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Tiziano. Dialoghi di natura e amore a Galleria Borghese

Venere che benda Amore, Tiziano Vecellio

Da domani, martedì 14 giugno, Galleria Borghese, a Roma aprirà le porte al pubblico alla nuova mostra dal titolo: Tiziano. “Dialoghi di Natura e amore”.

Oggi, lunedì 13 giugno, vi è stata l’inaugurazione della mostra dossier, che ha luogo nella sala XX al primo piano della bellissima Galleria Borghese. Il progetto espositivo nasce dalla collaborazione tra il museo stesso e il Kunsthistorisches Museum di Vienna. Questa collaborazione da vita ad uno scambio culturale, che ci porta così in sala la famosa opera di Tiziano, concessa dal museo viennese e dal titolo: “Ninfa e pastore”; dipinta tra il 1770 e il 1775, quando il pittore aveva raggiunto l’età di ben 80anni.

Ad accogliere il bellissimo dipinto vi sono tre grandi tele appartenenti alla collezione della Galleria Borghese di cui due, sono dipinti del maestro stesso. Tra le tre opere troviamo in esposizione il dipinto: “Le tre età dell’uomo”; che normalmente è nel deposito del museo. Si tratta infatti della tela dipinta da Giovan Battista Salvi, ed è una copia fedele del quadro, dipinto da Tiziano nel 1512 e che tutt’oggi è conservato nella National Gallery of Scotland di Edimburgo.

Tiziano e il tema tra amore e natura

I temi che Tiziano ci propone in questi quadri, è il dialogo tra l’amore e la natura. La pittura del grande artista veneziano difatti è molto apprezzata non solo per la sua estrema bravura, ma egli riesce a concentrare tutti quegli elementi che lui pesca dalla sua tradizione veneziana. Questi elementi danno vita così ad allegorie che fanno eco al tema principale ovvero quello della passione e soprattutto in questo caso a quello dellamore che si rapporta con la natura.

Qui Natura e amore sono legati da un rapporto armonioso, parte di un ciclo della vita, cui allude l’allegoria amorosa e musicale che troviamo nel dipinto di “Ninfa e pastore“, considerata da molti la summa della sua aspirazione artistica.

L’amore è il primo dialogo che si istaura in questi quadri e si presenta in diverse forme. Troviamo un amore divino personificato dalla figura di Venere o da una ninfa, amore coniugale o di un amore erotico e carnale. Il secondo invece è quello della natura intesa come paesaggio significante e luogo dell’agire umano.

Tiziano e i quattro dipinti protagonisti

I quattro protagonisti della mostra sono proprio i tre dipinti di Tiziano e la copia del pittore chiamato anche Sassoforte. Essi sono posti uno di fronte a l’altro, all’interno della sala, come se fossero in dialogo tra di loro.

Ninfa e pastore

Dipinto negli ultimi anni di vita del pittore, egli sperimenta nuove tecniche di materiali e di utilizzi del colore; infatti, l’opera viene definita “costruita a colore” in cui l’artista pennellata dopo pennellata da vita così alla tela. In questo quadro, che rappresenta il periodo più moderno di Tiziano, i soggetti sono rappresentati da una ninfa e un pastore che in duetto musicale vengono interrotti dalla passione dell’amore. La posa della donna è estremamente erotica e viene posta al centro della composizione. Infine, la scena avviene in un paesaggio indistinto e quasi monocrome.

Le tre età dell’uomo

Messo dalla parte opposta del quadro viennese, questo dipinto affronta le tre fasi della vita dell’uomo rappresentando così un gruppo di bambini, una coppia di ragazzi, anch’essi alle prese con un duetto musicale e in fondo un uomo anziano, circondato da quattro teschi. La posizione dei personaggi allude proprio al ciclo della vita dove la giovinezza e l’infanzia sono messi in primo piano mentre, la vecchiaia viene posta in fondo, lontana dallo sguardo di chi osserva il dipinto.

Amor sacro e Amor profano

Qui troviamo due figure femminili e una di un putto centrale che mescola l’acqua della fontana. I due soggetti femminili rappresentano l’allegoria di quello che può essere considerato un amore celeste e divino, nonché la figura di venere e di un amore più terreno che si materializza in una fanciulla nei panni di una sposa. La natura qui si indentifica nella presenza di una città che si trova nell’orizzonte del dipinto, dove vediamo ergere un campanile, simbolo dell’amore coniugale che si ritrova in una dimensione cittadina all’interno del tempo.

Venere che benda Amore

La copia della collezione di questo quadro è stata oggetto di scambio per beneficiarci così della presenza del quadro viennese. Qui i soggetti non sono differenti dal quadro che viene posto frontalmente, ovvero quello di “Amor Sacro e Amore profano“. Infatti troviamo tre presenze femminili accompagnate da due cupidi. Il primo cupido è bendato alludendo così a quel tipo di amore imprevedibile e cieco. Mentre il secondo si accosta alla figura di venere, anch’essa nei panni di sposa, in un gesto che suggerisse un amore saggio e moderato.

Ninfa e pastore, Tiziano Vecellio

Infine la mostra è accompagnata da un catalogo edito da Art’em, con i testi della curatrice Maria Giovanna Sarti. In occasione della mostra, che è stata anche motivo di studio dei dipinti della collezione Borghese, sarà pubblicato il primo numero della collana Galleria (De Luca editore) che intende approfondire in maniera monografica temi e opere della collezione stessa.

L’esposizione aprirà al pubblico il 14 giugno nella sala al primo piano del museo della Galleria Borghese e si concluderà il 18 settembre 2022.

Fonti

Galleria Borghese

di Vittoria Brugali

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