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Le Botteghe di Tokyo – The Exhibition a TENOHA

Le botteghe al Concept store TENOHA

A Milano, presso Tenoha – il primo concept store giapponese d’Europa – prosegue fino al 27 Marzo la mostra “Botteghe di Tokyo – the exhibition”.

Il concept

Una mostra immersiva ispirata dalle meravigliose illustrazioni dell’artista polacco Mateusz Urbanowicz. Curata dal direttore creativo Laura Micalizzi.

La mostra offre la possibilità di esplorare attraverso una passeggiata tra strade e vicoli, una selezione delle botteghe tradizionali della capitale giapponese.

Negozi esplorabili a 360 gradi e interazioni con l’ambiente fanno emergere l’anima variegata di Tokyo. Anche nei luoghi che possono sembrare meno interessanti si può trovare, o meglio scorgere, un particolare senso di familiarità.


Risalenti all’epoca Shōwa, tra il 1926 e il 1989, alcune botteghe si possono ritrovare tutt’oggi; mentre altre erano già prossime alla chiusura durante il progetto dell’artista.

Le illustrazioni ad acquerello di Mateusz Urbanowicz, raccolte anche, dopo il grande successo ottenuto in Giappone, in un libro edito da l’Ippocampo, parlano sia ai visitatori che hanno già vissuto Tokyo e a quelli che devono ancora visitarla.

L’opera dell’artista, senza dubbio, attira l’attenzione su queste suscita curiosità e fascino con un pizzico di nostalgia indistintamente a tutti coloro che si dedicano all’esplorazione.

Mappa della mostra

A proposito dell’evento

Approcciandosi ad una mostra di questo tipo, chiaramente pensata per ottenere un ritorno commerciale o quanto meno mediatico, alcune domande sorgono spontanee; ad esempio viene da chiedersi se oggigiorno sia veramente indispensabile proporre un’esperienza aggiuntiva a quella della fruizione dell’opera.

In quale momento storico la costruzione di un apparato esterno all’opera d’arte è uscito dal compito di valorizzazione per divenire parte fondamentale della fruizione dell’opera

Ma si trattano forse di domande poste in maniera tutto sommato superficiale. D’altra parte allo stesso modo si potrebbe rispondere che non è detto che l’obiettivo di ogni mostra o di ogni singola installazione artistica debba essere necessariamente quello di accrescere immensamente il patrimonio culturale dei visitatori.

Potrebbe essere invece che una mostra di questo tipo, programmata in un momento storico in cui i viaggi sono preclusi, faccia della sua vocazione nostalgica il suo punto di forza.

È quindi forse saggio rimandare il giudizio di valore morale. Quando si visita “Botteghe di Tokyo” a TENOHA si dovrebbe semplicemente immergersi nell’esperienza, conoscendo, in maniera autentica, una realtà che oggi è in un certo senso “trendy” ma riguardo alla quale si sa ancora troppo poco.

locandina della mostra "Botteghe di Tokyo" di TENOHA

La mostra

“Botteghe di Tokyo” presso TENOHA si propone come un viaggio nelle atmosfere della capitale giapponese attraverso grandi pannelli illustrati dall’artista ad acquerello, dove rivivere, curiosando tra antichi negozi, la storia e la cultura del paese. Il tutto circondato da oggetti di design, prodotti, proiezioni, profumi suoni e colori in vendita nello store

Il libro Botteghe di Tokyo, che descrive la storia di questi edifici tradizionali, che ricordano quelli dei cartoni e dei film giapponesi.

I due protagonisti Matt (l’autore dei disegni) e la moglie Kana, accompagnano gli spettatori in giro per la città alla scoperta delle “Botteghe”. Dalla piccola Panetteria Hokkai nella zona di Yushima, a un’antico studio fotografico dei primi del Novecento ora casa privata. Per pranzo un ramen da Dasanko Senju o un hamburger da Fellows.

Innamorati della città sin dalla prima volta che l’hanno visitata, Mateusz e la moglie si sono poi trasferiti a Tokyo. Oggi hanno lo studio proprio in un vecchio edificio inserito nel loro libro e si hanno limitate possibilità di farne esperienza in prima persona.

Le illustrazioni in mostra alla mostra

Le botteghe

Le botteghe scelte dall’artista per il proprio libro e poi riprodotte nella mostra sono quasi tutti edifici storici; costruite durante l’era Showa, tra il 1926 e il 1989.

Alcune sono dei negozi dall’aspetto retrò molto noti a Tokyo. Altre invece sono lontani dalle vie turistiche e per gli abitanti di Tokyo sono solo elementi di normale quotidianità.

Ci sono ristoranti tipici, calzolai, bar, panetterie, parrucchieri, macellerie, librerie… Botteghe che vendono solo stilografiche e altre specializzate in pennelli.

 Pagina dopo pagina si sussegue così un ricco e variegato campionario di architetture, tutte originalissime ed eterogenee, sospese in Giappone diviso tra tradizione e modernità.

La mostra, curata in ogni dettaglio, affianca ai negozi disegnati da Urbanowicz anche oggetti di scena interattivi come un distributore automatico di sake e due purikura (print club), cabine fotografiche giapponesi in cui scattarsi una foto ricordo piena di effetti strampalati.

Con le sue illustrazioni Urbanowicz ha creato una speciale capsula del tempo:

Uno degli obiettivi del libro era quello d’attirare l’attenzione su queste botteghe (e su altre dello stesso genere) per farle conoscere e apprezzare. Tre delle prime dieci dipinte nel 2016 sono già scomparse (chiuse o demolite). Inoltre, interrogando i proprietari, abbiamo saputo che alcune di esse stavano per chiudere mentre altre erano addirittura prossime a sparire;

Le botteghe della nostalgia

Anche in questo senso la mostra Botteghe di Tokyo presso TENOHA si configura come un racconto pieno di nostalgia. L’obiettivo è quello di conservare e tramandare la memoria di un’epoca ormai al tramonto.

Il primo che incontriamo è il “milk hall” Sakae-ya; i milk hall erano dei caffè dove la gente poteva bere latte. Questo tipo di negozi si svilupparono nel Paese nel quadro di una politica mirante a irrobustire la costituzione fisica dei giapponesi.

Oggi questo locale è un ristorante, al suo esterno sono esposte le riproduzioni delle pietanze in menù, proprio come d’uso in Giappone.

Tra le botteghe riprodotte in mostra spicca la bellissima “biscotteria” Kikumi. Un negozio che vende i senbei, tradizionale snack giapponese un po’ biscotto e un po’ cracker. Il tetto è ricoperto da tegole di ceramica decorate con il blasone di famiglia (detto Kamon Gawara).

 I grandi boccali rotondi di vetro che si possono intravedere in vetrina si chiamano chikyubin; in questo caso i boccali sono pieni d’arare (biscotti fatti con riso glutinoso).

Botteghe di Tokyo a TENOHA

L’artista

Mateusz Urbanowicz è nato in Slesia, in Polonia. Dopo aver studiato cinema d’animazione a Kōbe, in Giappone, ha lavorato a Tokyo come disegnatore d’ambienti per il cinema d’animazione. Ha collaborato con il regista Makoto Shinkai (Your Name). Attualmente realizza fumetti, illustrazioni, lavori d’animazione e video come artista freelance.

Nel 2016 Urbanowicz, che ormai viveva e lavorava come illustratore a Tokyo da parecchi anni. Ha inaugurato una serie di dieci tavole ad acquerello dedicate ai vecchi negozi tipici della capitale giapponese, “Tokyo Storefronts”; ne riproduceva le facciate, con colori tenui e trasparenti dà forma a quell’alone di mistero e fascino che emanano questi negozi.

Le sue illustrazioni hanno ottenuto subito grande successo e l’autore ha deciso così di proseguire la serie. Ha realizzato quindi quaranta nuovi soggetti, esplorando le varianti architettoniche che si possono scoprire nei diversi quartieri della città:

Ho scelto le botteghe di questo volume come avevo fatto per quella serie iniziale; ho osservato le tante fotografie scattate durante le mie passeggiate e ho dipinto quelle che più mi piacevano

FONTI

https://bottegheditokyo.tenoha.it/it

https://www.mitomorrow.it/vivimi/botteghe-di-tokyo-mostra-giappone/

di Alessandra Giometti

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