietro risulta essere il più bel ciclo decorativo della prima metà del XII secolo per la sua eccezionale ricchezza e complessità. Tra le scene rappresentate troviamo:

Traditio Legis et Clavis: sopra il portale d’ingresso troviamo questa rappresentazione che raffigura Cristo che fonda la sua Chiesa, consegnando a Pietro le chiavi e a Paolo le leggi; questa rappresentazione annuncia il tema globale poi sviluppato dalla ricca decorazione interna.

Affreschi dell’endonartece: all’ingresso è presente un endonartece con due absidiole affrescate. Qui troviamo nella volta centrale la raffigurazione della Gerusalemme celeste, nella lunetta il Seno di Abramo e nelle volte la personificazione dei Fiumi celesti. Delle due cappelline una è affrescata con i santi, mentre l’altra con gli angeli.

Apocalisse: in controfacciata, come spesso accade, è presente una rappresentazione apocalittica, ma in questo caso troviamo una visione molto originale in quanto non descrive un momento dell’apocalisse, bensì raccoglie più di un episodio. Qui i differenti momenti sono uniti tramite una visione teofanica con Cristo in mandorla vittorioso, cosa che però di solito avviene solo alla fine dell’apocalisse e invece qui troviamo ancora il drago che minaccia il bambino partorito dalla “donna vestita di sole”, che però gli angeli al contempo hanno già portato a Cristo.

Architettura: l’oratorio di San Benedetto

L’oratorio di San Benedetto, databile al tardo XI secolo, si trova ai piedi dello scalone d’accesso alla basilica di San Pietro, e fu realizzato in pietre squadrate a vista. L’edificio ha una pianta a croce greca triabsidata, dunque con tre absidi semicircolari posti sui lati est, nord e sud, i cui due absidi laterali formano i bracci lobati del transetto. 

All’interno sono presenti alcune tracce di affreschi e un piccolo altare decorato su tre lati i cui affreschi raffigurano San Benedetto, Sant’Andrea e il Cristo benedicente, insieme alla Madonna e a San Giovanni Battista.

Quattro pilastri compositi, con la parte centrale tondeggiante, sono inseriti nei fianchi della parte centrale, ma non sostengono nulla, suggerendo un diverso progetto di copertura a volta mai realizzato rispetto all’attuale copertura a capriate.

Le caratteristiche dell’edificio e i ritrovamenti indicano che l’oratorio, oltre a sostituire la cripta come cappella hiemalis, poteva servire anche come cappella funeraria.

info
Giorni di apertura Lunedì: chiuso
Da Martedì a Venerdì: visite solo su prenotazione e secondo la disponibilità dei volontari
Sabato: da marzo a ottobre: aperto – da novembre a febbraio: prenotazione secondo la disponibilità dei volontari
Domenica: aperto
Orari di apertura Lunedì: chiuso
Da Martedì a Venerdì: Prenotazione secondo la disponibilità dei volontari
Sabato: 10.00 – 12.30 e 14.00 – 16.00 (da marzo a ottobre); prenotazione secondo la disponibilità dei volontari (da novembre a febbraio)
Domenica: 10.00 – 12.30 e – 14.00 – 16.00 (da marzo a ottobre); 10.00 – 12.30 e 14.00 – 15.00 (da novembre a febbraio)
Biglietti Ingresso e visita gratuiti
Prenotazione Consigliata
Telefono +39 346 306 6590
Email info@amicidisanpietro.it
visitaguidata@amicidisanpietro.it

Fonti
Amici di S. Pietro al Monte
LombardiaBeniCulturali
Wikipedia
Fonti fotografiche
Martina D’Amico, Fabio Supino, stfmnc

di Martino Riva

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